Ho riletto i miei articoli scritti su questo sito, per vedere se c'è stata coerenza nelle mie parole. Pur non apprezzando la coerenza tout court, in quanto non permette il cambio di prospettiva, devo dire che il filo logico  dei miei ragionamenti, iniziato con Sarri, non si è mai spezzato. Già allora parlavo della necessità di un progetto e mi domandavo se nel cambiamento epocale di gioco, ci credessero gli stessi dirigenti. Avevo dubbi, oggi certezze.

La Juventus ha iniziato a svecchiare la rosa, piano piano ha inserito diversi giovani, ma come spesso accade in Italia, non sappiamo ancora se siano campioni oppure no. Il fatto di farli crescere nelle categorie minori, anziché a fianco dei campioni, lascia il giovane in un limbo che non serve a nulla. Puntare sui giovani per fare plusvalenze, significa lasciare la crescita alle società straniere, che poi, al primo confronto diretto, ci spazzolano come un cane prima della sfilata di un concorso.
All'estero il giovane cresce, qui da noi a venticinque anni credi di avere un under che deve mostrare ancora le sue doti. Se poi ingaggi un allenatore che vuole solo giocatori affermati, magari logori da stagioni vincenti, ecco che la frittata è fatta. E' quello che sta succedendo alla Juventus.

Allegri non sa allenare, è inutile che giudichiamo dai risultati ottenuti. Non dico che non sia un ottimo allenatore, sia mai!, ma come più volte detto, è un ottimo gestore e un limitato creatore di gioco. Allegri entra in modo egregio nello spogliatoio, mette in campo una buona tattica difensiva e poi spera nella giocata del campione. Ma se non hai il campione, il risultato resta sempre mediocre. Ecco perché non crede nei giovani. Ecco perché Fagioli sta maturando in serie B e Kaio Jorge gioca solo pochi spiccioli di minuti. Non dico che che siano fenomeni, ma è triste non poter dire se lo siano oppure no.

La società ha lasciato all'allenatore una squadra discreta, non fortissima, ma nemmeno inferiore a Udinese, Empoli o Sassuolo. Allegri insiste su giocatori fuori ruolo o comunque concentrati solo sulla tattica difensiva. Così facendo, al primo errore prende gol e i giocatori non sanno come ribaltare il risultato, in quanto non sanno come attaccare. Morata gioca a centrocampo e se salta il difendore, ha davanti a sé altri cinquanta metri per poter concludere a rete. Dybala scende sempre a prendere il pallone là dove le caviglie degli avversari fanno assembramento, senza parlare di Locatelli che spesso si trova centrale di difesa. E qual è la trama di gioco? Scusate, ma io non l'ho ancora capita.
Non potrebbe provare il 4231 così da esaltare le caratteristiche dei giocatori e lasciare Chiesa e Dybala più vicini alla porta? Forse anche Kulusevski in quello schema di gioco potrebbe tornare utile. 

Chissà se l'Italia andrà ai mondiali. Facciamo gli scongiuri, ma se così non fosse, non sarebbe male un cambio di panchina tra Allegri e Mancini. Da una parte l'allenatore e dall'altra il selezionatore.