Qualcuno diceva: “Cosa odono le mie orecchie?” È esattamente quello che sto pensando mentre scrivo di getto. Così. Nulla di preparato. Nessuna scaletta. Tutto quanto leggerete è ciò che mi esce direttamente dal cuore e dalle viscere più profonde. L’addio di Cristiano Ronaldo alla Juventus ha sfondato una diga. Gli attacchi alla società Juventus, da parte dei suoi tifosi, stanno defluendo come se non vi fossero barriere. E’ praticamente uno s...storm. Non mi piace. Non lo gradisco affatto e non mi riferisco a una mancanza di riconoscenza verso una dirigenza che, con vari cambiamenti, in 10 stagioni ha conquistato 9 Scudetti, 5 Coppa Italia, 5 Supercoppe Italiane e 2 finali di Champions. È assolutamente noto e risaputo che giungere in fondo a tale competizione è complicato come scalare l’Everest. A pochi metri dalla cima, per sfortuna o per inadeguatezza, si è caduti. Ma, in quei tornei, il percorso ha una valenza straordinaria. Nessuno, nel Bel Paese, ha nemmeno sfiorato tali risultati. Volete sempre il massimo? Ok! Non desiderate essere grati a tanto ben di Dio? Lo accetto! Ma la valutazione sia almeno in parte conforme ai fatti. Ricordate cosa era la Vecchia Signora quando è stata raccolta da Andrea Agnelli? Altro che Araba Fenice… Veniva dagli inferi della serie B, l’illusione targata Ranieri e le debacle della premiata ditta Ferrara-Zaccheroni. Vorrei rimembrarvi i vari Felipe Melo, Diego e Amauri. Per carità, buoni giocatori. Ma sicuramente inadatti a militare in un top club. Al nostro patron è bastata una stagione di fisiologico apprendimento. Poi, solo successi. Chi avrebbe scommesso su Conte e Giaccherini? Pochi! Invece sono arrivati 3 trionfi in serie A. Le vittorie hanno aumentato l’appeal conducendo sotto la Mole giocatori, un tempo solo sognati, alla stregua di Tevez e Llorente. Il Condottiero ha lasciato la nave e pareva la fine di tutto. Chi è sbarcato? Allegri! “Oddio, Acciughina ci farà cadere nel baratro come successo al Milan!” Eh infatti… Non è andata proprio così. Triplete sfiorato al primo colpo! Ma guarda te! Che dirigenza incapace! Nell’estate 2015 ecco la prima rivoluzione. Senza Pirlo, Vidal e l’Apache siamo allo sbando. In effetti, l’inizio non è stato dei migliori. Poi, però, si è vinto il campionato in carrozza davanti al super Napoli di Sarri e Higuain. Se Evra non avesse provato a uscire palla al piede dalla sua retroguardia negli ultimi istanti di Bayern-Juve, si sarebbe espugnata pure l’Allianz Arena e volando ai quarti di Coppa. Peccato che il francese non abbia avuto una straordinaria intuizione. Il nuovo ciclo è stato completato dal Pipita e, per poco, non si è fatta tripletta. Un’altra volta! Eh, sì. Maledetta Cardiff. Intesa come partita, sia chiaro. Via Bonucci e si è ristabilita l’accoppiata Scudetto-Coppa Italia.

Ma non basta! Sapete la storia di Icaro? Immagino di sì. Ma ve la racconto lo stesso. Il Mito e il padre erano rinchiusi nel labirinto di Creta. Dedalo, il genitore, ha predisposto le note ali di cera che ha preparato per sè e per il figlio. I due hanno spiccato il volo e sono fuggiti. Il giovane, tuttavia, preso dall’entusiasmo e dalla mancata capacità di conoscere i propri limiti, è salito troppo in alto avvicinandosi al Sole. Questo ha sciolto l’armamentario a disposizione e Icaro è caduto nel mare. Qualcuno sostiene che, come il greco, acquistando Ronaldo “la Juventus abbia fatto il passo più lungo della gamba. È così? Nì! Dal punto di vista economico, l’esborso è stato molto elevato. La cifra versata nelle casse del Real Madrid era di circa 100 milioni. Per comprendere se l’affare abbia fruttato finanziariamente occorrerebbe avere una conoscenza della materia davvero importante ed effettuare calcoli complessi che tengano conto di ammortamenti, eventuale plusvalenza o quant’altro si aggiri attorno all’aspetto monetario. Sono molto curioso di avere informazioni utili a riguardo ma, al momento, ritengo di non detenere i dati per fornire un’opinione. Sotto questo profilo, quindi, “Vostro Onore, mi avvalgo della facoltà di non rispondere”. Mi concentro sul profilo sportivo. La “nostra” Juve ha trascorso 3 annate in compagnia del suo Re. Ha vinto: 2 Scudetti, una Coppa Italia e 2 Supercoppe Italiane. Riformulo nuovamente la domanda? Quali compagini del nostro Paese hanno fatto meglio? Tic, toc, tic, toc. “Ah nessuno?!. Sono stupito! Quindi Cris è servito a qualcosa! Dite, però, che era venuto per portare la Champions. Come sostenuto, la Coppa è influenzata da variabili esterne troppo importanti. Si parla della Dea Bendata. Un legno, un rigore mancato o assegnato per errore, un infortunio di troppo nel momento sbagliato, una squalifica, un periodo di forma negativa. Insomma, è assodato: non sempre vince il migliore. È necessario che i pianeti si allineino in un certo modo. Altrimenti il City avrebbe qualche titolo in più in bacheca, no? “Vabbè! Ma, la serie A l’avremmo vinta anche senza Ronni e, comunque, l’ultimo Scudo è stato pure perso!” Come dare torto a una simile tesi… Molto probabilmente, è vero! Tuttavia, manca la controprova. Intanto, con lui, i trofei sono in bacheca e non è trascorsa stagione senza aggiungerne uno. Volete, poi, mettere l’emozione di vedere il più forte di tutti i tempi vestire la nostra maglia? Pelé, Maradona, Cristiano o Messi? “Scegliere è impossibile. Sarebbe come selezionare tra la mamma e il papà”. Ma bando alle ciance! In via generale è così. Nella realtà dei fatti e nel singolo caso esistono preferenze pure in famiglia. Io opto per il lusitano. E se qualcuno non è d’accordo, ben venga! Ma non può certo negare che sia tra i migliori di ogni epoca. Il valore emozionale, signori, ha un peso enorme. Lui aveva voluto noi e non posso che essergliene grato. Il suo livello è talmente elevato che, a meno di un legame affettivo viscerale, diventa difficile pensare a una permanenza a vita in un club. Non era la fattispecie. Non lo è stato per La Pulce. Figuriamoci per Ronaldo. In questo senso, l’addio è comprensibile. Non può essere per sempre ostriche e champagne! Il campione aveva optato per noi e ciò è già qualcosa che ricompensa oltre ogni limite. Abbiamo, inoltre, vissuto 3 metri sopra il cielo, sognando in grande, per un lungo periodo. Il sentimento è superiore al denaro. Resta per sempre. Nessuno lo può cancellare. Se si è avuta una storia d’amore appassionata e dirompente non sarà mai scordata. Le sensazioni saranno per sempre nell’anima. Ciò conta più di tutto!

A Ronaldo non è stata data una squadra all’altezza!Ma siete sicuri? Szczesny; Cancelo, Bonucci, Chiellini (Benatia), Alex Sandro (Spinazzola); Khedira, Pjanic, Matuidi (Can); Dybala (Cuadrado); Ronaldo, Mandzukic (Costa). Il mister di questa armata era Max Allegri. A mio umile parere, trattavasi della squadra più forte in Europa. Anzi, nel mondo! Perché non ha vinto la Champions? Non riscriverò, per la terza volta, dell’aleatorietà del torneo. Fornirò una motivazione aggiuntiva. In quella deludente campagna europea, una grande fetta di colpa è stata degli infortuni e un’alta percentuale pure del tecnico toscano. La Juve è arrivata decimata alle sfide decisive dei quarti contro l’Ajax. Ma, soprattutto, il livornese si è perso in un particolare duello mediatico, tra “giochisti” e “risultatisti”, che non ha agevolato sicuramente la squadra. I Lancieri erano un buon team che aveva appena estromesso dal torneo il Real alla fine di un ciclo incredibile. In realtà, però, come dimostrato dalla successiva eliminazione per mano del Tottenham, avevano più di un punto debole. Forse sarebbe stato sufficiente affrontarli con il piglio mostrato nel ritorno degli ottavi con l’Atletico. Non è stato così. Ci siamo difesi a oltranza e credo che buona parte delle responsabilità siano addebitabili all’allenatore. Non a caso, a fine stagione, ha lasciato Torino dove è arrivato Sarri. Il figlinese ha vinto lo Scudetto ma, sul calciomercato, è risultato più dannoso di una grandinata. Su sue indicazioni sono stati praticamente cacciati Can e Mandzukic che, in realtà, avrebbero potuto essere molto utili alla causa. Al loro posto c’erano un demotivato Higuain e Ramsey, costantemente ai box. Per completare l’opera è sbarcato Pirlo che prometteva di riportare il “contismo”. La garra charrua doveva tornare alla Continassa. Gli occhi della tigre e bla, bla, bla. Risultato: 2 punti su 12 tra Benevento, retrocesso, e Fiorentina, salva in extremis. Ora vi chiedo: È colpa della società se, tra infortuni, Dybala quasi costantemente fuori e atteggiamenti dei tecnici, non si è ottenuto quanto voluto? Per me, no! Sarà sostenuto che i dirigenti avrebbero potuto opporsi a quell’andazzo. È vero ma, quando si affida la compagine a un determinato allenatore, si ha il compito di tutelarlo e rispettare le sue volontà. Altrimenti il rischio è di delegittimarlo agli occhi del gruppo. Qualcuno, allora, osserverà che le decisioni prime, quelle di lasciare il timone ad Allegri per poi concederlo a Sarri e Pirlo, sono stata presa ai piani alti. Giusto! “Ma ho un’obiezione, Vostro Onore!”. È troppo semplice giudicare con il senno del poi. Quando Cris è sbarcato sotto la Mole, si pensava che Allegri fosse perfetto per lui. Un tecnico pragmatico che lo lasciava libero da schemi. Nel momento in cui l’attuale allenatore della Lazio è arrivato in Piemonte in tanti affermavano che, dopo 5 anni trascorsi con Max, servisse una sferzata. Chi erano i papabili per una completa modifica del DNA? Guardiola o il Comandante. Pep era irraggiungibile e Maurizio giungeva da una vittoria in Europa League con il Chelsea. Non esattamente, con tutto il rispetto, il torneo dei cantoni di Montecavolo! I miei concittadini mi perdoneranno per il paragone. Il matrimonio non ha funzionato, ma quello è un altro tema. Chiunque si sposa è convinto di farlo per sempre. Tuttavia, in realtà, non sa cosa riserva il futuro. Pure aver optato per Pirlo, in principio poteva apparire corretto o, quantomeno, aveva illuso anche me. Sembrava un tecnico rampante, con idee di pallone innovative e la mentalità vincente. Conosceva pure l’ambiente. L’inesperienza ha giocato un brutto scherzo. Date le prerogative, non mi sento di parlare di scelte errate.

Si giunge, quindi, all’attualità e all’addio di Ronaldo. È la decisione giusta? A quanto pare non è stata nemmeno tale. La Juve ha dovuto prendere atto dell’indisponibilità di Cristiano a restare con lei. Non l’ha fatto, però, a malincuore. Dai... Alla fine, è stata una separazione consensuale. I bianconeri hanno risparmiato un ingaggio che si aggira intorno ai 30 milioni l’anno e, in attesa di conferme ufficiali, potrebbero anche essersi fatti pagare il cartellino, di un quasi 37enne, circa 25 milioni. Ora è necessario proseguire l’opera di ricostruzione iniziata un anno fa. È obbligatorio progettare. Visto che non vi è stato alcuno scambio con Icardi o Jesus, ciò significa portare a Torino un giovane attaccante molto promettente. Non servono giocatori già fatti e formati, arraffati sul gong del marcato e che non potrebbero dare più di quanto hanno già fornito. Penso a Lacazette o Aubameyang. Nessuno chiede alla Juve di vincere la Champions adesso. Solo di creare un’armata per il futuro. Poi, “andrà come andrà”. Il tempo dei sogni si è chiuso. Ora tocca rimboccarsi le maniche e tornare sulla terra.

Ciao Re! Come hanno cantato alcuni tifosi sarai sempre "un sogno che si avvera, in maglia bianconera, Cristiano da Madeira". Chioso prendendo spunto dal Collega Blogger 5678Beny: “Nessuno rimpianto, nessun rimorso. Soltanto certe volte capite che, appena prima di dormire, mi sembra di sentire il tuo ricordo che mi bussa e mi fa male un po’. Come dicon tutti il tempo è l’unica cura possibile!” Grazie 883! Ci sarà utile. 

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