Tornate indietro di qualche mese, a gennaio per la precisione. Scoprirete che Edin Dzeko veniva considerato un colpo dell'Inter, mentre Olivier Giroud era un flop.
Certo, Giroud scontava i problemi alla schiena che ne avevano compromesso il rendimento almeno fino a dicembre, se non proprio fino a gennaio. Lo stesso Dzeko, però, stava dimostrando un rendimento costante, ma non da urlo. Alla fine della stagione 2022, poi, Dzeko ha fatto registrare 13 gol dove Giroud ne ha segnati comuque 11 e in meno partite. Non solo, se andate ad analizzare quei gol, scoprirete che 2 delle 11 reti siglate dall'attaccante rossonero sono proprio le zampate del derby di ritorno. Per non parlare di Napoli-Milan 0-1. Parliamo, quindi, di gol pesanti, massicci come blocchi di granito, che hanno dato lo scudetto al Diavolo.
Ora Edin Dzeko è in uscita dall'Inter, perché torna Lukaku con la formula del prestito decisamente oneroso. Dal momento, quindi, che il bosniaco prende un ingaggio molto alto, bisogna convincerlo a levarsi di torno. Il colpo è diventato un peso. Ed è in uscita, almeno nelle intenzioni nerazzurre, anche l'altro colpo di un anno fa, quel Correa che era costato una ventina di milioni, nonostante non fosse titolare fisso nella Lazio. Sono dati indicano un bilancio sostanzialmente negativo della scorsa campagna acquisti del Biscione, quantomeno dal punto di vista tecnico...

Giugno inizia con la "G", proprio come gennaio, ma i bilanci dicono qualcosa di diverso da quello che, proprio a gennaio. si è cercato di far passare. Il fatto è che, da un lato il rendimento di Dzeko non era stato così eclatante da giustificare la fanfara di Charpentier, mentre sarebbe stato corretto rimandare le valutazioni su Giroud a fine campionato, visto che il francese stava riprendendo condizione dopo un inizio travagliato.
Volendo essere pignoli, bisognerebbe anche far notare che i nerazzurri, pur non pagandone il cartellino, hanno stipendiato per mesi un ectoplasma del calcio quale si è rivelato Caicedo, in arrivo a gennaio da un Genoa che non vedeva l'ora di scaricarlo. E' stato un bravo attaccante, nessuno può negarlo. ma il passato non ti aiuta a rendere nel presente, se in quel presente non hai più nulla da spendere.
Per giustizia, se pensiamo a Gosens, il giudizio sul mercato nerazzurro diventa più favorevole. E' un eccellente esterno sinistro, che segna molto e che l'Inter in questi mesi dovrebbe aver avuto il tempo di recuperare fisicamente.
Va a sostituire Perisic, tuttavia, perso a 0 come il Milan dovrebbe aver perso Kessie. Ed è difficile prevedere che Gosens faccia meglio del croato. Potrà arrivare allo stesso livello, ovviamente, perché ne ha i mezzi, però non sarà agevole fare di più del Perisic visto in azione questi mesi.
Se vogliamo, l'Inter deve il più importante dei successi 2021-22, la Coppa Italia, alle decisioni di Valeri in finale, più che ai suoi acquisti estivi o invernali. Trattandosi di rivali storici che hanno tolto la coppa ad altri rivali storici, mi riferisco ai bianconeri della Juventus, l'esito della suddetta finale non è stato un gran problema per i milanisti. Ma resta che il vero punto di forza nerazzurro, parlando della finale di Coppa Italia, è stata la pessima serata del signor Valeri, che quando c'è di mezzo l'Inter è sempre molto sfortunato nel fischiare.
Il senso del discorso è che si può anche far passare per oro tutto quello che fa l'Inter sul mercato, ma alla fine, se fra quell'oro c'è anche dell'ottone, i nodi arrivano al pettine.

Al momento, almeno di fatto, l'Inter può vantare l'acquisto dell'empolese Asllani, un classe 2002 del centrocampo che può giocare tanto sulla mezza che da centrale. E' un giocatore interessante cui si era interessato anche il Milan, ma che alla fin fine rientra nella categoria di Adli. Il Milan porterà il francese in rossonero dopo un anno di prestito, ma pare che non esista o, al massimo, sembra destinato a un nuovo prestito, come si conviene agli oggetti misteriosi. Insomma, da quel che si legge, il giovane francese sarebbe un sospetto minga bùn da verificare con attenzione. Perché? Semplice: è stato comprato dal Milan e non dall'Inter. L'erba del giardino nerazzurro è sempre più verde.
Le trattative nerazzurre per Dybala e Lukaku si concretizzeranno di certo, in particolare quella con il belga. Lukaku ha avuto un'annata negativa a Londra, prende un ingaggio alto e il Chelsea chiede un bel pacchetto di soldi per il prestito oneroso. E' il motivo per cui non c'è la fila per ingaggiarlo e può finire solo all'Inter, essendo un ex che ha fatto benissimo col Biscione. Avendo 29 anni, non può essere finito, per cui dovrebbe rivelarsi un grande ritorno. Certo, il meglio di sé lo ha dato con Conte, mentre con Tuchel non si è integrato e sulla panchina dell'Inter non c'è più Conte. Il decreto crescita, se non altro, consentirà all'Inter di risparmiare sulle prebende lorde da versare al centravanti.

E' evidente, tuttavia, data la non indifferente onerosità del prestito, che l'operazione Lukaku non è un investimento, ma un migiocoiltuttopertuttosenosonoortaggiperdiabetici. Fra un anno, infatti, andrà rimborsato il prestito al fondo Oaktree che ha un pegno sulle azioni dell'Inter. Zhang, quindi, per evitare di perdere ogni cosa, deve fare entrare di tutto e di più nelle casse nerazzurre, fra i premi per le vittorie e i conseguenti maggiori introiti dagli sponsor. Non dovrà trascurare neanche le monetine che si danno in chiesa al sagrestano quando passa col sacchetto.
Il Milan, dal canto suo, non ha ancora preso Oriqi. Il belga arriverà... se e quando verrà annunciato. Anche per lui, come per Lukaku, non c'è la fila dei pretendenti. Il giocatore, in effetti, non è titolare nel Liverpool. Gli inglesi, però vengono da annate di Champions ad altissimo livello e, in questa stagione, sono stati battuti solo in finale dal Real, di misura per di più. Non essere titolari in una squadra così è meno grave che essere riserve altrove. E poi è nazionale belga, come Lukaku. Arriverebbe, inoltre, a fine contratto, senza esborso per il cartellino. Non sarebbe un colpo da urlo, anche perché i colpi da urlo li fa solo l'Inter, come sanno tutti. E chi si sogna di negarlo? Be' quando l'Inter molti anni fa prese Cambiasso, l'argentino era a fine contratto e non trovava spazio al Real Madrid. Poi è servito alla causa nerazzurra, se ricordo bene.

Alla fin fine e a ben pensarci, gran parte dell'ambiente rossonero sembra aver mangiato la foglia e sono sempre meno quelli che vanno in fibrillazione per le operazioni dell'Inter. In tal senso, è chiaro che, avendo vinto lo Scudetto, è tutto più facile.
Proviamo, comunque, a divertirci e ad inquadrare il ritardo nella conclusione di certe trattative rossonere nel contesto del calciomercato in generale. Belotti non ha ancora annunciato quale sarà la sua prossima squadra, mentre Kessie non è stato ancora annunciato dal Barcellona. Si continua a dire che i problemi blaugrana si risolveranno, ma non è ancora avvenuto. E' possibile che per Oriqi i giochi non siano ancora fatti e che Belotti si tenga pronto a rispondere, se chiamato in extremis. All'opposto, è possibile pure che Kessie non sia ancora dato per perso e che Sanches venga tenuto dal Milan in stand-by. Come è possibile che domani vengano annunciati Oriqi e Sanches o che nel prossimo Milan non finirà per giocare nessuno dei quattro citati. 

Prendete le ipotesi di cui sopra come un divertissement. Le prossime settimane daranno risposte.
L'unico vero problema in casa rossonera potrebbe essere lo stallo nel rinnovo del contratto di Maldini. E' evidente che il dirigente rossonero sta cercando di risolvere a suo favore la rivalità con Gazidis ed è anche legittimo, perché ha diritto di curare la sua carriera e puntare a un avanzamento. Ma questo riguarda le sue ambizioni e la sua storia personale. Non ha nulla a che vedere col Milan in sé.
Maldini ha lavorato benissimo e se ne intende di giocatori. Tutti, pertanto, vogliamo che resti. Però la carriera di Maldini è di Maldini, mentre la storia del Milan è del Milan, anche se Maldini ne fa parte con autorevolezza. Il tifoso dovrà essere con Maldini fino a che i suoi interessi coincideranno con quelli del Milan.