Aiuto abbiamo perso il Milan. La squadra che fino a gennaio era saldamente in testa è ora alla ricerca disperata di un equilibrio sempre più precario tra attacco spuntato e difesa bucata mentre continua a sprofondare. Il risultato in realtà dice più di quello che è stato e se non fosse stato per una decisione arbitrale che definire sospetta è un eufemismo, forse non sarebbe stato così rotondo. Tuttavia è innegabile che in attacco abbiamo fatto il solletico e in difesa ridere. Se ne ricordino i nostri dirigenti quando dovranno trattare i rinnovi dei nostri "supercampionissimi" o peggio con l'usato sicuro "Mandzukic". Certo se il campionato fosse finito qualche partita fa il Milan avrebbe fatto una stagione memorabile, ora contro Juventus e Atalanta rischia solo di fare figuracce. Anche Pioli sembra aver finito i giochi di prestigio e ora deve sperare nei miracoli. D'altra parte lui non cambia il suo modulo nemmeno di fronte ad una squadra che gli sta letteralmente franando davanti. Stanchezza e infortuni giustificano solo in parte quello cui stiamo assistendo. Per esempio Hernandez gioca come se fosse ubriaco, Calhanoglou è il regista più inconcludente della Serie A, Manzdukic è un "ragazzo" di buona volontà e basta, Tomori ha bisogno di un pit stop, come Kessie.

Onestamente, vista la situazione consiglio di non perdere tempo in trattative poco strategiche come quelle per l'oneroso e poco utile rinnovo contrattuale di Donnarumma, e ancora peggio Calhanoglou e Romagnoli. Piuttosto concentriamo le - poche - risorse dove servono, ovvero in attacco. Serve un bomber vero, integro e giovane che faccia tanti tanti gol e un vero regista con la tecnica e gli attributi per incidere realmente nelle partite dove magari si gioca male. Insomma, non una rivoluzione, ma un'evoluzione.

Detto questo, torno brevemente sulla decisione di Orsato e lo faccio prendendo a prestito le parole non di un milanista, ma di Beppe Bergomi che in telecronaca ha proprio chiesto: "Mi piacerebbe sapere a questo punto cosa ha valutato l'arbitro"?