Inter-Milan 3-0 si condensa nei seguenti 2 punti, potendosi derubricare tutto il resto a fuffa:
1) Inzaghi ha preso di sorpresa Pioli come Sam Huston prese di sorpresa il generale De Santa Ana a San Jacinto, quando l'esercito messicano si fece trovare impreparato durante la siesta e fu sconfitto in 19' combattendo in mutande;
2) Nel calcio contano i gol e l'Inter ha realizzato 3 reti su 3 tiri, quanto di meglio c'è nel calcio, la cui essenza, da sempre, è il gol.

Niente da dire, è stata una vittoria da manuale, anche se al Milan è stato annullato un gol sul 2-0 in maniera discutibile. Kalulu, infatti, pur essendo in off-side, si stava platealmente allontanando dall'azione e non era sulla linea della palla. Quel gol avrebbe riaperto la partita, ma l'episodio non toglie che da parte rossonera il derby sia stato letto e interpretato... con le parti pudiche.

Il Milan avrebbe avuto tutto l'interesse a rischiare qualcosa nei primi minuti, in quanto un suo gol avrebbe avuto un peso doppio rispetto a una rete nerazzurra. E' vero sì che la difesa rossonera era imbattuta da diverse partite, ma proprio per quello occorreva sorprendere i nerazzurri, convinti di trovare un Milan guardingo. Una volta segnata una rete, l'Inter avrebbe avuto la strada in doppia salita, trovandosi costretta a metterla dentro per ben 2 volte. E' stato Inzaghi, invece, a giocare il tutto per tutto e a mandare avanti i suoi in forcing. I rossoneri sono stati sorpresi al 3° e sono andati in svantaggio.
Il Milan, tuttavia, ha continuato a leggere male la partita, perché gli sarebbe bastato segnare un gol per passare il turno, quindi avrebbe dovuto solo raccogliere le idee e ragionare. Non avendo attaccato quando era senza pressioni psicologiche, ha invece reagito di istinto e si è spinto avanti quando doveva ragionare. Ha fatto proprio ciò che Inzaghi si aspettava, dopo che la sua squadra era andata in vantaggio.
Lautaro Martinez, autore della prima rete, galleggiava sul filo del fuorigioco in attesa che il Milan, allungatosi, gli concedesse il metro giusto. Quel metro è stato concesso e i nerazzurri sono andati al riposo sul 2-0.

Nel secondo tempo, con l'Inter tutta dietro, il Milan ha attaccato ancora, ma l'avversario ha tenuto nei momenti di maggior pressione rossonera. Poi, a 20' dalla fine, Bennacer ha segnato con un rasoterra da fuori che è passato fra molte gambe sorprendendo Handanovic. C'era Kalulu in off-side, ma non era sulla linea della palla, anzi si ne allontanava proprio per non trovarcisi. Nessuno oltretutto si era accorto di quella posizione, tanto che lo stesso Inzaghi protestava per un mani inesistente di Tomori. Il Var e Mariani interpretavano la posizione del giovane francese come attiva, sbagliando a mio avviso e penalizzando il Milan 2 volte. La prima per l'annullamento e la seconda perché dopo 4 minuti di attesa per vedersi togliere la rete, i rossoneri si erano raffreddati e, in effetti, non sono più rientrati in partita. L'errore, tuttavia, non è uno dei più gravi commessi in questa stagione a favore dell'Inter o contro il Milan. Questo errore, inoltre, non può nascondere la pessima gestione che il Diavolo ha fatto del match per i primi 45'.
Pioli sbrocca sempre quando si sente la partita in mano.
Non riesce a essere forte da forte, ma sa solo essere forte da debole. Bravissimo quando le acque sono cattive, è pessimo quando sono calme e il vento è favorevole.

Prima del match, inoltre, il tecnico rossonero aveva dichiarato che la partita si sarebbe giocata sulla marcatura di Brozovic. In questa maniera ha dato un vantaggio strategico incommensurabile a Inzaghi, che se anche prevedeva le mosse del collega, non poteva esserne certo. Mi dispiace dirlo, ma Pioli ha dato l'impressione di sentirsi così certo di vincere da giocare a dichiarare la palla e la buca come in certe  specialità del biliardo.
Tomori ha sofferto i movimenti di Lautaro, ma perché il Milan è sceso in campo passivo, facendo avanzare i nerazzurri
. L'Inter non ha atteso, ha rischiato e ha colpito spianandosi la strada. Alcune imprecisioni individuali dei milanisti, peraltro, sono da imputare tanto alla fregola di pareggiare subito, che Pioli avrebbe dovuto tenere sotto controllo, quanto al nervosismo per il tempo che trascorreva, quando si è arrivati alla seconda fase.
E poi non trascurate la media di realizzazione dei nerazzurri, molto alta, quasi 3 reti su 3 occasioni, un inno al calcio e alla sua essenza: la rete. Non sta scritto da nessuna parte che occorre tirare 10 volte o rimanere avanti per tutta la partita. Bisogna essere efficienti nel tirare e andare avanti quando conta. L'Inter questa sera lo ha fatto. Attaccare o difendere sono solo modi di andare in porta o non farci arrivare gli avversari. Dipende da te scegliere cosa fare e farlo bene. L'importante è che alla fine, il tabellino dica che hai segnato più degli avversari.

Quanto inciderà questa partita sul resto della stagione? Forse tutto e forse niente. Al di là della partita di oggi, a mio avviso il campionato è stato deciso tutte le volte in cui l'Inter era in difficoltà, ma decisioni provvidenziali l'hanno tenuta su, mentre il Milan è stato penalizzato da decisioni meno provvidenziali. Se qualcosa ti tiene in piedi quando sei in crisi, poi tutto diventa più facile quando le gambe girano. Ma nel calcio le cose girano così.
E quanto sopra vale, fermo restando che la vittoria nerazzurra di oggi è stata da manuale, anche considerando il gol annullato a Bennacer. La Coppa Italia è una competizione a sé e in finale ci arriva l'Inter con merito.

Archiviamo questa serata infelice, spendendo un paio di parole sul possibile passaggio di proprietà del Milan.
Parafrasando Vujadin Boskov, passaggio di proprietà è quando esce comunicato ufficiale.

Dal 2015 al 2017 ci hanno scartavetrato a sangue i santissimi sul closing. Ci hanno raccontato le vicende di broker siamesi che venivano a Milano e mangiavano in ristoranti dal menù fisso. Poi si è fatto vivo un tizio che vantava la proprietà delle Miniere di Re Salomone, ma con ogni probabilità non aveva neanche gli occhi per piangere. Quando, nel 2017, il proprietario delle Miniere di Re Salomone è diventato proprietario del Milan, ne ha combinate più di Carlo in Francia. Si parlava di aprire ristoranti marchiati Milan in Cina, come di catene di scuole calcio e di un Governo cinese che non vedeva l'ora di diventare proprietario della società A.C. Milan. Niente ristoranti né scuole calcio e, in compenso, al Governo di Pechino non gliene poteva fregà de meno di tutta la faccenda. Credo che il Governo cinese abbia avuto sempre cose più serie a cui pensare.
Insomma, non discuto che Investcorp sia un fondo di investimenti storico, conosciuto e solido, ma prima di commentare un nuovo proprietario, aspettiamo che ci sia un nuovo proprietario.
Quando verrà annunciato il passaggio di proprietà, se verrà annunciato, vedremo cosa faranno questi signori di Investcorp. Costruiranno lo stadio? Da soli o in compagnia? Acquisteranno grandi giocatori? Non li acquisteranno?

Per ora, pensiamo al resto della stagione. Qualsiasi ne sia l'esito, bisognerà farsi ugualmente onore fino alla fine. Al futuro si penserà dopo.