Aiutaci tu a spiegare agli dei del pallone il valore di parole come gratitudine e rispetto. Aiutaci a fargli capire, quando cambiano maglia, cosa significhi sapersi reinventare con nuove sfide, senza dimenticare quelle per cui si è lottato fino a ieri. Aiutaci, Gigi! Aiutaci tu, che sai come si fa, a far capire quanto sia onorevole, avere il coraggio di presentarsi a tifoserie nuove, regalando sempre un pensiero e una parola a quelle vecchie.  Respect! 

In un'epoca di mercenari! Di giovani sconosciuti che vengono subito valutati fantamiliardi, pur essendo ancora solo talentuose promesse. Di avidi Campioni affermati che sono solo  umanoidi che si vendono senza scrupoli al miglior offerente. Bè, Gigi, tu che lo sei davvero, insegna loro cosa significhi essere un Campione Vero. Spiegagli che si può tranquillamente badare ai propri interessi, cercando contratti faraonici, senza perdere la dignità e il valore dei sentimenti. Gia! I Sentimenti. Questi illustri sconosciuti, che in questo folle mondo di interessi, plusvalenze e bilanci, sono schiacciati ogni giorno dalla corsa all'oro di procuratori, giocatori e società!

Siamo ancora in tanti, però, nostalgici romantici, a cercare il cuore là dove l'unico suono che si sente è lo stridulo tintinnio della moneta. Ed è la gente come noi, che pur sapendo che oggi è tutto diverso da un tempo, fa finta di niente, e cerca ancora i sani principi, là dove il solo valore che gli addetti ai lavori, conoscono, è quello di incrementare il loro già pingue conto in banca che brama danaro, insaziabili, sempre di più.

Ma sai, Gigi, quelli come noi, gli illusi idealisti della tifoseria moderna, esistono ancora. Sono quelli che vedi dispiaciuti quando un campione va via, rimanere allo stesso tempo atterriti quando lo stesso campione, si presenta ai nuovi tifosi, facendo proclami senza nemmeno ricordarsi di loro. Sono quelli che si sentono trafitti quando un ex gli segna un gol ed esulta come se avesse vinto la Coppa del Mondo. Vorremmo illuderci che si tratti di schermaglie con le società che li hanno venduti, ma il vero tifoso in quell'esultanza vede soprattutto uno schiaffo a lui, che quel campione, fino al giorno prima, lo vedeva uno dei suoi!

Aiutaci tu Gigi! A far capire loro che cosa significhi essere una bandiera. Perchè amico mio, nella mia ingenuità, ho la netta sensazione che oggi, le bandiere di una volta, non esistono più.

Forse i tuoi detrattori prenderanno per sciocchi quelli che in te vedono testardi ancora "uno di noi". Ci diranno che saresti stato un vero eroe solo se avessi chiuso la tua carriera con la Juve, anzichè andarla a chiudere altrove. Che anche tu, pur di guadagnare di più, ti sei mangiato la parola data, e hai rimandato il tuo ritiro, solo attirato dal luccichio di un ultimo contratto. E chi te ne può fare una colpa! Noi non te la facciamo di certo. Anzi continureremo sempre a tifare per te (tranne quando giocherai contro di noi) perchè il cuore va oltre la maglia.

Non capiscono, i tuoi detrattori, che a noi illusi che ci ostiniamo a vivere col cuore, poco interessano questioni di soldi e firme su carte dorate. Che quello che per gli stolti come noi conta davvero sono gli sguardi, i gesti, i pensieri, le parole. Proprio quelle che ci hai regalato ieri tu, alzando al cielo il tuo primo trofeo non targato Juve. Perchè nonostante i soldi e l'agiatezza, sei un uomo vero, che si barcamena, a testa alta, in mezzo ad una folla di marionette e fantocci!

Chapeau, Gigi! Aiutaci tu a far capire a tutti, che oltre alla ricchezza del portafoglio, esiste anche quella della dignità!