Sembra ieri vedere il Milan festeggiare il suo diciannovesimo scudetto per le vie di Milano, sfottendo, in modo poco sportivo gli interisti babbo Natale, visto il regalo fatto al diavoletto, che già si riparte. Si riparte, anche se c'è già chi è ripartito. Il calcio europeo cammina, con sorprese anche clamorose, come la caduta dello United, e l'arroganza del mito solitario CR7, cosa che non dispiace sinceramente, la quasi caduta del Liverpool,  ma che ha preso un Nunez semplicemente spettacolare e devastante, con le piccole che lottano come leoni,  con un City che sarà Haland devastante, con un Conte che cercherà di rompere i piani alle "notabili", con altre che cercheranno di riprendersi la scena in campionati dove l'unica emozione sarà riuscire non la lotta per il titolo, vedi in Francia o Germania, ma tutto ciò che avrà sapore di calcio, perchè Bayern e PSG hanno ammazzato i loro campionati con una coltellata miliardaria. Ma questo non è successo da noi. Estate clamorosa, devastante, tra caldo record, incendi, pandemia, guerre, crisi sociale, e problemi vari, tutto sommato il calcio ci ha aiutato. Basta vedere nei social i trend erano spesso i nomi dei calciatori più che altre tematiche, tolte tette e quant'altro, si intede.

Sappiamo bene che il nostro calciomercato non è paragonabile a quello inglese, spagnolo, che stiamo regredendo, ci siamo adattati alla regressione. Noi siamo quel Paese dove quando si doveva essere fascisti, si era fascisti, partigiani, partigiani, repubblicani, repubblicani, europeisti, europeisti, ma grazie al cielo non siamo quel Paese dove per essere italiani si deve essere juventini. Battute a parte forse mai come quest'anno veramente ci sarà una lotta scudetto, salvezza e per l'Europa veramente dove tutto potrà accadere. Si dirà, sai che novità. Insomma.

E allora, viva anche questa modestia, tutto sommato. Anche se le riforme del calcio sono ancora nel mondo dantesco e quello numeri e quello della realtà forse parleranno due codici diversi. Juve, Inter, Milan, Roma, le quattro favorite, sarà una di questa a vincere il titolo ovviamente, lo sappiamo bene, e se dovessimo giudicare dalle prestazioni a volte pietose viste in precampionato, l'ordine di arrivo non sarebbe sicuramente quello ora scritto.

C'è voglia di sognare, di passione, come dimostra l'ambiente Roma, che crede in un qualcosa di importante, c'è nostalgia di passato in un Milan che ha visto nel giovane belga, che ha segnato la nuova storia d'amore alla Romeo e Giulietta, togliendo la scena al balcone di Verona, tra De Ketelaere ed il Milan. Qualcuno ha rivisto il mitico Kaka. Chissà.  L'Inter che cerca di ripristinare l'attacco dell'amicizia LULA, con una difesa d'argilla, ed i dilemmi che partono dalla porta, da un capitano a cui bisogna dire grazie ma che ha segnato il suo tempo ed un giovane Onana che si crede di essere il numero uno, non in modestia sicuramente, che avrà il suo tempo, arriverà, ma si ha sentore che quella di Inzaghi potrebbe essere una delle prime panchine roventi da monitorare in una SerieA dove l'esonero è un piatto tipicamente irrinunciabile italiano.

La Juve  che ha cercato di replicare la magia del passato Pogba, in un Paese che vive di nostalgia, ma ci si è messa la sfiga, ha preso un talento pazzesco come Di Maria, che in SerieA farà ancora bene, ma al momento se la passa poco allegramente, e la Roma, che invece, tra Dybala e olandesi e si appresta a voler riportare la città al capo della SerieA. Ci sono squadre che si son perse, come il Napoli, smarrite, altre da capire che rotta seguiranno, come la Lazio, altre con cui forse si è abusato fin troppo con la parola faremo grandi cose, vedi il Monza, che faticherà probabilmente a mantenere la categoria, altro che Champions, ma Berlusconi sappiamo bene che è il re delle favole, per non dire altro, e la lotta salvezza vedrà una decina di squadre certamente battersi per cercare di staccare il più possibile il ritorno in B, ogni anno più che accorciarsi sembra allungarsi la lista delle squadre in lotta per non retrocedere, in un campionato spezzatino a causa di uno scellerato Mondiale che si giocherà in uno dei Paesi più cattivi al mondo in materia di diritti umani. Basta una bandiera LGBT+ per finire in galera. A chi, cantava Fausto Leali,  a chi sorriderò, se non a te? Al ritorno di un calcio nel Paese del calcio, che ha ceduto lo scettro da tempo alla Premier, perchè il calcio ci rende più tante cose, malgrado tutto. Buon inizio di stagione!