Manca meno di un'ora alla fondamentale partita di Madrid per gli azzurri. Un vero e proprio spareggio attende la nazionale di Ventura, un pareggio non basterebbe per scavalcare la Spagna, ma forse è meglio così, il "braccino" sarebbe stato un pericolo ancora maggiore della valenza assoluta del nostro avversario. Questa nazionale però, per la sua conformazione tattica e tecnica può davvero dire la sua nello storico tempio del Santiago Bernabeu, che rievoca alla mente un'altra partita in cui i pronostici vedevano gli azzurri nettamente sfavoriti. Come la sera della finale con i tedeschi, si rivede un sentimento di rivalsa, allora c'era la voglia di rinverdire i fasti di una nazonale che non vinceva un titolo da quando c'era ancora il bianco e il nero ad imprimere nella storia le foto dei campioni, adesso la volontà di togliersi l'etichetta da "lavori in corso" e presentarsi da assoluti protagonisti alla rassegna iridata. Temibilissime come sempre le "Furie Rosse", ma forse un velo di polvere sta iniziando a poggiarsi anche su quella macchina perfetta. Per gli azzurri, invece, la consapevolezza di non aver nulla da perdere e sappiamo benissimo questa condizione quante volte abbia sovvertito il naturale svolgersi delle partite della nazionale. L'assenza di Chiellini appare di sicuro una grande zavorra per il reparto arretrato, ma Barzagli è ancora lontano anni luce dalla pensione, nonostante l'inesorabile incedere degli anni. Da non sottovalutare nemmeno lo spirito di rivalsa di chi era in campo nella finale di Cardiff, il dente avvelenato potrebbe spingere qualche atleta oltre i fisiologici limiti.

Ma i protagonisti non mancano davvero, qualche parola va spesa anche per Candreva, il laterale nerazzurro non sbaglia una partita in nazionale da almeno un paio di CT, chiedere a Conte quanto gli fosse mancato nel quarto di finale europeo contro la Germania. Belotti ha finalmente il palcoscenico che sogna fin da bambino, portare sulle larghe spalle l'intero peso della manovra offensiva, in coabitazione con il suo "gemello" Immobile, altra sicuraspina nel fianco della retroguardia iberica, ma è da Insigne che ci si attende il guizzo vincente. Ora "Lorenzo il Magnifico" è davvero il calciatore maggiormente tecnico dell'intera compagine e probabilmente, di tutto il campionato. Speriamo che Ventura gli abbia fatto vedere il gol di Roby Baggio contro la Spagna del 9 Luglio 1994, roba che ancora adesso fa aumentare il battito cardiaco.

In bocca al lupo Azzurri!