Domenica sera, complice il brutto tempo e mia moglie che stava usando il PC, ho lasciato la TV sintonizzata su Napoli-Cagliari, così tanto per... ammetto di aver seguito la partita in maniera molto distratta e superficiale, ma al novantesimo l'attenzione è salita alla ribalta con l'episodio del rigore concesso dall'arbitro Chiffi con var.
Partendo dal presupposto che quel rigore, un arbitro intelligente e non fenomeno non lo avrebbe mai dato, perché, a meno che al posto degli occhi non abbia due visori smart google che gli permettono di vedere quello che noi esseri umani non abbiamo visto, quel fallo di mano non poteva essere sancito in maniera così netta in area di rigore, quindi perché penalizzare così una squadra come il Cagliari all'ultimo minuto? Perché vuoi fare il fenomeno, punto. Così a fine partita si presenta ai microfoni Sky il direttore sportivo dei sardi evidentemente deluso, arrabbiato e amareggiato per l'accaduto, e dopo uno sfogo educato saluta tutti e se ne va consapevole che tanto di lui e del Cagliari non frega niente a nessuno. Poi arriva il Carletto, amico di tutti, con qull'aurea paciosa di pane e salame, che tanto onesto e obiettivo prima dice di non voler parlare dell'episodio, poi incalzato dal giornalista, tira fuori il colpo da maestro dicendo "è un episodio al limite, tipo quello successo a noi contro la JUVE con Meret", standing ovation, il buon Ancelotti dimostra di avere appreso in pieno il ruolo da recitare, che quando ti trovi in difficoltà per un episodio a favore, tira in ballo la Juve e tutto andrà bene.
Giusto per far notare come l'obiettivita' la coerenza la sportività delle persone siano da attivare o spegnere con un interruttore a proprio piacimento. E così tutti si lamentandosi delle var, ma se consideriamo che il var è solamente un apparecchio tecnologico a servizio dell'essere umano, in realtà ci stiamo lamentando dell'unica cosa che è rimasta in mano all'arbitro. Si perché resto dell'idea che l'arrivo del var abbia ridotto di molto l'errore arbitrale, non è perfetto ma nel gol non gol si è ridotto il margine di errore a zero, così come nel fuorigioco. A rimanere ancora un po latitante è tutto ciò che è ancora sotto discrezione o interpretazione dell'arbitro. Ed è proprio quello che tutti contestano. Perché l'errore umano non è accettabile. Si accetta l'errore umano di un calciatore che sbaglia un gol clamoroso, o un portiere che fa una papera, e a nessuno viene in mente di pensare che dietro a quell'errore ci sia malafede, calcio scommesse, tangenti o cose del genere. Mentre per un arbitro l'errore è frutto di malafede, servitù ai poteri forti, sudditanza psicologica ecc...
Allora io ho un idea, aboliamo l'arbitro. Così dopo Moggi & Co. dopo la tecnologia in campo, togliamo l'ultima pedina rimasta e avremo così sicuramente il calcio perfetto e pulito che tutti vogliono e così vinceranno solamente i più forti, non come ora. Facciamo studiare un metodo stile play station su Fifa, e così avremo una partita arbitrata totalmente da un programma. Anche se poi ci sarà chi sosterrà che il programma è finanziato da qualche squadra. Oppure, torniamo sereni, torniamo ad amare questo sport per quello che è, e che da sempre amiamo, e magari cercare di migliorare il più possibile il var, con ad esempio, l'affiancamento in sala var di ex giocatori che possono aiutare l'arbitro a capire, interpretare alcuni episodi, che forse chi li ha vissuti in prima persona può capire meglio di tutti.
Sì perché la difficoltà arriva nel momento in cui c'è da valutare un qualcosa che in fermo immagine non può essere capito. Tipo una trattenuta o spinta, che per chi le subisce diventano tranvate clamorose e per chi le fa, semplici soffi d'aria. Un contatto in area, perché non è che ogni contatto è rigore. Chi ha vissuto il calcio sa benissimo che la realtà del campo, a volte, è molto diversa da quella di un monitor. E qui un ex calciatore potrebbe aiutare. Per quanto riguarda l'obiettivita' la coerenza, l'umiltà degli addetti ai lavori, stendiamo un velo pietoso, rassegniamoci, perché poi sono loro i primi a seminare zizzania, odio tra i tifosi.