È Maggio e siamo arrivati al momento clou (o quasi) della stagione del calcio, e come tutti gli anni viviamo i finali dei campionati nazionali e, soprattutto di Champions. Il finale di campionato, in Italia, quest'anno si sta rivelando alquanto particolare, aperto come non mai negli ultimi tempi, e, parimenti, infarcito di polemiche a gogo...dato l'alto tasso di polemiche in ballo, credo che il discorso si farebbe oltremodo stagnante e poco "sportivo", e tali presupposti non mi suscitano entusiasmo tale da parlare del campionato italiano con adeguata lucidità, ragione per cui sarà meglio rimandare ad un'altra occasione questo tema.

Un tema che, invece, oggi è decisamente più stimolante da affrontare è la Champions con la sua consueta girandola di emozioni e di bel calcio del mese di Maggio. Si sono appena conclusi i due match di ritorno delle semifinali e, dal punto di vista delle emozioni e del calcio, non hanno deluso nemmeno un pò le aspettative.

Parliamone.

Bayern - Real: se non è la crema del calcio europeo (e quindi mondiale), poco ci manca. I cannibali spietati spagnoli, e i panzer asfalta-tutto tedeschi. Qualità in campo a secchiate. Ma, se devo dirla tutta, quest'anno, tutto questo ammontare di magnificenza calcistica non è che si sia proprio vista...credo che sia abbastanza acclarato il fatto che il Real Madrid vincentissimo di Zidane abbia la sua forza nel suo gioco meravigliosamente "normale", senza particolari ricorsi a sistemi tattici particolari (tiki-taka, pressing asfissiante, iper-velocità, per fare degli esempi)...il Real è una squadra spettacolarmente equilibrata, che riesce ad essere egualmente eccelsa in tutte le fasi di gioco e zone di campo; è una squadra talmente "normale", che le capita, neanche tanto di rado, di sembrare addirittura modesta o arrancante, per poi accelerare al momento debito (la fase finale del torneo) e sbaragliare qualsiasi avversario si trovi ad affrontare.

Al contrario, il Bayern, per sua vocazione storica è una squadra che fa un ricorso piuttosto robusto a velocità, fisicità e tecnica; e questo è doppiamente vero se ci si riferisce al Bayern di Jupp Heynckes edizione 2012-13, Bayern che, come molti ricorderanno, vinse splendidamente la Champions.

Personalmente (e parlo da convinto ammiratore del calcio "difensivista") quel Bayern è stato quanto di più strabiliante abbia mai visto in fatto di calcio "offensivista"; la fisicità martellante (basti pensare che la diga di centrocampo Kroos - Luiz Gustavo fu sorretta, alla perfezione, da due interpreti che proprio in quella squadra si cimentavano in quel ruolo per la prima volta, essendo stati centrocampisti offensivi prima di allora), la velocità e la tecnica, le intuizioni tattiche (oltre che dei sopracitati Kroos e Luiz Gustavo, quel Bayern beneficiava particolarmente di un Müller estremamente incisivo e prezioso tatticamente); quel Bayern mi dava letteralmente l'impressione di essere imbattibile.

Detto questo, trovo che lo spettacolo messo in campo non abbia rispettato le aspettative che era giusto avere per questi due club; si, si sono viste ottime cose e buone prestazioni, ma mi ha infastidito particolarmente anche vedere cose del tutto non all'altezza di un Bayern-Real...e se state pensando soprattutto all'uscita a vuoto ridicola di Ulreich, beh, avete capito a pieno cosa voglio dire.

Facezie a parte, a parte l'erroraccio di cui sopra, ho visto marcature, soprattutto sui calci da fermo, alquanto "allegre", ho visto una difesa centrale del Bayern svagata sia in fase difensiva che di impostazione, e soprattutto non ho visto affatto alcuni interpreti che mi sarei aspettato di vedere un pochino di più (Cristiano Ronaldo, Thiago Alcantara, Lewandowski, Müller, per fare dei nomi)...ripeto, se mi fosse stato detto prima che avrei visto queste cose, avrei stentato a crederci.

Ovviamente stiamo parlando di due corazzate, e anche quando le cose vanno male, è sempre grasso che cola...e quindi è giusto dire anche degli ottimi Rodriguez, Navas, Kovacic, dell'efficacissimo sottoporta Kimmich, degli inossidabili che non tradiscono mai Ramos, Marcelo, Alaba...Ribery, per quanto non quello dei bei tempi, lo reputo abbastanza positivo e non aiutato dai colleghi d'attacco; in uno scenario di elevato, ma non elevatissimo, livello vien da sè che la squadra meno peggiore finisce con l'affermarsi...e quindi il Real, nel complesso, credo si sia meritato anche questa finale.

Ah, già, ci sono stati anche degli errori arbitrali a favore del Real (il calcolo delle probabilità non ha senso dell'umorismo nè noia), e il Bayern ha avanzato delle proteste...personalmente, dopo aver commesso quegli errori e aver avuto quella reazione tutto sommato blanda, io avrei evitato.

Roma-Liverpool: se lo scontro precedente fra i titani del calcio è stato un pò col freno a mano tirato, questo fra le due formazioni "minori" ha invece fornito uno spettacolo ben più vivace  e una caterva di emozioni in più, specie per i tifosi dei due club.

Premettendo che non ho potuto vedere il match, credo di potermi pronunciare ugualmente sulla base del risultato; la Roma dopo l'inizio che non avrebbe mai dovuto fare (ovvero quello in cui piglia quasi subito un goal, e dopo un fortunoso pareggio ne prende anche un altro) decide che è arrivato il momento di provare seriamente a qualificarsi; e la coraggiosa finisce quasi col riuscirci...il problema è che il Liverpool riesce a segnare dopo il primo goal (propiziato da un errore del centrocampo romanista) un secondo goal con Wijnaldum, e il che porta a 5 il conto delle reti di cui la Roma avrebbe abbisognato solo per pareggiare i conti con l'andata...un'impresa forse un pò troppo disperata anche per questa Roma spavalda e concentrata.

Cosa rimane da questo doppio confronto? Alla Roma, sebbene non si direbbe, rimane tantissimo; sul piano emotivo rimane una caterva di emozioni uniche e impareggiabili, soprattutto se si considera da quanto non le si provavano da quelle parti; rimane l'orgoglio di essersela giocata ad alti livelli, in semifinale di Champions, da ultima italiana in Europa; rimane la consapevolezza che se si vuole e ci si impegna, i grandi traguardi possono essere raggiunti.

Sul piano un pò più concreto rimane l'esperienza importantissima assommata in Europa, dato che la Roma non si trovava a raggiungere una semifinale in Champions proprio dalla stagione 83-84 quando si giocò la finalissima (in casa) proprio col Liverpool; la consapevolezza del proprio valore tecnico, seppur non equiparabile alle big europee, ma sufficiente a dare grossi grattacapi a chiunque, soprattutto in combinazione con lo spirito guerriero che la squadra ha mostrato di avere; rimane la scoperta di avere trovato un allenatore che è l'autore di tutto quanto di buono la Roma ha fatto vedere sia dal punto di vista mentale che tecnico...a dir il vero, per quanto riguarda la mentalità europea, credo che Di Francesco abbia dimostrato di saperla infondere alla squadra forse meglio di tutti gli altri allenatori giallorossi dai tempi di Liedholm...sarà solo un'impressione, ma credo che questa Roma di Di Francesco non sia assolutamente squadra "capace" di incassare le batoste per 7-0 dei tempi di Spalletti o Garcia...

Il Liverpool passa e va in finale...forse il livello globale di questa squadra non è il massimo, ma sicuramente lo è il livello della sua fase offensiva e dei suoi interpreti, soprattutto in termini di tecnica e velocità...il trio leggero e scattante Salah-Firmino-Manè sembra concepito per essere in grado di infilare e seminare ogni difesa del mondo, il tutto con una notevole dose di tecnica, la sagacia tattica di Firmino e il fiuto del goal incredibile di Salah; l'egiziano è il vero pezzo pregiato dell'attacco e dell'intera squadra del Liverpool...ritengo che, già da ora, sia d'uopo che si spezzi il duopolio argentino-portoghese del pallone d'oro a favore di quest'egiziano che si è scoperto grande giocatore, a maggior ragione se a Kiev dovessero spuntarla i Reds...

Ah, dimenticavo, ci sono state lamentele per l'operato dell'arbitro anche in questa partita...qui gli episodi, effettivamente, sono stati al limite del decisivo per il risultato, oltrechè di natura alquanto grossolana...il presidente Pallotta e molti altri si sono appellati, come la Juve qualche settimana fa, a dei vertici arbitrali europei diciamo, un pò troppo disattenti ai club italiani, e un pò troppo propensi ai big come il Real...

Avventurarmi in queste tematiche mi risulta un pò antipatico; per formulare accuse (fondate) ci vogliono le prove, e tra l'altro non saprei a chi dover muover l'accusa (ai vertici? al designatore? agli arbitri?)...se di problema si tratta, volendo prendere per buone le rimostranze di Pallotta, Agnelli e Monchi, sposo in pieno quanto detto a riguardo da Giancarlo Padovan: l'azione politica a riguardo deve essere condotta nelle sedi e con le tempistiche opportune...snocciolare il problema dopo le sconfitte emana come un vago odore di alibi...

Ora la finale Real Madrid-Liverpool...il Real, come tutti sappiamo, è una bestia da finale...i numeri lo stra-confermano...nel Real c'è il grande risolutore portoghese...insomma, scommettere sul Liverpool sembra un esercizio un pò arduo...

Da parte sua, però, il Liverpool può contare sulla fase offensiva straordinaria di cui ho detto prima, fase offensiva che mi sembra in grado di far sudare freddo tutte le difese del mondo...con le marcature non proprio strettissime che ho visto martedì sera, questo potrebbe essere un bel problema per il Real...inoltre Klopp è tutto tranne uno che prova timori reverenziali o li trasmette ai suoi...diciamo che c'è una discreta probabilità che questa finale sia più aperta di quel che sembra, ma, ovviamente, questo sarà il campo a determinarlo...

Personalmente mi farebbe piacere un'affermazione del Liverpool...senza nulla togliere alla forza del Real, che merita tutti i successi che raggiunge, ma questo Liverpool sfacciato e sbrilluccicante sarebbe, oltre che un buon ricambio d'aria, anche un bel caso tecnico...staremo a vedere, ma qualunque sarà il risultato, sarà sicuramente degno dello spettacolo che la Champions League, la competizione più bella di tutte, non manca mai di mettere in mostra.

 

                                                                                                                        Fil. S.