Sono passati più di novant’anni da quando Edoardo Agnelli, figlio di Giovanni, il fondatore della FIAT, decide di rilevare la proprietà della “Juventus football club”, e questa storia, non è ancora finita.
Siamo agli inizi degli anni venti del '900, secolo che sancirà un binomio tra la famiglia Agnelli e Juventus indissolubile e vincente, destinato a durare per molto tempo.
Il calcio, specialmente in Italia, occupa un panorama semi-dilettantistico, ma Edoardo vede in questo nuovo "gioco" un opportunità imprenditoriale. Fino ad allora il club torinese aveva vinto un solo scudetto, ma Agnelli, che ha grandi progetti, vuole vincere subito. L'idea è quella di imprimere alla società un modello imprenditoriale, di far sì che la Nazionale Italiana abbia una ossatura bianconera e specialmente di far vestire le casacche bianconere, ai giocatori più forti. Due argentini vennero fatti atterrare a Torino: Monti e Orsi sono i primi acquisti di una Juve che poco dopo vincerà il primo titolo dell'era Agnelli.

Nel 1929 viene istituita la Serie A, fino a quel momento diviso in due gironi: squadre settentrionali e squadre meridionali.
Sotto la guida vigile di un presidente-tifoso, i bianconeri dalla stagione '30/'31 fino al 1935 entrano nella storia vincendo cinque campionati nazionali consecutivi. Record battuto dalla Juventus stessa  nelle stagioni 2011/2018.
Nell'estate del '35, Edoardo Agnelli muore mentre il suo idroplano atterra, il figlio Giovanni detto "Gianni" Agnelli, prende la grande eredità della Juventus prima e della Fiat poi.
Dopo un periodo di transizione, nel 1947 l'avvocato, diventa presidente della Juve e nella stagione '49/50 vince il suo primo scudetto, mentre nel 1952 con i campioni Boniperti, Hansel e Mucchinelli vince il suo secondo titolo.

I doveri di famiglia chiamano l'anno successivo e nel '53 un altro Agnelli prende la squadra per mano.
Umberto Agnelli, diverso per carattere e idee dal fratello,inizia il suo tirocinio nella Juve a poco più di vent'anni. Ha l'ambizione di consolidare l'immagine della squadra in una società, che di anno in anno sta cambiando velocemente, dai movimenti politici a quelli sociali.
Il "dottore" chiama a se i migliori giocatori del tempo: Omar Sivori e l'inglese John Charles,assieme a Boniperti costituiranno il primo "trio magico" di una Juve che detterá legge in Italia, e vedrà  nel 1961 la prima stella, ovvero onorificenza per il traguardo di 10 scudetti.

In pieno boom economico Umberto Agnelli lascia la Juve per dedicarsi agli affari di famiglia in Fiat e la società passa nelle mani di Catella.Gli succederà nel 1971 Giampiero Boniperti, bandiera juventina, che aprirà una vera e propria era durata 19 anni, ma sempre con la regia degli Agnelli.

Nel 2010, dopo il caso Calciopoli, un altro Agnelli torna alla guida bianconera.Il nipote di Gianni, Andrea, prende le redini di una squadra che in pochi anni ha visto l'inferno della retrocessione in B, ma non trova il paradiso e la consecutiva consacrazione tra le big d'Europa.

Con il giovane Andrea Agnelli si ritornerà al vecchio stile imprenditoriale impartito dall'avvocato e il dottore, e con uno stadio di proprietà si farà tornare a volare una squadra priva di campioni.
Treves, Pogba, Dani Alves, Higuain, Pjanic, Evra, Alex Sandro e Pirlo sono antipasto del colpo del secolo avvenuto ieri pomeriggio.

Con un volo privato, diretto in Grecia, Andrea Agnelli ha fatto come molti anni prima suo zio e suo padre, ha convinto il giocatore più forte a vestire una maglia storica e piena di gloria. Cristiano Ronaldo è il nuovo campione di una squadra già forte.
Con questa trattativa la Juve ha dimostrato di avere la potenza economica di prendere qualsiasi giocatore in circolazione e più di tutto,che il binomio Agnelli-Juventus non è mai finito.

Intervista a Gianni Agnelli

Giornalista: avvocato lei è innamorato della Juve o del Calcio?

Agnelli: Io amo la Juve, che gioca a calcio

Grazie

ILPARLAFUS