27 agosto 2016: la stella degli ultimi Europei francesi sbarca a Milano. João Mario viene accolto da una folla festante di tifosi nerazzurri, non appena messo piede giù dall'aereo. Che tipo di giocatore è João Mario? Innanzitutto l'ex Sporting Lisbona è un giocatore molto eclettico: dotato di corsa e visione di gioco straordinarie, abbina meravigliosamente qualità e quantità, garantendo quella continuità di rendimento che al centrocampo interista manca come l'aria. Il portoghese è tatticamente versatile: sa giocare sia come mediano che come mezz'ala, e all'occorrenza può fare anche il trequartista. Insomma, è il prototipo del centrocampista totale e moderno. Inoltre, João Mario possiede un temperamento e una resistenza invidiabili: ad Euro 2016 ha preso parte a tutte le gare giocate dal Portogallo, distinguendosi come uno dei pilastri lusitani nella cavalcata conclusasi con il trionfo sulla Francia in finale. Il futuro nerazzurro è stato, dulcis in fundo, il giocatore del Portogallo che ha mandato più volte al tiro un compagno di squadra nel corso della manifestazione continentale. L'Inter ha senza ombra di dubbio fatto un colpo di mercato sensazionale, a quel prezzo poi...

26 luglio 2018: l'Inter non riesce a liberarsi di João Mario
. Fortemente voluto due estati fa dopo un Europeo da protagonista, oggi il portoghese è bistrattato da quegli stessi tifosi che erano giunti in massa per accoglierlo come un re alla Malpensa. Il motivo? Oltre a non far più parte del progetto tecnico, l'ex Sporting sta bloccando il mercato in entrata dei nerazzurri. Se non se ne andasse via lui, giocoforza nessuno potrebbe essere acquistato. Ce lo impone il FFP. Quindi quale strategia utilizzare affinché una squadra qualsiasi se lo accolli? Ausilio le sta provando tutte: a noi interisti non resta che pregare. 

Tempora mutantur et nos mutamur in illis dicevano i latini, veri esperti di proverbi e giochi di parole: "i tempi stanno cambiando e noi cambiamo con loro". Chi l'avrebbe mai detto, soltanto due anni fa, che una delle pedine fondamentali del Portogallo campione d'Europa facesse questa fine? Io certamente no, anche perché ponevo illimitate speranze su questo ragazzo, che non a caso aveva avuto l'ardire di vestire la numero 10 con quella nonchalance e sfrontatezza tipiche dei grandi campioni. Lui, proprio lui, che campione non lo era e mai lo diventerà. La scelta di indossare il numero 10 e l'Europeo da protagonista altri non erano che specchietti per le allodole, e io (come tanti di voi) sono stato ingannato. Ausilio sta cercando di liberarsi di João in tutte le maniere possibili. Ma non in prestito: l'Inter desidererebbe incassare almeno 30 milioni dalla sua cessione, per rientrare delle spese di acquisto e di ammortamento del cartellino. Sarebbe un'impresa leggendaria, che isserebbe Piero nell'Olimpo dei più grandi direttori sportivi di tutti i tempi; un'operazione che ridimensionerebbe perfino gli acquisti di Icardi, Skriniar o Nainggolan, oppure le cessioni di Dodô, Nagatomo e Santon.

Si è fatto recentemente avanti l'Atletico Madrid, che vuole il portoghese ma alle proprie condizioni: soltanto prestito con diritto di riscatto. E Ausilio, come detto, da quell'orecchio non ci senteAll'interessamento dei Colchoneros si è aggiunto quello di diversi club, spagnoli ed inglesi, perlopiù di medio-bassa classifica: Betis Siviglia, West Ham (sarebbe un gradito ritorno), ma anche lo Sporting Lisbona (idem). Bella fine che hai fatto, João! Vi starete chiedendo: perché questo astio apparentemente ingiustificato? Beh, facciamo un passo indietro e gustiamoci le dichiarazioni dell'"asso" (con dieci virgolette) portoghese direttamente dal ritiro mondiale: "Sarebbe inutile presentarmi ad Appiano, nonostante un contratto valido fino al 2021. Spero si riesca a trovare una soluzione il prima possibile, magari prima della fine del Mondiale. Nel calcio, come nella vita, bisogna essere onesti nel capire quando le cose finiscono. E con l’Inter è finita". Bravo João. Sbandierare le proprie volontà in un modo tanto esplicito, esponendole in pubblica piazza, significa anche porre l’Inter in una posizione di clamoroso svantaggio rispetto all’eventuale acquirente, che sarebbe così in grado di estorcere ad Ausilio un prezzo di saldo. Ottimo João, ben fatto!

Inoltre, della serie al peggio non vi è mai fine, il venticinquenne non può fare ritorno in Portogallo. Almeno fino a quando sarà sotto contratto con i nerazzurri: esiste infatti una particolare clausola che impone all'Inter un indennizzo da riconoscere allo Sporting in caso di passaggio ad un club rivale in patria. Oltre il danno la beffa. Beh, direte voi, potrebbe piovere. E piovve: c'è il rischio, qualora tale situazione di stallo permanesse, che il portoghese rimanga nella rosa dell'Inter, giocando magari quella Champions inseguita per anni e a alla quale João Mario non merita di partecipare con questi colori indosso. Il tempo stringe. Spero vivamente di non vederti più in Italia il 18 agosto, giorno di chiusura del calciomercato, João Meravigliao.