Mettiamo subito in chiaro due passaggi fondamentali : 1- Non sono il tipo di persona che cambia opinione facilmente. Mi piace il confronto, ma non sono predisposto a fare la "bandiera" condizionato dal vento di giornata. Da umano, posso sbagliare, correggersi non è una retromarcia o una sconfitta, ma bensì un segno di maturità . 2- Esprimo opinioni personali, cercando di non ripetere cose che potreste sentire o leggere da "qualsiasi altro", più o meno famoso che sia. Cerco di essere originale, ma specialmente di analizzare le situazioni proposte con competenza e imparzialità, consapevole che da tifoso, quale sono, cerco critiche "costruttive" e non finalizzate solo a gettare fango sulla squadra e Società che amo e che mi ha regalato e regalerà, vittorie indimenticabili. 

Leggendomi, potrete constatare che sto percorrendo un percorso. Come fossi un moderno Pollicino, ogni articolo che VXL pubblica è un sassolino lasciato lungo un tragitto sconosciuto, per saper tornare a casa senza il rischio di perdersi.  Un filo ai più  invisibile, dove tutto è collegato, con il calcio come punto di riferimento, cercando di esaltarne la parte più bella, quella che fa parte della infanzia di molti, nel tentativo di proteggerlo dal "bussines" e dallo "spettacolo mediatico" che lo stanno fagocitando, trasformandolo in un "prodotto", usa e getta. Le partite di calcio finiscono dopo 90 minuti di gioco, quello spirito, "sacro" del campo, già privato di fango e pozzanghere, il fascino di stadi più famosi di piazze o monumenti, o semplicemente, quell'odore di sudore, di pomate o calzini, che si respira oggi, come una volta, negli spogliatoi, non è certo argomento di discussione per eleganti opinionisti.  Questo non vuole certo essere un freno al progresso, alzare barricate contro comodità e funzionalità, ci mancherebbe, ma neppure trasformare uno Sport così amato e seguito, in uno spettacolo televisivo, privandolo di tutta quella componente umana che ne è il reale motivo di un successo, che oggi si sta cavalcando, ma che personalmente  vedo in futura difficoltà.

Tante parole e poco sport. E' questa la totale differenza con il passato. Ci stupiamo che non si vedano più dribbling, oppure che stiano diminuendo i talenti italiani, ma trovare le soluzioni non è argomento di interesse, meglio parlare di arbitri, allenatori, mercato o tattica, perchè sono quelli gli argomenti a tenere milioni di "vecchi appassionati", incollati davanti al televisore a guardare le trasmissioni sportive, belle e professionali, ma basate sul nulla. Il termine "vecchi", non è casuale, perchè i giovani rivolgono le loro attenzioni verso altro. Già 90 minuti di partita, sono troppi, guardano le sintesi o i gol. Non conoscono le formazioni, ma i Campioni. L'unica squadra a cui fanno attenzione è quella del Fantacalcio. Certo qui ho esagerato nel descrivere il quadro della situazione, ma non sono molto lontano dalla realtà.

Il messaggio confezionato dai media, a mio giudizio, è totalmente sbagliato: calcio, uguale soldi. Guadagni facili, luci, notorietà, donne e motori. Un percorso ben diverso da quello che andrebbe intrapreso, usando i soldi dei Club, per migliorare tutto il movimento, partendo dai più piccoli per arrivare ai Campioni e non, come sta succedendo svuotando i campetti di periferia. Ammodernamento degli stadi, è da Italia 90 che sentiamo questo ritornello e siamo ancora ad aspettare. Certo oltre allo Stadio c'è molto altro, comprensibile, ma almeno il rettangolo di gioco, la semplice erba del campo, è tanto difficile averla in perfette condizioni e non, come accade in moltissimi stadi italiani, in pessime condizioni ? Gli argomenti di discussioni sono talmente tanti che ci sarebbe da continuare per ore e ore. La "forza" del nostro calcio e di tutto il movimento è sempre stato garantito dal basso. La passione nelle categorie inferiori, il campanilismo, il punto di partenza per creare competitività e qualità. Le Grandi Squadre, sono la punta dell'iceberg e quella più facile da vedere, ma che non galleggerebbe se sotto la massa di ghiaccio non la sostenesse. A molti, a troppi, sta sfuggendo che il ghiaccio sottostante si sta sciogliendo, non è colpa del riscaldamento terreste, ma di scelte sbagliate e come sempre, sarà il tempo a presentarci il conto e dubito che ci sarà gradito.

E' in questo contesto che, cercare quotidianamente colpevoli per dare risposte alle sconfitte, non è di nessuna utilità. Le squadre italiane sono cenerentole nel palcoscenico Europeo, ma invece di studiare soluzioni ci si sbeffeggia reciprocamente. Eppure l'Azienda calcio potrebbe garantire benefici e posti di lavoro, se organizzata in modo più funzionale. 
Più fatti e meno parole, ma siamo poi così sicuri che sia quello che interessa ?