A volte ritornano, si potrebbe dire parafrasando il titolo di un film famoso. Quando poi è Zlatan Ibrahimovic a tornare, allora sono ortaggi per diabetici in abbondanza per qualsiasi avversario. Lo svedese, alla prima partita intera dopo l'infortunio di Napoli, si procura e trasforma un rigore, per poi raddoppiare nella ripresa su lancio di Calabria.

Pioli aveva la rosa ridotta al minimo sindacale, quindi le scelte di formazione erano quasi obbligate. Il tecnico rossonero, oltretutto, si trovava ancora a dover risolvere il problema di sostituire Chala, l'unico capace di fare reparto fra il duo Kessie-Tonali e l'attacco. Lo ha fatto molto bene nella fase iniziale confermando Diaz sulla mezza destra, come contro il Toro in campionato, e accentrando con buon intuito Hauge in posizione di interno sinistro. Inquadrato in una zona di campo relativamente circoscritta, il talento di Diaz ha dato i suoi frutti. Lo spagnolo, infatti, ha lanciato Ibrahimovic in profondità. Il cagliaritano Lykogiannis era in vantaggio e ha creduto di accompagnare la sfera sul fondo, ma con un incantesimo degno di expecto patronum, anzi di Ibra-cadabra, il diabolico Zlatan gli si è materializzato davanti e l'altro, sullo slancio, non ha potuto fare a meno di buttarlo giù. L'ineccepibile rigore è stato trasformato dallo stesso attaccante con freddezza e molto coraggio, visti i recenti errori. La superiorità rossonera nella prima fase veniva poi completata da un palo interno di Calabria a Cragno battuto e da un'ammonizione, a dir poco draconiana, che Abisso rifilava a Romagnoli. Il difensore era diffidato e salterà l'Atalanta. In ogni caso, il Milan andava al riposo in vantaggio e con il morale di Ibrahimovic alle stelle per il ritorno al gol.

Nella ripresa Pioli decideva di allargare il gioco rossonero. Per fare questo spostava all'esterno Hauge (sostituito poi da Saelemaekers), ma era costretto ad accentrare Diaz che, come in tutte le partite in cui giostrava in quella posizione, si perdeva a centrocampo in un ideale Triangolo delle Bermude. Meno male che Tonali e Kessie mettevano le pezze giuste e Calabria, a suo agio con 2 centrocampisti centrali ruolo, surrogava con la spinta vigorosa l'assenza di Diaz nella zona destra. Era suo, infatti, l'assist che permetteva a Ibra di raddoppiare. Ora il Cagliari aveva la conferma che Ibra era tornato e che gli ortaggi per diabetici doveva sorbirseli tutti. Donnarumma e Cragno salvavano la porta su conclusioni di Simeone e Ibra, lanciati a rete in maniera quasi speculare, ma Abisso faceva onore al suo nome precipitando proprio in un abisso di errori. Lykogiannis metteva il gomito in faccia a Castillejo senza molti riguardi, ma il direttore di gara, non solo non ammoniva l'autore dell'intervento, ma non concedeva al Milan neanche il più modesto calcio di punizione. Poco dopo, tuttavia, espelleva nel giro di pochi minuti il neo-entrato Saelemaekers per una somma di ammonizioni su falli veniali. Il sospetto è che Abisso non ricordasse il primo giallo dato al belga, quando ha estratto il secondo cartellino. A quel punto, comunque, il Milan giocava addirittura in 9 uomini per qualche minuto, in quanto se Diaz si era già trovato fuori dal gioco in parità numerica, era addirittura allo sbando dopo l'espulsione del compagno. Con ammirevole spirito di abnegazione, però, Diaz inseguiva Sottil sul fondo e qui il cagliaritano gli prendeva la maglietta e se lo tirava dietro per simulare il rigore. La sensazione è stata che Abisso non abbia visto la furbata di Sottil, ma abbia invece visto proprio il rigore. E' probabile che il direttore di gata, ricordando la gestione folle dei cartellini, non abbia avuto la faccia tosta di fischiare. Dal canto suo, il VAR ha letto bene la dinamica del contrasto e non è intervenuto. A questo punto, molto opportunamente, Pioli toglieva Diaz, preferendo chiudersi con un Conti in partenza per Parma, che con il povero Diaz fuori dagli schemi.

A volte ritornano, è il caso di ripeterlo.
La prova di Ibrahimovic nel match di ieri ci ricorda che il Milan non disponeva dello svedese per un match intero da 57 giorni e che i 45' precedenti li aveva disputati in Coppa Italia.
E nonostante tutto, nelle settimane precedenti questo Milan ha fatto molti punti. Provate a togliere un giocatore di quel calibro alle altre (non so, Ronaldo alla Juventus o Lukaku all'Inter) e poi contate i punti che quelle squadre porteranno a casa.
Pioli ha iniziato la partita azzeccando in pieno il ruolo di Diaz e l'assetto del centrocampo, poi ha mutato orientamento nella ripresa. E' stata evidente l'esigenza del tecnico di allargare la squadra per spingere la difesa sarda ad aprirsi a fisarmonica. Non a caso, a mio avviso, Ibra ha perforato tale difesa sulla mezza sinistra in occasione del raddoppio. Ma nel complesso la mossa ha confermato che Diaz non è in grado di galleggiare in mare aperto, perché è un natante leggero da navigazione sotto costa. Se viene lasciato solo, in sostanza, corrente e cavalloni ne fanno ciò che vogliono. Sarebbe colpevole ignorare ciò per spirito di lealtà ai colori rossoneri, perché finiremmo per mettere sotto il tappeto tanta polvere che, prima o poi, verrebbe tutta fuori. Krunic non è Chala, ma è in grado di muoversi sulle stesse direttrici per tutto il match e non è fisicamente soverchiato dagli avversari. Diaz no, purtroppo, e se gli si chiede di fare quello che fa il turco, lo si esclude dal match, come accaduto anche ieri nella ripresa. Devo dire che, vista la pessima gestione del derby capitolino da parte di Fonseca o la Juventus sbiadita di Pirlo contro l'Inter, il sottoscritto si tiene anche le decisioni di Pioli che non condivide. Vi pare di no?

Romagnoli e Saelemaekers salteranno l'Atalanta. Sono giocatori impetuosi e, a volte, un po' maldestri, ma ieri hanno ricevuto delle ammonizioni che a malapena, messe insieme, ne facevano una sola. Si parla dei tanti rigori avuti dai rossoneri, ma solo uno non c'era ed è quello sbagliato da Kessie contro la Fiorentina. E dal momento che non c'è un tetto massimo di penalty di cui una squadra possa usufruire, il problema non dovrebbe neanche essere sollevato se i giudizi fossero ispirati a un cincinin di buona fede. D'altro canto, senza scomodare il sospetto di cartellini sventolati ai rossoneri in maniera chirurgica, è evidente che gli arbitri sono più comprensivi con gli avversari del Diavolo di quanto lo siano coi suoi giocatori. La domanda è: perché? Non ho al momento una risposta. Certo, se non si fischia neanche il semplice fallo su Lykogiannis che sgomita, non si può estrarre il cartellino per interventi come quelli di Romagnoli e Saelemaekers. Il principio di non  contraddizione non dovrebbe essere un optional.

Ora ci sono 5 giorni per recuperare qualche uomo in vista dell'Atalanta, un avversario velenoso per tutti, figuriamoci per una squadra rimaneggiata! Vedremo.