C’è chi ingaggia Conte, chi cerca di scegliere l’opzione migliore tra Sarri e Guardiola, e chi invece si affiderà a Giampaolo. Quello che pare diventerà il mister del club che vanta ben 7 coppe dalle grandi orecchie è un allenatore da zero tituli, ma che esprime un buon gioco, un allenatore che non ha mai operato in grandi piazze, ma che lavora bene coi giovani. Ha tutte le carte in regola per essere una valida scommessa o un totale buco nell’acqua. Ad oggi però le scommesse annoiano e intristiscono i tifosi milanisti, che dopo estati ricche di speranze si sono dovuti costantemente arrendere al grigiore della realtà. Per fortuna ci ha pensato il buon Gazidis a non fomentare inutilmente le fantasie dei supporters affermando che il tempo delle false promesse è finito e che ai rossoneri servirà tempo prima di tornare dove gli spetta. Quest’anno però, per la prima volta dopo molto tempo, ho come la percezione che la famigerata scintilla si sia innescata e una fiammella seppur flebile si sia accesa.

La prima pietra è stata posata con la permanenza di Maldini
. I fatti dicono che l’ex capitano ha sempre rifiutato cariche in società a causa delle poche garanzie progettuali fornite. Successivamente all’insediamento di Singer però ha sposato il progetto Milan, accettando anche il ruolo di direttore tecnico, scelta semplice solo all’apparenza in quanto da ora il suo operato sarà sotto la lente d’ingrandimento e sarebbe uno dei principali indiziati nel caso si palesasse un’altra annata opaca. Altro elemento da analizzare è il mercato. Stranamente quest’anno non sono ancora stati affiancati al Milan giocatori dal nome roboante con l’unico scopo di vendere abbonamenti e merchandising, ma poco funzionali alla causa. Per capire cosa intendo basti ripensare a Bonucci e Higuain, e ricordarsi come si conclusero le loro esperienze in rossonero. La nuova filosofia sembra avvallare la tesi per cui è meglio acquistare giocatori che ad agosto non si prendono le prime pagine dei giornali, ma che possano portare il Milan quantomeno al tanto agognato quarto posto. Scelte tecniche mirate, basate su giovani di prospettiva che possano sposare le idee di gioco del nuovo tecnico al fine di migliorare realmente la rosa, né più e né meno. Non sarà un mercato entusiasmante come quello della miglior gestione berlusconiana, ma è da sciocchi anche solo pensare che ad oggi un VERO top player possa venire al Milan.

In conclusione, l’organigramma societario si sta delineando volendo mantenere una forte impronta milanista (si parla di possibilità anche per Costacurta e Boban), il mercato sarà il risultato di attente analisi sì di bilancio ma soprattutto tecniche e l’allenatore è un soggetto che è in grado di presentare del buon calcio. Le risorse per ottenere un buon risultato ci sono tutte, l’importante sarà sfruttarle al meglio e continuare a credere nelle scelte fatte anche quando si presenteranno le prime difficoltà.

FM