Proprio l'altro giorno posavo il mio "La filosofia e l'esistenza" di Abbagnano e Fornero per terze superiori, e poi, colto forse da un delirio derivante da uno studio di, appunto, deliri filosofici, impazzivo.

Mi ritrovai casualmente ad esaminare come da consuetudine, nel periodo di ripresa della Serie A, la classifica del nostro campionato italiano di calcio. Genoa, Roma, Empoli, Spezia: passava l' occhio sopra e sotto. E cominciai, un po' così, per caso, a notare statistiche da me. Ma le statistiche più assurde. Ed essendo assurde non ne concludevo una, o quasi. O quasi, finché finalmente ne trovai una di quelle pazzesche, che mi avrebbero fatto svoltare sul serio. Una statistica da domare con le briglie. Allora supero le mura della cucina, del salotto, del bagno e mi trovo davanti lo specchio del corridoio, io sfondo la quarta parete: "O' articolo. Vonno fa' tutte quant' sto articolo. Sient' a me, sient' a me! A tien' na cosa 'a raccuntà? Sì? E dimmell'!" Va bene, va bene. Avevo l' ideona, quella da titolone, per scrivere il mio articolo.  

Mercoledì 5 gennaio 2022  
Milan, Napoli, Juventus, Lazio ed altre. Le prime due hanno perso punti nell'ultimo mese, le altre si trovano in una zona scomoda della classifica. Ma, c'è una coincidenza! Niente? Dai, ve la faccio più semplice. Pioli, Spalletti, Allegri e Sarri. Ve lo svelo io: questi quattro soffrono (ed è solito utilizzare questo verbo sciagurato riguardo l' argomentazione) di calvizie! Allora io ho visto in testa al campionato ed ho letto Simone Inzaghi, uno con una testa a posto in effetti. Poi ho esaminato l' Atalanta di Gasperini che se la spassa a 38 punti. E la Roma di Mourinho, uno che della sua carriera è contento e che mantiene i capelli, che non soffre lo stress. Sarebbe giustizia nominare anche la Fiorentina a 32 lunghezze, ma purtroppo non rientra nella mia analisi delle big dichiarate.
Ed io ho pensato: sai che il Dardanide Pioli, il convinto Spalletti, il risoluto Allegri, il ragionato Sarri, il ventesimo Colantuono, il lontano Ballardini, il sorprendente ai sessant'anni J.K. Simmons, il rinascente e parabolico Michael Keaton, il ritornato e già terminato Claudio Bisio in Zelig ed infine il combattente-sofferente ma anche problematico, graffiante e "triste" Arsenico17 sono tutti... sì, degli uomini calvi. Circostanze straordinarie, direte voi! Allora Antonio Conte è stato il più furbo. Ma sarà vero che gli uomini calvi sono davvero destinati a passarne più di tutti? Che hanno sofferto o vivono nello stress?
Aiutatemi voi, rivelatemi. Per quanto abbiamo visto quest' anno, comunque, parrebbe di sì. Nel girone d' andata è un fatto che l' Inter di Inzaghi sia stata l' unica ad avanzare senza intoppi e... sì, sarà la preparazione atletica e sì, sarà che noi siamo milanisti, ma da qui in avanti il Diavolo come tante altre si ritroverà una bella gatta da pelare da denominarsi come "Coppa d'Africa". Dunque il Milan rimarrà privo di due giocatori nello stesso reparto: Kessié e Bennacer, ed inoltre mancherà anche Ballo-Tourè. Momento domande.
È possibile per il Milan superare una squadra che non perde punti e che non incontri imprevisti? Ma, ancora, è possibile che un Milan con tanti imprevisti possa superare un Inter fuori dai pasticci e già avanti di quattro punti? In questo, è un idem il Napoli che oggi tiene la ièlla in quanto ad infortuni e guai, ma quantomeno non tiene Osimhen in Coppa d' Africa. Osimhen ha il Covid, problema che certamente problema è nella condizione fisica del numero 9 partenopeo, ma che potrebbe e dovrebbe far giocare al centravanti nigeriano qualche partita in più rispetto all'immaginata migrazione in Africa, un trasloco che sembrava certo per il mese di gennaio.  

Riguardo invece al calendario, quel che ora può sembrare comodo a noi, ma più avanti molto scomodo, è che le prossime gare dell' Inter siano molte e molte contro big del campionato. Invece, più avanti, naturalmente no: rimarranno le squadre più abbordabili. È pur vero che questo Milan nel ciclone di dicembre, ha perso punti nel periodo giudicato più "semplice" di Serie A. E quindi, tutto è possibile. Credi nei tuoi sogni. Che poi questo è il mantra di Gasperini che in "gironi di ritorno" ha conseguito una laurea con lode nelle ultime cinque stagioni e che, pure lui, da Gosens a Muriel, di imprevisti ne ha incontrati parecchi in questa stagione. Quel che rimane certo è che fino a giugno gli imprevisti non scompariranno, perché il punto interrogativo è un fattore che caratterizza notevolmente e da sempre il gioco del calcio.  
E felice Epifania, la Serie A riparte da un periodo con svariati positivi al Covid, quindi, quando più che ora potrebbero capitare nuovi episodi nella sezione imprevisti? Il Monopoli prenderà piede e probabilmente sarà una gamba corridrice dalla Giamaica. Dalle ipotetiche gare da rimandare alle future positività al Covid, dalla percentuale di tifosi presente allo stadio, ma anche dai crociati o dai tendini d'Achille che possono sfortunatamente infrangersi, dai tanti imprevisti che ora sono di più: ecco cosa potrebbe vincere sulla bilancia a due bracci che sostiene il peso dei meriti calcistici. E che poi, l' incaricato egizio di cuori e bilance dall'antichità è Anubi.

Per quanto riguarda non gli avversari, ma il Milan del periodo del post-Natale davanti al caminetto, avanzano chiacchiericci di mercato e, come già introdotto, rumors di geolocalizzazione africana o flash news con protagonista il difensore olandese del Lille Sven Botman. Le voci non molto insistenti che rincorrono un mediano o un giocatore più avanzato si infrangono sul cognome da quattro lettere di Yacine Adli del Bordeaux.

L' approdo a Milano di les Arts Adli sarebbe davvero di grossa e grassa importanza, ricordando che il francese ha già il suo armadietto prenotato a Milanello per giugno 2022, perciò il suo trasferimento adesso, con ogni probabilità o quasi, non si può fare. Non è un affare d' onore, nè tanto meno il Milan ha dato "la sua parola" ma è un fatto l' aver firmato un importante foglio di carta. E che su quel foglio di carta il Milan si assicurava Adli per giugno. Ora, Adli al Bordeaux gioca e per il ranking di fine anno nella Ligue 1 francese risulta anche molto prezioso, oggi il Bordeaux è ad un punto dalla retrocessione.
Perché un Bordeaux diciassettesimo su vento dovrebbe consegnarci un giocatore raffinato, così da fare un favore? Solo perché il Milan vuole anticipare?  
Michael Corleone mi disse che, in una circostanza simile, "suo padre si sarebbe presentato dal direttore sportivo del Bordeaux, che Luca Brasi gli avrebbe puntato una pistola alla testa e che suo padre gli avrebbe detto che su quel documento ci sarebbe stata la sua firma, oppure il suo cervello." Ma ormai, ahimè, questi non sono i tempi giusti per discutere come si faceva una volta. Mi rendo conto che il Bordeaux, dunque, non avrebbe ragioni per "farci un favore" e consegnarci Adli in anticipo. E no.  

Il Milan ora è nei pasticci, perché, recuperati gli assenti del reparto offensivo, si trova di fronte a cinque potenziali partite di campionato (in ordine Roma, Venezia, Spezia, Juventus ed Inter) con la sola coppia di mediani Tonali e Bakayoko. E se uno dei due mancasse? E se il secondo dovesse soffrire la circolazione di palla? La prima opzione da sostituto sarebbe Krunić, come seconda immagino un Calabria adattato. Opzioni che ci vanno strette, milanisti, e poi adesso non giungono altri nomi credibili trattati dal Milan. Forse perchè non sono trattati, sembra che il Milan tratti solo per un difensore, è "solo gennaio". Forse rafforzarsi in mediana non sarebbe meno urgente che aggiungerne uno nel reparto difensivo. Forse, sarebbe più comodo acquistare due giocatori low-cost per difesa e mediana, con esperienza e poco futuro assicurato e piuttosto investire sul reparto più avanzato. Forse meglio più di tutto puntare le fiches sulla trequarti: proteine ed integratori potenti, rafforzarsi lì.

A mio parere, i 25 o 30 milioni del prestito con obbligo di riscatto che siano, non andrebbero investiti per un difensore. Non per l'olandese Botman, ma per un talento che possa giocare più avanzato sulla trequarti. Ma, ripeto, il Milan non tratterebbe che un difensore, agli attaccanti da comprare non ci pensa.
Effettivamente, oltre al ritorno di quella pedina fondamentale che è Leao, il rientro di Rebić è più prezioso delle cose che non si comprano con il denaro. Perché Raptor è una scintilla nelle partite bloccate, nelle gare che sembrano dei giochi da tavolo di tattica inamovibile che tanto abbiamo sofferto e poi, nel girone di ritorno è un redivivo. Ed è "solo il mercato di gennaio", ma la caccia grossa si fa per Botman. Come qualche amico milanista, tendo a fidarmi della società, di Maldini e di Massara. Quel che posso scrivervi avendo visionato un poco dell'olandese del Lille, è che tra Tomori e Romagnoli, sia più un Romagnoli. Pare essere un difensore da stereotipo: possente fisicamente con una struttura imponente ed un altezza di 195 centimetri, uno di quelli capace di assaporare le foglie più tenere sulle cime degli alberi di acacia nella savana. Pare che ad una più che discreta tecnica di base, abbini una velocità nella corsa delle meno esaltanti. Era il tasto dolente. Se ad un Milan tristemente spogliato di Kjaer nel girone d'andata, è necessario un difensore che giochi molti minuti, non si deve commettere l' errore di escludere dalla lista dei "difensori centrali pizzabili" il prode Pierre Cloruro Kalulu. Il francese soffre perlopiù le stature imponenti, ma con gli altri atti difensivi ha sempre dimostrato di "saperci fare" e poi, ci mette tanto spirito.

Infine, chiudo scrivendo che il Milan degli ultimi anni ci ha abituato a colpi sorprendenti e mai discussi in televisione. Quindi per il difensore... Forse non sarà Botman. Forse sarà Botman. Forse costerà molto meno. Forse il nuovo difensore sarà un profilo con esperienza, come ho suggerito io. Forse il nuovo difensore potrebbe essere Kalulu. Ricordiamoci.  
È solo gennaio e Pioli non ha che un pettine, che non è per sè, ma per aggiustare il suo Milan. Un Milan che è timido a pronunciare "scudetto", ma che, un minimo imbarazzato, solo a quello può pensare perché l'uomo aspira sempre a più, e come lui si comporta il Diavolo di Milano. Allo specchio con il pettine fa: primo posto, secondo, terzo. Rompere la quarta parete e dire "ecco milanisti, vi abbiamo reso felici. Ce l' abbiamo fatta", pessimisti?
Pessimisti?  

Damiano Fallerini