Non ci sarà, lunedì, ritiro più amaro ed angosciante per i tifosi rossoneri.

A distanza di 1 anno, in cui un manipolo di affaristi ,che probabilmente non sapremo mai chi sono, ci avevano illuso di essere una proprietà solida, buttando, male, 230 milioni sul mercato, siamo costretti ad Halilovic a parametro zero, come al solito, come sempre.

Ma nel cuore del tifo, paradossalmente, il mercato ora è diventato una questione secondaria rispetto alle sorti della società, prima disconosciuta e maltrattata fino al sadismo dall’ultimo quinquennio Fininvest, poi presa a pedate da un  prestanome di se stesso o di soggetti che si sono già liquefatti.

Diventato per Fininvest un giocattolo vecchio e costoso, constatato che non aveva più niente da dare in termini di immagini al papino presidente di tutto che ripianava i bilanci, povera stella, solo perché innamorato dei colori e non perché da essi aveva tratto tutti i vantaggi possibili e immaginabili per oltre vent’anni, i figli , tifosissimi e determinanti nei successi della squadra, hanno spinto fino all’inverosimile per la vendita ad ogni costo. E si è visto con quali risultati!

Confezionando la frase di giornata sul passaggio in mani solide e sicure, figlia, nipote, parente delle migliaia di meno tasse per tutti, via Imu e siamo alla pari col Barca, la simpatica famigliola che, per mezzo lustro, ha magnanimamente regalato al tifo ogni successo senza chiedere nulla in cambio, ci ha ceduto ai Romani, mentre Giuda intascava un gruzzolo ben più cospicuo dei 30 denari.

Questa valutazione mostruosa, apparsa ai più attenti subito fuori mercato, è stato il primo capitolo di una transazione che non regge. Non regge dal punto di vista logico. Mi auguro che qualche tribunale virtuoso stabilisca un giorno quanto regga anche sotto tutti gli altri punti di vista!

Resta il fatto che la cordata Lì, che ha fatto saltar fuori per miracolo una miliardata e ha buttato via tutto per 32 milioni, ora è diventato un pegno da esigere.

In mezzo a questo disastro sempre noi: i tifosi. Quelli che osserveranno lunedì Milanello con Halilovic, che fa rima con Farina, Ricardo Oliveira, Cavese...
Siamo davvero sicuri che i tempi più amari di questa società siano stati le due retrocessioni in B e Giussy Farina?

Io ho dei dubbi.