La nazionale inglese sul suo profilo social ufficiale scrive che hanno fatto un po' di storia, "ma non siamo riusciti a realizzare l'unica cosa che tutti noi sogniamo. Ma il calcio va oltre i trofei, e l'abbiamo visto per tutta l'estate. Tornare a casa? Forse è sempre stato qui".
Riferendosi al calcio. Il calcio è un qualcosa di unico tanto in Italia quanto in Inghilterra. Due Paesi che per oltre 120 minuti hanno vissuto interamente emozioni contrastanti e uniche. Un primo tempo a regia inglese, un secondo tempo a regia italiana, e poi, la lotteria dei rigori. Non poteva che finire così. Con quei rigori che in questo Europeo 2020, anche se siamo nel 2021, hanno caratterizzato la competizione itinerante che forse mai più si ripeterà così. Dai sogni della Svizzera, all'incubo della Francia, alla notte di Wembley. E nel tempio del calcio, ma anche in quello che vorrebbe essere il Paese del calcio forse più dell'Italia, e che esprime a livello mondiale il miglior calcio in assoluto  anche perchè è il più ricco, è venuto fuori il peggio del peggio. Dai fischi all'inno italiano, alla presenza del Presidente della Repubblica, alla caccia all'italiano con tanto di aggressioni, tanto nella zona dello stadio quanto a Londra. Per non parlare del tricolore calpestato. Certo, si è trattato di una minoranza che ha fatto rumore, come i fischi all'inno italiano, che ha avuto visibilità e che non rappresenta tutta l'Inghilterra e non può rappresentarla. Ma il problema c'è. Per non parlare del problema razzismo. L'Inghilterra fin dall'inizio si è sempre schierata a sostegno del Black lives matter, anche in Premier League c'era qualche imbecille che fischiava, una minoranza. Ma i giocatori di colore inglesi son stati bersagliati di insulti razzisti pesanti nei social e non solo dopo i calci di rigore falliti, tanto che è dovuta intervenire la stessa federazione inglese annunciando misure sanzionatorie pesanti e denunciando tale oscenità.
E poi, c'è una cosa da dover dire. Siamo stati abituati a vedere gli inglesi applaudire la squadra che vinceva la Premier. Li accoglievano in campo i giocatori con l'applauso. L'abbiamo importato con Ranieri anche noi questo modello. Ma nella notte di Wembley si è consumato il disastro. Non tanto il togliersi la medaglia d'argento appena ricevuta, ma il vedere lo stadio svuotarsi, lasciare i giocatori italiani con solo i propri tifosi, il non vedere gli inglesi ed i giocatori inglesi rendere il giusto onore sportivo agli avversarsi, ha lasciato il segno in tema di antisportività.

Per l'Inghilterra perdere l'Europeo in casa è stata una tragedia nazionale che ha fatto emergere il lato oscuro e peggiore del Paese, quello che probabilmente la società della Brexit con il suo nazionalismo all'ennesima potenza ha esasperato. E su ciò c'è da riflettere, l'involuzione del calcio inglese, della società inglese, non è un buon segnale e non lo si può ignorare.
Mai generalizzare per carità, ma quello che è accaduto lo hanno visto tutti. Milioni e milioni di persone.