Inizia a venirmi il dubbio che il silenzio della dirigenza non sia dovuto ad un prudente modo di agire, ma a gravi carenze in tema di idee ed obiettivi.

Iniziamo con la scelta di Giampaolo.
Io personalmente, tifoso da bar, ho salutato positivamente l'arrivo del Profeta di Giulianova. Le sue idee di gioco, fanno parte del DNA Milan. Inoltre avevamo già 2 numeri 10 in rosa. Calhanoglu e Paquetà. Entrambi prima di arrivare al Milan giocavano in quel ruolo nei rispettivi club di provenienza.
Le carenze dell'organico erano in mediana sia a livello qualitativo che quantitativo. Gli acquisti di Bennacer e Krunic li ho trovati adeguati, tenuto conto che il FFP non si è evaporato, ma continua ad essere una questione vigente. Il cronico problema del Milan era un'attaccante da affiancare a Piatek in grado di andare in doppia cifra.

Incomprensibile nei tempi, costi e modi l'acquisto di Hernandez. Avevamo 3 terzini sinistri. Scrissi già a suo tempo che Laxalt poteva essere scambiato con Biraghi. Ci hanno pensato quelli dell'altra sponda. Biraghi era scontento e l'operazione contabilmente e tecnicamente avrebbe soddisfatto entrambe le squadre.
Invece abbiamo preso il quarto terzino sinistro per 20 milioni, una scommessa di 35 milioni in attacco, un difensore da 11 milioni anzichè rinnovare Zapata, il tentativo già fallito più volte di muovere Suso dalla sua mattonella.

Nel frattempo il Profeta pare aver abbandonato il suo credo, dopo una delle più brutte prediche del Diavolo degli ultimi anni.

Adesso torna in voga l'albero di Natale, mancano le palle... C'è di che preoccuparsi.