No, non è stato solo un brutto sogno: l’Inter ci ha annientato davvero e ora bisogna solamente far di tutto per risalire la china. In primis per noi stessi, perché tutto ciò che di buono è stato fatto nello scorso anno non può essere gettato al vento, ma anche per il fatto che si gioca nell’ora di pranzo e crediamo sia sgradevole ingoiare un cannellone mentre Petagna trafigge Strakosha. Quindi, proprio come abbiamo fatto con il Marsiglia, analizziamo l’avversario che ci ritroveremo davanti domenica.

La Spal(lata) vincente

La squadra di Semplici (così come noi d’altronde) non sta vivendo un buon momento. Tuttavia, si ritrova in una buona situazione di classifica considerando il suo obiettivo, cosa che gli permette di affrontare le partite con serenità. Inoltre, con gli “spallini” abbiamo una caratteristica in comune: entrambi odiamo pareggiare. Se, infatti, la Lazio ha ottenuto sei vittorie e quattro sconfitte, i ferraresi si ritrovano con quattro vittorie e sei sconfitte, dato che manderà sicuramente fuori di testa gli amanti delle statistiche. E no, se dopo quest’informazione siete impulsivamente corsi a scommettere anche l’ultimo centesimo sul segno “X”, sappiate che non è colpa nostra. Però, nel caso vi andasse bene, accettiamo bonifici.

La squadra alla lavagna

Dalla lavagna delle scommesse passiamo ora a quella tattica: “Ma questa Spal come gioca?” Vi sarete sicuramente chiesti. Gli undici titolari sono quasi sempre gli stessi, tranne che per il portiere, ruolo che inizialmente sembrava spettare ad Alfred Gomis, prima che Milinkovic-Savic si insidiasse alle sue spalle. Tranquilli, stiamo parlando del fratello Vanja, anche se per come sta giocando, quello sarebbe il ruolo più indicato anche per il nostro di Savic. Lo stile di gioco è invece ben radicato: Semplici è alla guida della squadra da quattro anni e i suoi uomini conoscono a memoria il “semplice” (scusate ma dovevo dirlo) 3-5-2, che in fase di possesso vede Valdifiori ad abbassarsi per ricevere il pallone e giocarlo dalle parti dell’esterno Lazzari, abituato ad alzarsi quasi in linea con gli attaccanti; in fase di non possesso, invece, la formula è il classico catenaccio, con tutti gli uomini dietro la linea della palla, ad eccezione di Petagna, utile per il “lavoro sporco”. In questo modo, i cinque centrocampisti creano una linea di pressingcapace di mettere in difficoltà chiunque (eccetto la Juventus, che gioca un campionato a parte). Qui all’olimpico ne sanno qualcosa…

Tutti a raccolta

Che stiamo vivendo un momento delicato lo abbiamo già detto. Che invece c’è solo un modo per seguire la partita stiamo per farlo: andando allo stadio. Non ci sono scuse, i prezzi sono anche scesi, visto che contro il Frosinone un semplice biglietto nei settori popolari costava venti euro, mentre per domenica si trova alla modica cifra di dieci euro. Rimane quindi solo da gridare “venghino signori, venghino”, che poi è più o meno come fa quel coro che si sente in curva: “non ti lasceremo mai sola”. Ecco, allora non c’è motivo per mancare, sopratutto quando vincere sarà fondamentale per risalire e a chi vi dirà che la partita preferisce vederla comodamente sul divano in Tv, date una bella pacca sulla spalla, perché il match è un’esclusiva di Dazn. E sapete tutti che la parola “Dazn” non può stare nella stessa frase che comprende anche “comodamente” e “televisione”.

Io ho Dazn! Cosa faccio?

Hai Dazn e sei preoccupato di non riuscire a vedere la partita? Tranquillo, abbiamo la soluzione. Innanzitutto contatta cinque/dieci amici (bada bene che siano laziali) e chiedigli di non prendere impegni per domenica, poi avverti anche la nonna: basta con le fettuccine, per una volta si pranza con birra e trapizzino. Ovviamente ricordati di fare il biglietto e di ingannare l’attesa della partita con i nostri fantastici articoli (vero che lo sono?).