Dove eravamo rimasti? 
Sul piazzale di Marassi tra un centinaio di tifosi che applaude l'arrivo del pullman rossonero. In un vicino giardinetto un gruppo di bambini accompagnati dai loro tifosi papà, canticchia salterellando queste strofe: "Regina Reginella quanti passi devo fare per arrivare al tuo castello con la fede e con l'anello, con la punta del coltello?" 
Una celebre filastrocca tante volte narrata ai nostri piccoli, l'inizio di un divertente gioco altalenante fra la Regina pronta a dettare il numero dei passi da fare ed il bambino nelle vesti dell'animale prescelto da imitare sempre pensato dalla Regina ed imposto associandovi appunto, con un suo insindacabile criterio, il numero dei passi comandati con i quali il bambino avrebbe dovuto raggiungere il castello. 

Questo vale per i figlioletti, mentre i loro papà pensierosi vedono un Milan allontanarsi sempre più dal castello (lo scudetto o la coppa) ma la realtà è ahimè un'altra: la Regina (la Juve da 8 anni) ci comanda sempre di tenere, se all'altezza, il suo ritmo, ma il Milan ha risposto con passi variabili passando dalla formica alla tartaruga per poi proseguire col gambero e alla fine sconfinare in un camaleonte cambiando non solo pelle, ma anche gioco e identità e ora siamo ridotti a una sorta di carnevalesca armata Brancaleone! 

6 punti in 6 gare, ottima media per centrare la serie B, verrebbe voglia di disertare tutte le partite specie quelle in trasferta. E quasi mi stava per capitare perchè causa un imprevisto dell'ultima ora, il nipotino cadendo per giocare a Regina Reginella si era sbucciato un ginocchio, di corsa tenendolo in braccio siamo dovuti andare alla ricerca di una farmacia che per nostra sfortuna non abbiamo trovato nelle vicinanze dello stadio, ma abbiamo dovuto recarci ad una notturna distante oltre un chilometro, e tra andare, fare la medicazione e tornare al Marassi se ne è andato il primo tempo di Genoa Milan.

Entriamo sugli spalti del Ferraris nell'intervallo della gara e alcuni tifosi rossoneri mi riferiscono che sui guantoni di Pepe Reina (sostituto di Donnarumma infortunatosi durante il riscaldamento) forse per opera di qualche gufo, siano stati cosparsi di polvere bianca tipo talco così da fargli sfuggire un'elementare parata su una punizione calciata da Schone al 40' portando così il suo Genoa momentaneamente in vantaggio. 
E così, scapigliando con la mano il nipotino dopo avergli tolto il cappello del Milan, bofonchio: carino si mette male ancora una volta!   
In verità il gioco dei rossoblu nel primo tempo è  risultato più efficace, più combattivo per trame di gioco, azioni conclusive in area e in sintesi  un impegno assai migliore di quello del Milan, come al solito inconcludente, evanescente, lezioso, Piatek nullo (il suo ultimo gol su azione risale ai tempi del celibato) e Giampaolo che in panchina non sembra avere le movenze di un allenatore, ma piuttosto quelle tipiche di un parcheggiatore abusivo che gesticola indicando un posto libero (sì, forse, tra poco il suo stesso sulla panchina) indossando invece della solita giacca blu scuro con lo stemma logo del Milan un anonimo maglione grigio che alla fine della gara unitamente alla maglia giallo arancio indossata da Reina si riveleranno come fossero le vittoriose camicie rosse dei mille garibaldini. 

Ma al 57' il Milan batte velocemente una punizione e Theo Hernandez s'invola trafiggendo Radu da posizione angolata sulla fascia sinistra stabilendo così la parità. 
Bene, si torna a sperare e il nipotino sfila timidamente dal suo zainetto la sua, prima riposta, bandierina rossonera. Il Milan ora ci sta credendo, forse per la prima volta in questo campionato e comincia ad attaccare il pur tenace e reattivo Genoa (tra l'altro in 10 uomini dopo l'espulsione di Saponara) e al 65' per un mani in area di Biraschi si procura un rigore trasformato da Kessie che spiazza con un potente tiro Radu, ed è 2 a 1 per il Milan, ovazione dei tifosi quasi avessimo vinto una coppa! 
Si è solamente ribaltata una situazione drammatica in poco più di 5 minuti, ma ora ci sarà da soffrire in questi restanti 25' + recupero.
Al 78' si ristabilisce la parità numerica tra le squadre, verrà espulso Calabria per un doppio giallo e all'89' il brivido della gara, Kouamè in area viene toccato in uscita da Reina e l'arbitro Mariani, dopo consultazione Var, assegna il rigore al Genoa. Addio!
Il nipotino ripone la bandierina nello zainetto, Schone prende la rincorsa, calcia alla destra di Reina che con un guizzo felino  devia il pallone in calcio d'angolo.
Esplosione del Ferraris di parte rossonera, dal silenzio glaciale di pochi secondi prima alla bolgia di abbracci al nostro trentasettenne portierone, che nel giro di 45' passa da polvere di stalla a polvere di stelle e diventa così l'eroe di questa gara, tanto sudata come fosse stata uno spareggio per non retrocedere, che verosimilmente se si proseguisse con questo tipo di gioco sterile e prevedibile potrebbe purtroppo materializzarsi a fine campionato. 
La partita prosegue per altri 6 minuti + altri 5 di recupero decretati dall'arbitro Mariani, saranno in totale 10' non consigliabili per i sofferenti di cuore.
Andreazzoli per tentare di agguantare un pari fa entrare Pandev e dopo un paio di disperati tentativi rossoblu arriva il triplice fischio a sancire questa terza vittoria su sette gare, le altre 4 sono purtroppo sconfitte (devo sfogliare l'almanacco per ritrovare una simile ignominiosa partenza) forse la panchina del Maestro potrebbe salvarsi, ma tutto dipenderà dalle decisioni del gruppo Elliott nei prossimi giorni, potrebbero esserci delle smentite o delle novità. 

Il mio nipotino ora sventola festante la bandiera rossonera, non avverte più il bruciore della sbucciatura al ginocchio e assieme agli altri nostri tifosi usciamo dallo stadio, tutti con un tono rinfrancato, ma sotto sotto dubbioso, nella mente ronza, come una mosca, la domanda un po' logora ma attualissima: "riuscirà Marco Giampaolo a tirarsi fuori da questa sorte di palude?"... A giudicare dall'abbigliamento di questa sera... ma quel pullover grigio.... no, non è da parcheggiatore... ma forse è d'aiutante ai servizi sociali... no, ah,ora ricordo... ce l'ha uguale mio zio che sta nella Forestalee si occupa della lotta contro i disboscamenti... ah ma ora sì che è tutto chiaro!... Se andassimo per la terza volta in serie B non sarebbe per illecito sportivo né per imperizia calcistica, ma sarebbe per solidarietà con la natura, con la foresta amazzonica, con i media del viver sano! Dunque sarebbe un gesto nobile, da galateo (come direbbe il nipote del fondatore della scomparsa Mitropa Cup ).  

Ma siamo ormai all'uscita dello stadio dove ritroviamo ai giardinetti due papà che offertisi volontari erano rimasti a giocare con i bambini... Regina reginella quanti passi... ehi, bambino!... Sai come si dice in spagnolo Regina?... No, come si dice!?... Si dice Reina... Pepe Reina... e vabbè ... allora quanti passi gli devo dare?... Ma direi 5 da elefante... ok!... Allora Reina devi fare 5 passi da elefante per arrivare al tuo castello... ok, fatti... e poi!?... E poi devi fare un filotto di vittorie... sennò... sennò cambio gioco!... E quale gioco faresti?... Beh, mosca cieca o tana liberatutti, quale preferisci?... Vada per tana liberatutti!!! 
Dai! andiamo alla macchina, la strada è lunga e mamma ci aspetta a casa.
Finalmente ci aspetta un bel piatto di carbonara!!... Eh sì papà, ero proprio stufo del solito riso in bianco, mela cotta e tazza di camomilla bollente vicino al comodino!!                                                                                               



Un abbraccio

Massimo 48