Sono ore emotivamente intense quelle che stanno vivendo la Fiorentina ed i suoi tifosi, non soltanto quelli di Firenze. Nel Monday night, infatti, la Viola non ha perso soltanto una partita contro una compagine tecnicamente di molto inferiore, ma ha dato l’impressione di una squadra che di colpo abbia perso tutta la magia di quest’avvio di stagione.
Motivo? Non è difficile dedurre che il tutto dipenda dalla querelle Vlahovic. Il giocatore, che io stesso ho criticato aspramente per l’atteggiamento non corretto assunto nei confronti della piazza e della società gigliata, ora però rischia di diventare un vero e proprio caso che rovini la terza stagione su tre con Commisso presidente.
Soltanto provando a restare tutti uniti si può uscire da questa situazione. A gennaio mancano 13 partite, la Fiorentina non ha alcun sostituto di Vlahovic in rosa e lo stesso centravanti serbo ha dimostrato l’anno scorso di essere il calciatore più decisivo tra quelli in maglia viola.

Quindi proviamo a schematizzare il tutto:
- la Proprietà deve prendere le distanze da chi, a fine partita, lunedì sera gli urlava “Pezzo di m…..”, perché con le offese non si risolve mai nulla ed, anzi, in questo caso rischiano di mettere ko il giocatore con il più alto valore economico sul mercato di tutta la Fiorentina;
- la dirigenza gigliata deve fare mea culpa: ma come si fa a decidere di disputare una stagione con un solo centravanti in rosa (dato che Kokorin, al di là del suo valore attuale discutibile, ha sempre giocato in altri ruoli dell’attacco)? A gennaio (anche se il mercato invernale è sempre molto difficile) devono arrivare uno o due attaccanti centrali di ruolo forti, in base al fatto se Dusan resterà o meno;
- il tifoso deve sostenere tutti, Vlahovic compreso, evitando invece di offenderlo, perché mettere fuori causa lui sarebbe fare come il marito che si taglia gli attributi per fare dispetto alla moglie. Il dispetto a chi lo ha fatto invece? Solo a sé stesso. E così tutti devono sapere che lo stipendio, ogni fine mese, a Vlahovic arriverà lo stesso, anche mettendolo in tribuna come qualcuno sostiene si debba fare (se la dirigenza avesse comprato almeno un suo sostituto allora forse sarebbe stata una soluzione ipotizzabile);
- Italiano ha già capito tutto e difenderà l’attuale centravanti della Fiorentina, ovviamente fin quando resterà in viola, con le unghie e con i denti, perché sa di essere un bravo allenatore ma non un mago e quindi ha bisogno di Vlahovic;
- la squadra è già chiusa a riccio per proteggere il serbo;
- il giocatore, anche se ha solo 21 anni, deve imparare a saper gestire emotivamente la situazione, isolandosi da essa quando va in campo. In fondo, d’accordo che Commisso poteva venderlo in estate, oppure forse aspettare gennaio per fare quelle dichiarazioni, ma la colpa principale di tutto questo caos è assolutamente sua e dei suoi agenti.

Sono sei condizioni non facili da raggiungere simultaneamente ma, d’altra parte, ripetiamo, con gennaio distante ben 13 gare, senza una sola di esse si butterà via l’ennesima stagione. E questo i tifosi gigliati, anche quelli che hanno sbagliato nel post gara di Venezia, non se lo meritano proprio.
Nessuno quindi deve permettersi di rompere il giocattolo viola che, fino alla partita del Penzo, così bene aveva funzionato, grazie soprattutto alle capacità tattiche e come motivatore di Vincenzo Italiano: la Fiorentina merita, da tutti, rispetto!