La Juventus perde in casa contro il Benevento, e dice addio anche alle ultime striminzite speranze di arrivare al decimo scudetto consecutivo. In realtà non è certo a causa dello scivolone interno con la squadra guidata da Pippo, che la Juventus abdica, la bandiera bianca sul pennone sventolava già da un po’ di tempo, per un mix di fattori. Ma come bisogna giudicare questa stagione bianconera?? Una stagione di una squadra favorita per la vittoria finale? Una squadra nettamente più forte delle rivali? Oppure no? 

Perché è qui che cambia radicalmente il giudizio. Se sì pensava ancora ad una Juventus un gradino sopra le altre, allora il giudizio non può che essere negativo, se invece, si pensa ad una squadra in una sorta di anno zero, allora il giudizio cambia. 

Nessuno di noi può sapere realmente cosa sia successo nella stanza dei bottoni alla Continassa, quando il presidente Agnelli decise di non provare a vincere il decimo scudetto, si avete capito bene, Agnelli ha deciso di non vincere il decimo. Lo dico senza problemi, perché se un presidente di una squadra come la Juventus, che ha alla guida un tecnico esperto e navigato come Sarri, che ti vince lo scudetto al primo colpo, sai che le avversarie più accreditate a toglierti lo scettro vanno avanti spedite con un progetto gia iniziato lo scorso anno, e tu decidi di cestinare tutto e affidarti ad un totale esordiente nell’annata del decimo, o sei da ricovero al CIM, oppure per qualche misteriosa scelta societaria decidi di non provare nemmeno a vincere. Lasciamo stare le dichiarazioni ufficiali, che non contano nulla, come i discorsi sul nuovo corso o nuovo progetto. Se ti chiami Juventus e hai il decimo scudetto consecutivo davanti a te, come uno squalo che sente l’odore del sangue non molli l’obiettivo neanche morta, eppure Agnelli, a sorpresa questo ha fatto. 

La Juventus di quest’anno, onestamente, non poteva fare molto di più. Certamente poteva eliminare il Porto e non perdere col Benevento, ma in linea di massima la stagione rispecchia le reali potenzialità di questa squadra, tecniche, tattiche e mentali. Le critiche sparate a fuoco incrociato, contro Pirlo, Ronaldo, Paratici, Agnelli, sono la dimostrazione che un reale colpevole non c’è, oppure lo sono tutti. 

Pirlo è Pirlo ma non per questo deve essere considerato a prescindere incolpevole, a questo punto della stagione, anche un esordiente come lui avrebbe dovuto essere stato in grado di far vedere la sua mano, nel gioco o almeno nella mentalità, in realtà la Juventus ha avuto un peggioramento totale. Ero molto convinto di questo progetto, e fino ad un certo punto si era iniziato anche a vedere qualche spiraglio, ma appena le cose si sono fatte serie la Juventus è crollata in tutti i sensi. Perdere ci sta, fa parte del gioco, non vincere nulla pure, ma l’assoluta mancanza di grinta di attaccamento alla maglia, la mancanza di quel dna che da sempre ci ha contraddistinto, quello è inaccettabile. Trovo anche poco intelligente, da parte di Pirlo, anche il continuo attaccare i giocatori, dicendo che devono cambiare testa, devono impegnarsi di più, devono meritare la Juventus, ma questi aspetti chi deve farli passare?? 

Per le rivoluzioni o per i nuovi cicli serve tempo, ma ci devono essere anche delle basi forti e quelle basi devono essere in panchina e in società. Attualmente non vedo nessuna delle due. Sarri è stato esonerato vincendo uno scudetto, Pirlo lo sta perdendo malamente, non sono più così certo della sua riconferma, perché al di là dei risultati non vedo niente che possa far pensare ad una linea di gioco e di identità di squadra, fin qui portata da Pirlo, e come aggravante c’è la perdita pure della grinta e rabbia agonistica. Se una rivoluzione tecnica risulta impossibile, perché economicamente non si può, e a livello di scouting siamo messi male, serve un allenatore che per caratteristiche e filosofia calcistica sappia far rendere al meglio la rosa attuale. Inutile incaponirsi con una idea teorica di un calcio, se non hai i giocatori adatti. È come essere un regista di un film, avere la trama di un capolavoro, credere di poter far fare Clint Eastwood a Gabriel Garko e Meryl Streep a Valeria Marini. Meglio lasciar stare è cambiare copione, se sei un regista in grado di farlo altrimenti... cambiamo pure regista.