Mondiali ad effetto sorpresa
L'avevamo detto o no che i Mondiali non sono Mondiali senza sorprese. Ebbene sì, anche questo Mondiale ci ha riservato uno show del tutto inaspettato. L'Arabia Saudita che batte l'Argentina, l'Iran che batte il Galles, il Marcorro agli ottavi come testa di serie, il Belgio fuori dai Mondiali nella fase a gironi, la Serbia su cui tutti puntavano che totalizza un solo punto e infine la Germania, che per la seconda volta consecutiva non riesce ad accedere agli ottavi, quest'anno come nel 2018 è ancora una squadra asiatica a far rivivere questo incubo alla Die Mannschaft, dopo la Corea del Sud è il turno del Giappone. 
Ma la nazionale nipponica si è resa protagonista di questo Mondiale sin dai primi istanti.

Il Giappone e la sua storia Mondiale 
Quando pensi al Giappone pensi subito al suo grande passato geopolitico, al mondo degli anime, alle arti marziali, raramente invece, si tende ad associare il Sol Levante al calcio giocato. L'ascesa del calcio in Giappone risale agli anni '90, è infatti il 1992 quando prende vita la J-league, che sancisce la nascita dell'era del professionismo calcistico, prima di allora il calcio era stato presente in questa nazione, ma era stato eclissato da altri sport, negli anni novanta finalmente arriva una svolta, dopo la nasciata della J-league il calcio inizia ad avere popolarita all'interno della nazione e più volte i giapponesi tentano la qualificazione al mondiale, ma senza alcun successo. È il 1998 quando il sogno calcistico nipponico diventa realtà, qualificandosi nella fase a gironi del campionato del mondo. 
Il rapporto dei giapponesi con i Mondiali non è mai andato oltre gli ottavi di finale conquistati su 7 partecipazioni ben quattro volte: nel 2002, nel 2010, nel 2018 e l'ultima risale proprio a qualche giorno fa l'1 dicembre 2022, una qualificazione che si porta dietro 2 vittorie in remuntada, contro due Big del calcio, un piccolo scivolone con il Costa Rica e moltissime polemiche. 

Il cammino del Sol Levante
Il cammino verso il mondiale 2022 è stato tutt'altro che difficile per il Giappone. Il primo girone con Tagikistan, Kirghizistan, Mongolia e Birmania è stata  una passeggiata, con 8 vittorie su 8, 46 gol fatti e 2 subiti. Nel successivo girone, invece, i nipponici si sono dovuti sudare la qualificazione diretta, alla fine raggiunta grazie al secondo posto ottenuto dietro l'Arabia Saudita. È il girone "E" ad accogliere la nazionale giapponese, la quale però si ritrova con dei compagni davvero ostici Germania, Spagna e Costa Rica, i pronostici non sono sicuramente favorevoli ma la squadra di Hajime Moriyasu è pronta a tutto. Il suo girone di ferro lo affronterà con dei giocatori ormai di casa nei campionati europei e un pubblico calorosissimo. 

Germania- Giappone da Holly e Benji a Doha 2022
Il 23 novembre 2022 inizia il Mondiale del Giappone la prima sfida contro il colosso tedesco. Dopo un primo tempo dominato dalla Germania, con un goal siglato su calcio di rigore da Gundogan e l'82% di possesso palla la partita sembrava ormai a senso unico, ma nel secondo tempo il tecnico giapponese ha deciso di fare la sua mossa ed entrare in partita con tre cambi decisivi: Asano, Doan e Minamino. I giapponesi prendono in mano la partita e danno inizio alla rimonta. Nell'arco di 8 minuti la nazionale nipponica passa dall'1-0 al 1-2, prima con Doan che la mette dentro, dopo la respinta di Neuer sul tiro di Minamino e poi con Asano, che scatta sulla linea del fuorigioco e Schlotterbeck non lo prende e la palla va in rete, proprio sotto la traversa. La vittoria passa alla storia ma per molti è solo un repley di un episodio di Holly e Benji è proprio così, infatti, il giappone del mondo anime aveva già battuto la Germania, nella finale del 1988 dell'International Junior Youth Tournament, dove grazie al goal di Holy Huttun si era proclamata campione del mondo a livello giovanile. Ancora una volta i cartoni si rivelano profetici.
Dopo il successo contro la squadra di Flick, il Costa Rica dice no all'avanzata giapponese e a sorpresa riesce a battere la sua avversaria con il goal di Fuller, ma la partita contro i sud americani è solo uno scivolone temporaneo.

Giappone-Spagna match point
Come contro i tedeschi i Blue Samurai chiudono in svantaggio il primo tempo, dove la Roja era riuscita ad affermarsi con la rete all'unidicesimo minuto di Morata, ma se per la partita contro la Germania, il pubblico asiatico aveva dovuto attendere ben 38 minuti dall'inizio del secondo tempo, per vedere la propria squadra andare a segno, questa volta i giapponesi accorciano le distanze a 2 minuti dalla ripresa: la Spagna perde palla, Ito ne approfitta e gioca la palla verso Doan, che calcia dal limite dell'area e spiazza Unai Simon. Passano appena cinque minuti e il Giappone raddoppia con Ao Takana, goal che porta i nipponici agli ottavi come primi nel girone e brucia ogni speranza della nazionale tedesca di qualificarsi, un goal carico di responsabilità dunque, ma attorno al quale tutt'oggi ci sono moltissime discussioni.

A pochi millimetri dalla qualificazione
Perchè il goal del 2 a 1 del Giappone fa tanto discutere? Quali dinamiche ci sono dietro?  Il goal nasce da una palla in area che Mitoma mette in mezzo, dopo un salvataggio sulla linea di fondo in spaccata, trovando la testa di Tanaka. Il gol inizialmente viene annullato perché al momento del cross la palla sembra uscita. Ma pochi minuti il dopo nella sala VAR qualcosa sembra muoversi, il giudizio di Victor Gomes e i suoi assisenti viene messo in discussione e corretto, perchè se a occhio nudo la palla sembrava fuori, non aveva superato del tutto la linea, restando quindi in gioco, per questione di centimetri se non addirittura millimetri.

VAR: è già polemica 
Anche ai Mondiali il VAR non passa in osservato, quello infatti di Giappone-Spagna sembra non essere un episodio isolato già in due partite il VAR è stato messo sotto accusa, sia per le tempistiche come nel caso di Francia-Turchia, che per gli errori di valutazione come nel caso di Belgio-Canada. Nel primo caso la Francia ha deciso di presentare un reclamo, ma cosa è accaduto? Al minuto 98 la Francia segna il goal dell' 1-1, rete che però a seguito del fischio finale viene annullato, secondo il regolamento un controllo VAR non può annullare un goal una volta che il gioco è ripreso, ed è proprio questo invece quello che è accaduto ai Blues. L'arbitro infatti non ha fischiato subito la fine della partita, se così fosse accaduto allora l'annullamento del goal sarebbe stato regolare, ma ha permesso al gioco di riprendere e dopo poco a fischiato, questo dunque va contro la legge. Nel secondo caso invece  il VAR è stato criticato per non aver accordato, insieme alla squadra arbitrale, non uno ma ben due rigori molto evidenti. 

Il VAR dunque è si uno strumento utile per il mondo del calcio, ma delle volte non viene utilizzato correttamente a scapito di alcune squadre.
Voi che ne pensate, il VAR è utile? Dovrebbe essere utilizzato in maniera diversa? Siete d'accordo o no con queste decisoni del VAR?