E' il 23 maggio 2021, la Juve conclude il campionato con una sontuosa vittoria sul Bologna per 4-1, che complice il pareggio del Napoli con il Verona, le garantisce l'accesso alla prossima Champions League 2021-2022. Da qualche secondo Valeri ha appena decretato con il triplice fischio la fine del match, che non ha visto scendere in campo sua Maestà Cristiano Ronaldo. Telecronisti, giornalisti, tifosi iniziano ad interogarsi sul suo futuro, se sarà ancora a strisce bianconere o se cambierà a breve casacca. Non basta nemmeno un europeo di mezzo, che vede peraltro l'Italia trionfare, a distrarre addetti ai lavori e non dal futuro dell'asso portoghese. Nell'arco della stessa giornata le testate giornalistiche lo vedono già di ritorno a Manchester o a Madrid, mentre gli appassionati di domino lo vestono con la maglia blu del PSG, al posto di un improbabile approdo di Mbappé al Real. Tra i tifosi che lo vogliono ancora a Torino, echeggia un unico tormentone: "dove lo trovi un altro che ti garantisce minimo 30 gol l'anno?".

Nonostante sia stato uno dei primi ad accogliere con immenso entusiasmo l'arrivo di Cristiano, credo che la Juve non debba cercare nessun campione nel calderone del calciomercato. Il vero campione la Juve ce l'ha in casa e si chiama Paulo Dybala. Ci sono pochi calciatori in giro con il suo talento, noi abbiamo la fortuna di averlo e dobbiamo solo ridargli il lustro che merita, togliendolo dall'ombra ingombrante di Ronaldo. Da poco ho rivisto le cavalcate trionfali degli ultimi anni della Juventus in Italia e in Europa (vedi la doppietta in semifinale col Barcellona nel 2017), in cui Dybala ci trascinava a suon di goal, assist e duetti con il Pipita. Se riusciamo a ritrovare il miglior Dybala, mettendolo dietro una vera prima punta, oltre ai goal possiamo ritrovare quel gioco e quell'armonia tattica che manca da un triennio, ovvero proprio dall'approdo di CR7. Per carità il campione non si discute, è un fuoriclasse assoluto, ma che gioca solo per se stesso. Da quando è arrivato ha monopolizzato l'intero attacco juventino, rendendolo dipendente da se stesso, oltre ad aver compromesso la potenziale rosa futura della Juve, che per sostenere il suo faraonico ingaggio, ha dovuto sacrificare sull'altare delle plusvalenze i vari: Emre Can, Kean, Spinazzola, Romero, Cancelo, ecc... Potenziali pilastri del presente e del futuro del Club.
Oggi però non si guarda al passato, ma a quei pilastri da cui ripartire come De Ligt, Kulu, Chiesa e sopratutto Paulo Dybala...