Che ADL non sia un benefattore ed un santo è cosa nota. Da anni si contano contestazioni in forma più o meno simile a quella dei giorni scorsi ma di fatto la fuga di Higuain ha innescato una spirale di risentimento che a ben guardare non è tanto causata dalla perdita di cotanto campione ma piuttosto dal fatto che questa è rivelatrice dell'assenza di un vero progetto per la squadra. Di questo, in termini di struttura aziendale, uomini, attrezzature e mentalità, più o meno tutti erano già consapevoli ma si sa il tifoso è ingenuo e il grande affabulatore pronto a promettere, a consegnare scenari futuribili improbabili. Per di più al primo alito di velata contestazione il povero tifoso viene apostrofato ed insultato e ci tocca sentire il solito ritornello della rinascita dal baratro del Napoli ad opera di un unico grande interprete. Chi può pensare che nell'assumere il comando della società calcio napoli, ADL abbia avuto a cuore il riscatto di una città o di un popolo convenzionalmente e dico ingiustamente martoriato? Si è trattato di una semplice transazione favorevole nella quale chi ha operato ha solo intravisto un affare ed un tornaconto personale. Niente più di questo! Il risentimento attuale che conta numeri molto maggiori di quanto non lasci presumere l'iniziativa di pochi esasperati, si condensa in un unico assioma: perché a fronte di una crescita sportiva effimera, nulla si è i questi anni inteso costruire ed investire in strutture, management, vivaio, grandi sponsor, complessiva credibilità di un progetto? Forse è meglio immaginare di rinviare le grandi ambizioni e pensare di investire su un futuro più grande ma è proprio il futuro la grande incognita del tifoso napoletano e sempre il futuro ciò che manca all'appello. Quindi meglio discorsi di basso profilo, onestà intellettuale e soprattutto rispetto, quello che ADL sistematicamente manca di offrire dall'alto del suo patrimonio.