A SUA IMMAGINE

Juve - Fiorentina 0 a 3 è l’emblema di una resa.
La Juventus nel dopo Calciopoli un passivo casalingo così pesante non lo aveva mai rimediato, o almeno credo.
Certo, una giornata storta in cui subisci l’imbarcata capita a tutti, però non era capitata né ai tempi di Conte né in quelli di Allegri e nemmeno lo scorso anno con Sarri.
Nell’ultimo decennio ho visto anche Juventus brutte, bruttissime, ma comunque toste, mai arrendevoli.
La squadra di Pirlo, invece, si atteggia a squadra di palleggio ma i risultati non si allineano con le aspirazioni. Non ha malizia e cattiveria agonistica la Juve di oggi. Subisce sistematicamente una macellazione di caviglie, stinchi e colli eppure ad essere espulsi sono solo loro, i giocatori bianconeri.

Pirlo era un calciatore di classe, di quelli che non necessitavano di grinta. Mai un calcione rifilato all’avversario, mai una gomita e nemmeno un’entrata muscolare.
La Juve attuale gli somiglia: cerca il pallone e non il piede avversario, mai che commetta falli sul proprio quarto di campo.
Quella è zona di “immunità diplomatica” per gli avversari. È lì che si è generata la maggior parte dei goal subiti dai bianconeri. Basti ricordare le azioni delle reti prese contro Verona, Lazio e Atalanta: sono costate 6 punti.

Questo è il dramma, altro che recuperare la partita col Napoli.
Che plasmi pure la squadra a sua immagine e somiglianza Pirlo, senza dimenticare, però, che per vincere a occorre anche la grinta di Tevez e Marchisio.