Se ne sono andati in silenzio. A distanza di qualche giorno l’uno dall’altro:
Claudio Ferretti e Beppe Barletti.
Erano una “voce” ed un “volto” che appartenevano alla mia giovinezza. Quella di tifoso di calcio.

Per quelli della mia generazione, per intenderci quelli nati a metà degli anni 60’, trasmissioni come “TUTTO IL CALCIO MINUTO PER MINUTO” e “90° MINUTO” rappresentavano il sacro rito pagano della domenica.
Ore 14.30 circa, il pranzo del giorno di festa si è appena concluso, i miei genitori in salotto a guardare la televisione, il sottoscritto in cucina che inizia a maneggiare una radio.
Manca poco all’inizio, devo trovare il posto giusto per la ricezione, centrando” esattamente la frequenza, non si può correre il rischio di interruzioni audio.
Mancano ormai pochi minuti alle 15.00 e sembra che tutto sia a posto; infatti, puntualissima, parte l’inconfondibile ed indimenticabile sigla, inizia “TUTTO IL CALCIO MINUTO PER MINUTO”.
È una delle trasmissioni storiche della RAI, nata nel 1959. Non ricordo per quanti anni si sia ripetuto questo “rito”, quello che è certo è che le mie domeniche dipendevano da ciò che “quelle voci” mi raccontavano. Risultato positivo = sorrisi, risultato negativo = rabbia.
Quelle voci narranti mettevano in moto la fantasia; immaginavi “stadi gremiti in ogni ordine di posti”, vedevi “terreni di gioco” in “ottime condizioni” o “allentati al limite della praticabilità” per via dell’incessanti piogge.
Ogni interruzione per l’annuncio di una segnatura, era un colpo al cuore; la tua squadra poteva aver segnato o, peggio, subito una rete. Le voci di questi straordinari radiocronisti diventavano la colonna sonora della domenica; Enrico Ameri, Sandro Ciotti, Claudio Ferretti e tanti altri, erano i cantori di epiche vittorie e d’inconsolabili sconfitte.
Al termine delle radiocronache, comprensive di sintetici quanto esaustivi commenti, si spegneva la radio e si andava in salotto a vedere in TV “90° Minuto” con le immagini delle partite.
Tonino Carino, Luigi Necco, Beppe Barletti, guidati dalla sapienza e dalla signorilità di Paolo Valenti, erano alcuni dei volti che descrivevano le immagini. Ognuno aveva il suo stile, ognuno un linguaggio inconfondibile ed indimenticabile.

Cercare di spiegare queste emozioni a chi è cresciuto con le Pay-Tv, dove pagando hai tutto, puoi vedere tutto e non immaginare nulla è praticamente impossibile. Tutte le partite si svolgevano in contemporanea, il campionato era un racconto unico. Anticipi, posticipi erano termini che non ci appartenevano e che, soprattutto, non riducevano il campionato in un romanzo a puntate.
Immagino ora Claudio Ferretti e Beppe Barletti in qualche posto a discutere pacatamente, ma con validi argomenti, sul campionato che, forse, riprenderà. Con Claudio, tifosissimo della Lazio, a sostenere la forza e la qualità della banda di Inzaghi e con Beppe, da buon tifoso bianconero, ribattere che tutti vogliono sconfiggere la Juventus, ma che pochi ci riescono.
Con loro altri 2 tasselli si staccano, lasciando un malinconico vuoto, in questo immenso mosaico di ricordi ed emozioni che è la nostra vita.

A Claudio Ferretti, Beppe Barletti,
alle altre “voci” ed agli altri “volti”
della domenica pomeriggio, con sincera gratitudine.