Sembra lontana la Nazionale e i suoi tifosi uniti all'unisono, la nazionale di Conte, delle vittorie all'ultimo minuto e di quelle memorabili contro la Spagna. Dopo l'addio del tecnico Salentino l'avvento di Ventura, del ricambio generazionale, del 4-2-4, e delle polemiche, perché in Italia siamo tutti allenatori.

Ci ritroviamo in uno spareggio mondiale contro la Svezia orfana di Ibrahimovic ma ricca di talento, vedi Forsberg. In un momento cosi precario il ct ha deciso di ritornare alle origini: 3-5-2, con il ritorno della BBC, Verratti al centro del gioco e Immobile, Belotti lì davanti pronti ad insaccare a rete.

"Non ci tremano le gambe, questo è una condizione determinate e necessaria quando si affrontano gare a certi livelli. Così come non mi tremarono le gambe quando a 22 anni giocai la finale dei Mondiali, sono sicuro che anche i miei compagni oggi saranno nella mia stessa condizione".
Parole saggie di De Rossi, uno dei veterani del gruppo. Proprio ai vari De Rossi, Buffon, Chiellini, Barzagli, Bonucci l'Italia deve affidarsi, coloro i quali hanno attraversato i momenti belli e tristi della Nazionale, quelli che dentro e fuori lo spogliatoio determineranno se andremo ai mondiali o meno. Oltre la forza della vecchia guardia dovrà sbocciare il talento della stella del Psg, da troppo considerato l’erede di Pirlo ma poco costante con la maglia azzurra. Affidiamoci al duo offensivo che potrebbero accendere il tifo al Friends Arena e mandare di traverso il biscotto agli Svedesi.
Affidiamoci infine alla nostra storia, ai quattro mondiali vinti, e lasciamo perdere, almeno per una sera, modulo e tattica. Forza Italia!