In psicologia, il termine suggestione indica un fenomeno in base al quale un’idea sia in grado di imporsi sulla coscienza, in virtù di una forza esterna, a cui l’individuo non riesce ad opporre adeguata resistenza. Chiaramente, tale concetto può essere interpretato secondo svariate chiavi di lettura, in ogni caso legate tra loro da un comune denominatore, l’immaginazione, tramite cui la realtà attuale lascia spazio al flusso delle fantasie, spesso celate, talvolta apertamente dichiarate. 

In particolare, nel calcio, la parola suggestione richiama sovente una sorta di universo mistico dalle sfaccettature cromatiche, capace di avvolgere ogni situazione, con l’intento di cambiare, non soltanto il colore delle maglie dei calciatori, ma anche l’umore di intere tifoserie, suscitando corpose correnti emotive. Scosse dalle principali news del momento, rendono impossibile traghettare la discussione verso altri argomenti, e un accenno non può mica bastare. Accade così, con lo sguardo perso tra le pagine di un giornale, che sovente la gente si lasci trascinare, infiammandosi di fronte alla lettura dei cosiddetti “rumors di mercato”, come se venisse annunciata una continua rivoluzione, capace di esplodere da un momento all’altro, costituendo quelle che si definiscono, in gergo, vere e proprie “bombe mediatiche”

Eppure, valutare la bontà etico-morale dei media attuali non è l’obiettivo di questo articolo, bensì tale premessa serve soltanto per porre un asterisco attorno alle vicende di calciomercato, che tanto ci piace raccontare, poiché in grado di suggestionare emotivamente la platea, oltre allo stesso autore qui presente. Sognare, immaginare, lasciarsi trascinare dai pensieri ad occhi aperti, nulla di tutto ciò può identificarsi nella parola errore; ciononostante, credo che bisogni comunque porre un limite, delimitando un segno oltre il quale l’orizzonte si infrange sui confini della realtà: tenere a mente che si tratta pur sempre di possibilità, fenomeni attorno al quale regna momentaneamente un’alea di incertezza, e come tali vanno interpretate, un po’ come quegli amori fugaci, da ricordare con un sorriso, senza troppi patemi, senza troppi rimpianti.

L’avvento del calciomercato, prossimo ad avvicendarsi con la conclusione della stagione ormai imminente, sta già coinvolgendo alcuni protagonisti, rappresentando questi ultimi come passeggeri indirizzati all’imbarco: tra loro, con una valigia pronta, sembra esserci anche un certo Angel Di Maria, fuoriclasse argentino attualmente in forza al Paris Saint Germain

L’esterno mancino classe 1988, è reduce da un’annata non particolarmente esaltante, con un referto di sole 23 presenze in campionato, in cui ha realizzato 3 reti e 6 assist; in Champions League, complice anche la prematura dipartita dei parigini, il suo bottino si ferma a 5 presenze, 1 solo assist e nessun goal.

Eppure, nonostante tali premesse, quando si allude al talento di “El Fideo”, non risulta difficile lasciarsi suggestionare da quest'ultimo, per cui appare impossibile collocarlo molto distante dalla lista dei migliori in circolazione nel suo ruolo: abilissimo nel controllo del pallone, dotato di un dribbling devastante, e in grado anche di calciare in porta con discreta precisione; le sue doti non hanno certo bisogno di presentazioni, dato che in questi anni, trascorsi sui principali palcoscenici europei, ha già abbondantemente dimostrato quello di cui è capace.

Motivo per cui, nell’estate del 2010, il Real Madrid decise di bussare alla porta del Benfica per vestirlo di blanco: Florentino Perez staccò un assegno da 33 milioni di euro, per un ragazzo di soli 22 anni, che di lì a poco avrebbe impressionato intere platee di spettatori, tra cui anche quella dello Stadio da Luz di Lisbona, struttura ospitante della finale di Champions League del 2014. 

Si trattava della celeberrima “decima”, momento clou nell’immensa storia del Real Madrid, capace di riportare nella capitale spagnola un trofeo che mancava dalla stagione 2001/02, in altre parole dai tempi d’oro di Zinedine Zidane. In quell’occasione, l’argentino non scrisse il proprio nome sul tabellino dei marcatori, ma secondo un’opinione condivisa da molti, fu proprio lui il migliore in campo: una spina nel fianco perfino per l’arcigna difesa dell’Atletico Madrid, abile a bloccare niente poco di meno che un tridente formato da Ronaldo, Benzema e Bale, ma in costante sofferenza a causa delle sue accelerazioni incontrollabili, tra cui quella che propiziò il vantaggio blanco nei supplementari, in seguito ad una respinta di un incolpevole Courtois.

Potremmo definire quel particolare momento, come apice della carriera di questo ragazzo, valorizzato da Ancelotti che se lo inventò addirittura mezz’ala di centrocampo: di lì a poco, la parentesi al Manchester United, che lo prelevò per una cifra intorno ai 75 milioni di euro, per poi cederlo l’anno successivo per 63 milioni, alla sua attuale formazione, il Paris Saint Germain, con cui però non ha mai inciso, in modo determinante, livello internazionale.

In base ad alcune recenti indiscrezioni riportate da fonti come TuttoSport, La Gazzetta dello Sport e SportMediaset.it, nel prossimo futuro di El Fideo, potrebbe esserci l’Italia, una meta ambiziosa per un profilo non più giovanissimo come il suo, che potrebbe concretizzarsi in quanto obiettivo della Juventus. Con una qualificazione alla prossima Champions League ormai certificata, la dirigenza bianconera sta già cominciando a preparare la prossima stagione a partire da un possibile sostituto di Paulo Dybala, il quale lascerà il club alla scadenza del proprio contratto.

In tal direzione, la formazione di Max Allegri necessita di un nuovo leader tecnico, qualcuno capace di tirar fuori il jolly che vale 3 punti, un fantasista geniale da affiancare allo strapotere fisico di Chiesa e Vlahovic, più abili a sfruttare il campo in profondità. Dal punto di vista economico, l’operazione prevederebbe un esborso di circa 6,5/7 milioni netti l’anno per l’ingaggio, mentre per quanto riguarda il prezzo del cartellino, non è richiesto alcun sacrificio, poiché l’argentino ha deciso di liberarsi a parametro zero al termine della stagione. Un affare non semplicissimo, date le dinamiche di uno stipendio importante, ma che in fin dei conti potrebbe concretizzarsi senza troppi patemi, considerate le qualità tecniche del nativo di Rosario: la Juventus sta attualmente riflettendo, valuta anche alternative più giovani come Zaniolo, senza chiudere alla possibilità di prendere un campione esperto, suggestionata forse, dalla voglia di provare a vincere a partire da subito.

Per certi versi, potremmo definirla un’operazione simile a quella che vide protagonista Cristiano Ronaldo nel 2018, ma le differenze con la trattativa imbastita per il portoghese sono evidenti, visto che in questo caso non sarebbe previsto alcun prezzo per il cartellino, così come in relazione all’ingaggio, si tratterebbe di una cifra di gran lunga meno impattante per le casse della Vecchia Signora.

Chissà se alla fine il matrimonio tra le due compagini si celebrerà, lo scopriremo sicuramente nelle prossime settimane: per Di Maria sarebbe probabilmente l’ultima passerella importante prima di svernare in qualche campionato di seconda fascia, mentre per la Juventus, suggestioni a parte, sarebbe un’ottima occasione per arricchire la propria rosa dal punto di vista qualitativo; insomma un compromesso niente male.