Alzi la mano chi, ad inizio stagione, aveva qualche dubbio sulla netta, indubbia, superiorità della Juventus rispetto a tutte le altre concorrenti in questo Campionato. Un campionato, ovviamente, segnato dall'arrivo di un Campione del calibro di Cristiano Ronaldo, e dall'assenza di vere e proprie concorrenti che potessero anche solo creare pensiero agli Allegri boys. 

La Juventus, a sole 7 giornate dalla fine del torneo, ha totalizzato 84 punti, 3 in più rispetto allo scorso campionato e rispetto alla straordinaria stagione da 102 punti. Potenzialmente, la Juve può arrivare al nuovo record di 105 punti, qualora dovesse vincere tutte le rimanenti gare di Serie A. Un dominio incontrastato, che dimostra come programmazione, serietà e capacità di visione a lungo raggio, rendano una società di calcio un azienda praticamente perfetta. 

Come questo strapotere bianconero si rifletta sulla considerazione del Campionato Italiano all'estero, però, la dice lunga sui tanti errori commessi dalle contendenti. Negli ultimi otto anni, tolti gli exploit di Napoli e Roma, in un paio di occasioni, la Serie A sembra essere diventata una competizione noiosa, almeno nella lotta per la vittoria. La Juve vince, spesso aggrappandosi alle giocate degli straordinari singoli che possiede, meno spesso convincendo, ma vince. E come diceva Boniperti :"Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta".

La noia, quindi. Un sentimento che accomuna le tifoserie di almeno 6 Club, tra i più importanti del nostro calcio, che non riescono a controbattere l'egemonia bianconera. 

Ed allora ci si attacca a qualsiasi cosa, a qualsiasi appiglio, pur di sminuire quella che potrebbe diventare una squadra Leggendaria.

Chiarisco, per tutti gli AntiJuventini, che io non ho un grandissimo rapporto con la Juventus, e che Sabato sono stato tra quelli che ha protestato vibratamente per le incredibili decisioni di Fabbri. Passato il momento, però, non si possono ridurre 8 anni di vittorie nella frase "La Juve Ruba". Magari ci sono state delle decisioni controverse. Magari in alcuni momenti l'ago si è fermato sempre dallo stesso lato della bilancia, ma spesso, anzi molto più spesso, ha semplicemente vinto la più forte.

Leggenda. Un'altra parola che in questa stagione potrebbe essere accostata alla squadra Piemontese. Il quarto di finale contro l'Ajax giocato ieri sera, ha avvicinato Ronaldo e compagni al vero obiettivo stagionale. Una vittoria in Champions, potrebbe definitivamente consacrare il lavoro svolto da Paratici(con la collaborazione di Marotta fino allo scorso anno NDR) e Nedved, e sopratutto, potrebbe consacrare un allenatore dai mille difetti, ma che indubbiamente vanta delle capacità di gestione, di lettura delle partite, e di inventiva che pochi altri in Serie A, ed azzarderei al Mondo, possono vantare. 

Perchè si fa presto a dire che Allegri ha vinto con la squadra più forte, ma quando il buon Massiliano approdò a Torino, l'accoglienza che la tifoseria gli riservò non fu proprio tra le migliori. Peraltro, oltre l'ostilità dell'ambiente, il tecnico toscano raccolse una eredità pesantissima. La Juventinità e la capacità di ottenere risultati di Antonio Conte, hanno tormentato come incubi i primi mesi di Allegri. Da uomo intelligente e da grande allenatore, però, lui decise di cambiare lo scacchiere a piccoli passi, trovando la quadra senza stravolgere le idee di chi, poco prima di lui, aveva vinto 3 volte consecutive il titolo, e rigenerando dei calciatori che sembravano in fase calante. Senza considerare, oltretutto, la capacità di ridare stimoli ad un gruppo già sazio di vittorie e grandi riconoscimenti. 

E' riuscito, in 4 anni, ad arrivare due volte in finale di Champions. Magari commettendo qualche errore, che però ha utilizzato per crescere e diventare ancora più bravo. Di questo, e non solo, in molti dovrebbero tenere conto prima di puntare il dito su chi, nonostante la diffidenza e l'ostilità, è riuscito a costruirsi una immagine da vincente in una piazza sempre molto ostica.

Ad un quarto di miglio, quindi, dalla fine dell'avventura... 

Ad un quarto di miglio dalla Leggenda..

Contro tutti i detrattori, i poco sportivi, e contro chi ha una mentalità provinciale, la Juve potrebbe inorgoglire lo stivale con la propria vittoria.  Per una volta, nonostante tutte le popolari e folkloristiche credenze sulla bontà dei successi bianconeri, il nazionalismo dovrebbe portarci a sperare in un risultato positivo. 

Contro la noia di un campionato livellato verso il basso e contro la noia di partite già scritte e mai(o quasi) sovvertite nell'esito, speriamo che anche altre realtà in crescita, possano imparare da questo modello. 

Oltre le plusvalenze, oltre i complotti e gli errori arbitrali, oltre Calciopoli e i morti dell'Heysel, oltre il razzismo e l'incapacità di tifare la propria squadra senza offendere quella avversaria. 

Andiamo oltre a tutto questo, perchè in fondo (e nemmeno tanto in fondo) il Calcio è solo uno sport.

 

Vincenzo Tripodo