Che Berlusconi non fosse una candidatura definitiva lo si era capito da molti segnali. In primis, non era certo ben visto dalla maggior parte dei rappresentanti del nostro Parlamento. Poi, come si dice, chi entra Papa nel conclave, ne esce cardinale. Diciamo che Silvio aveva tentato l'ultima carta, insieme a Sgarbi, per movimentare le attenzioni sul suo nome. Al nostro Tycoon piace molto farsi pubblicità ed essere al centro dell'attenzione. Ma stavolta non c'era trippa per gatti.
Quali sono i suoi punti di debolezza? Molti! Bisogna innanzitutto pensare che oggi la sua forza politica, ancorchè numerica, non sia predominante come in passato. Il suo carisma ha perso molto appeal, soprattutto nell'ascesa politica di Salvini e Meloni, che oggi non lo considerano più un mentore, ma piuttosto un impedimento. E mentre una volta Berlusconi saccheggiava voti e parlamentari agli alleati, oggi avviene il contrario. Il rischio di essere "impallinato" dai soliti franchi tiratori, era troppo evidente. Ormai il centrodestra lo considera solo più un politico in declino, non più in grado di essere un " King Maker "della politica, e solo la sua potenza economica e finanziaria maniene un certo appeal.
Non gioca a suo favore la sua storia politica e personale, costellata di gaffes, scontri giudiziari e atteggiamenti che poco avevano a che fare con l'aplomb che deve contraddistingure un Presidente di tutti. E' risaputo che tra gli incarichi del Presidente della Repubblica c'è anche la presidenza del Consiglio Superiore della magistratura, carica di diritto prevista dalla Costituzione. E avere a capo del massimo organo di autogoverno della magistratura un soggetto con carichi pendenti, ovvero processi  in corso e altri passati in giudicato con condanne, amnistie e prescrizioni, avrebbe procurato molti mal di pancia. Un caso distorsivo della decenza politica ed istituzionale con gravi ripercussioni sulle relazioni sociali, risultando un vulnus mal digeribile.
Ma se questo non fosse abbastanza, e tralascio le vicende a sfondo sessuale che lo hanno visto al centro degli scandali, il problema più grosso è di carattere umano e fortemente personale. Silvio Berlusconi non ha la salute per sostenere una carica faticosa e stressante come quella prospettata. Persino nel momento in cui doveva essere presente per comunicare le sue iniziative in merito alla vicenda, non ha potuto muoversi da casa, anzi, era stato nuovamente ricoverato in clinica.
Il Quirinale non è una RSA, e Berlusconi con la dignità che sicuramente non gli manca, non ha voluto replicare un'altra situazione come quella che portò Antonio Segni a dimissioni "forzate" a causa di un ictus, ed ancora oggi non si sa chi firmò le dimissioni, stante che per legge il Presidente non può essere esautorato nemmeno in casi di malattia, ma solo se muore o in caso di grave impeachment.
E qui deve nascere il rispetto per la situazione sanitaria e clinica di un uomo che ormai va per gli 86 anni, e che se arrivasse a fine mandato ne conterebbe 93. Auguriamogli lunga vita, ma soprattutto serena. E' forse ormai il tempo in cui le armi si sfilano, e si concede l'onore delle salve, il guerriero ha bisogno di riposo, e la sua famiglia e il suo medico personale devono avere impresso un forte condizionamento nella scelta finale. 

La politica ha così tirato un sospiro di sollievo, perché Salvini e Meloni possono finalmente giocare le loro carte, Letta ha potuto riaprirsi al dialogo, come pure Conte.
E Sgarbi? Beh, lui ha finito di giocare allo "scoiattolo" e si diverte ora come Cip e Ciop, graziosi animaletti disneyani. Anche lui si è ricavato la sua notorietà e mandato qualche messaggio in giro, ben sapendo che la politica si nutre di colpi e sensazioni, ma soprattutto di "warning", ovvero avvertenze, perché talune situazioni vanno maneggiate con cura.
Ma ora chi sarà il candidato? Dai miei ricordi, il nome finale esce quasi sempre a sorpresa, in un momento in cui tutti pensano a personalità menzionate in tutte le salse, ma che poi spariscono nell'urna finale come una magia della fata turchina.
Perchè succede questo? Cosa avviene nelle segrete stanze? Quel che avviene di solito non viene mai svelato, ma è certo che alla fine un Presidente si deve eleggere, e oggi nessuno ha i voti sufficienti per vincere alla quarta votazione, quando basta la maggioranza semplice di 505 voti, e non quella qualifcata di otre 670. Il protrarsi di un lungo stallo non giova a nessuno, perchè la politica non gioca il proprio ruolo centrale nell'elezione del Capo dello Stato, ma cerca il consenso in vista di un futuro  "battage" elettorale, e quindi alla fine si cerca di arrivare ad una scelta  di facciata. Il messaggio da inviare al popolo è: avete visto? Sappiamo anche essere uniti per l'interesse collettivo, e saggi nello scegliere e se sembra dell'altra parte politica, ne prendiamo merito! Il punto è che quello che interessa di più ai partiti è la campagna elettorale, e sebbene qualcuno ami dire che le campagne elettorali finiscono a determinati periodi, in realtà si è sempre in campagna elettorale. E' quello che  in Scienza della Politica si definisce come "Processo Poltico". Il processo politico è la fase subito imminente la fase elettiva, perché chi vince governa, ma chi perde si organizza per potere vincere alla prossima competizione. Ed è per questo che spesso chi governa perde consenso, almeno inizialmente, mentre chi è all'opposizione guadagna. E' semplice, se si organizza una fase governativa, non si possono avere molte mani libere per contendere la fase elettorale, e nemmeno organizzare il "malcontento", cosa che invece può gestire chi pensa solo a recuperare il terreno perduto. Ed è naturale che quando si fanno scelte, spesso qualcuno si scontenta, persino chi potrebbe essere depositario di vantaggi futuri. E se guardiamo alla fase attuale della nostra storia, il quesito che sembra predominante sembra non sia chi farà il Presidente della Repubblica, ma chi sarà il Presidente del Consiglio da qui a fine legislatura. Si percepisce il fantasma di Draghi che aleggia intorno alla "kermesse" elettorale partita ieri. Ed è un fantasma che da una parte scalda, ma dall'altra atterrisce i protagonisti della lotta politica. Infatti, più che definire le candidature al colle, sembra che prima si debba definire concordemente chi guiderà Palazzo Chigi. Se Draghi viene eletto al Quirinale, si deve sapere subito chi lo seguirà a Palazzo Chigi, e con quale maggioranza. Qualcuno paventa elezioni subito, anche per sfruttare il trend positivo dei sondaggi, che porterebbe se non a vincere, almeno ad aumentare la propria forza parlamentare. Ma come ricorda qualcuno, i sondaggi sono una proiezione del momento, mentre i voti rimangono, e non è detto che a tal sondaggio risulti lo stesso conteggio. Inoltre c'è un altro grosso problema, la politica si è data la zappa sui piedi, cavalcando il referendum che riduce fortemente il prossimo numero di parlamentari, e tranquillamente almeno un terzo di coloro che occupano le aule parlamentari nella prossima legislatura non ci saranno più. E questo porta a cercare di non andare subito a casa, perchè un anno e più di stipendio alla camera o al senato, non sono pochi soldi. Ma c'è anche un altro problema, ed  la necessità di votare una nuova legge elettorale, che alla luce delle nuove rappresentanze parlamentari, si rende necessaria per non creare disparità e ingiustizie.
Sono sicuro che avremo un Presidente degno di Mattarella e Napolitano, e che alla fine si metteranno tutti d'accordo, spero solo che questo non ci porti ad una spaccatura politica senza ritorno, perché il paese ha bisogno ancora per qualche tempo di porre in essere iniziative essenziali, come il completamento del PNRR e la lotta al Covid. 
In questo devo dire che il Presidente Berlusconi, sembra avere una visione saggia e generosa verso i cittadini italiani, e mettendosi da parte abbia voluto creare le condizioni per una valutazione saggia e non divisiva della questione.
Onore a Silvio!