Chi sbaglia paga, o almeno così dovrebbe essere. Ne sa' qualcosa in queste ore Radja Nainggolan, il quale, dopo essersi presentato per l'ennesima volta in ritardo all'allenamento, è stato punito severamente e giustamente dalla società interista con una multa salata e l'esclusione momentanea dalla rosa.

Un pugno duro quello di Zhang dietro cui è facile scorgere il modus operandi del neo a.d. Beppe Marotta. Una decisione drastica ma necessaria, come dovrebbe sempre essere in una società prestigiosa come l'Inter. Decisione che in passato, però, difficilmente è stata presa dalle parti di Appiano e che ha fornito un immagine distorta della società nerazzurra, dipinta come una squadra anarchica.

Non è difficile concludere che le cose sarebbero potute andare diversamente in passato se le teste calde fossero state sempre messe a tacere. Sicuramente l'Inter ne sarebbe uscita più forte sul campo e fuori.

Adesso l'impronta marottiana ha cominciato a dare i suoi frutti, con un pugno di ferro deciso e necessario. Ora l'Inter può contare su una società competente ed eticamente irreprensibile, un po' come è sempre stata la storica rivale bianconera. 

Ora i tifosi nerazzurri possono contare su un presidente giovane, ambizioso ed economicamente fortissimo, circondato da collaboratori che sanno come e quando agire, senza guardare in faccia a nessuno. 

La punizione inferta a Nainggolan è un messaggio a tutti coloro che aspirano a vestire il nerazzurro. Finalmente chi verrà a giocare nell'Inter sa' che al primo colpo di testa si viene subito esclusi.