"Remuntada" completata. O forse, in questi giorni, è meglio dirlo in olande: "terugkeer" completata. Ad Amsterdam è festa grande: la squadra del promettente allenatore ten Hag ha letteralmente distrutto il Real Madrid ribaltando il 1-2 della sfida d'andata andando al Santiago Bernabeu a fare la voce grossa. Risultato? 1-4. Spagnoli estromessi per mano del talento innato del club olandese. 

La capacità d'impostazione di de Ligt e Blind, la velocità di Tagliafico, la classe degli attaccanti e le magie di del navigato Tadic. Sì, proprio colui che si è impossessato del Bernabeu per una sera facendo sembrare l'impresa sportiva un gioco da ragazzi.

L'Ajax strappa il biglietto per i Quarti di finale e lo fa con una disivoltura che richiama alla memoria l'Ajax degli anni '70, quello dell'era dei 'tulipani'. O per intenderci, quello di Cruijff, capce di portare ai 'Lancieri' qualcosa come sei campionati, 4 coppe d'Olanda, tre Coppe dei Campioni, una Supercoppa europea e una Coppa Intercontinentale.

Ci andiamo piano, pianissimo, coi paragoni. Ma quanto lasciato vedere contro il Real Madrid non può fare altro che sognare in grande. Perché distruggere una squadra pregna di storia e tradizione come i "Blancos" può essere anche casuale. Farlo in quel modo no. 

Per le vie di Amsterdam non si parla d'altro. Chiunque, turisti spagnoli a parte, sorride e in cuor suo spera in un sorteggio agevole per continuare a sognare. L'era dei "tulipani" è di certo irripetibile, ma forse è arrivato davvero il momento di dire che oltre a Cruijff c'è di più di un semplice club che si accontenta di vincere in patria.