INTER, la squadra che non c’è!

Ad un terzo del campionato, si possono fare delle valutazioni sull’operato della propria squadra del cuore ed esprimere un giudizio su quanto visto finora.
L’Inter non riesce proprio a somigliare ad una squadra, quantunque il sig. Conte la guidi da un anno e mezzo! Dopo il primo anno, ci si aspettava che l’allenatore avesse individuato il mix giusto per far funzionare, con equilibrio e trame di gioco, nel miglior modo possibile questa squadra. E invece? Anche se è stata ampliata la rosa, con acquisti di un certo spessore qualitativo (Hakimi) e di esperienza, richiesti dall’allenatore (Vidal e Kolarov), ci troviamo ancora con una squadra che, al di là dell’attuale posizione di classifica, non dà segnali di  essere una squadra che offra  garanzie di certezze. Lasciando perdere l’idea del “giocar bene”, questa squadra non riesce proprio ad acquisire una fisionomia rilevante o una organizzazione di gioco: troppi inizi di partita imbarazzanti, troppe prestazioni mediocri da parte di tanti giocatori e troppi ricorsi “agli arrembaggi” per portare a casa risultati positivi, anche contro squadre nettamente inferiori su tutto: qualità, esperienza ed ingaggi. Al contrario di quello che dice il sig. Conte (“assestare l’Inter nelle primissime posizioni”), l’Inter deve puntare a vincere lo scudetto ed anzi quest’anno ha l’obbligo di vincere lo scudetto, anche dopo il disastro combinato in Champions League. Ed i responsabili di tale situazione sono due: Antonio Conte e Beppe Marotta. E’ ovvio che la “colpa” di Conte deriva anche dal suo spropositato ingaggio, eccessivo, a mio parere, per qualsiasi Società di Serie A. Non c’è nulla nelle prestazioni dell’Inter di quest’anno che possa giustificare un tale esborso! Anzi, stiamo assistendo a svalutazioni di giocatori per prestazioni, ad essere generosi, altalenanti, vedi Skriniar, de Vrij, Brozovic, o a prestazioni inaccettabili, vedi Vidal, Kolarov, Young e Handanovic o a conferme di giocatori inutili, Sanchez e Pinamonti, e, infine, a gestioni strumentali ed illogiche di giocatori, vedi Eriksen.
Un breve cenno lo merita la gestione Eriksen. Non sarà certamente un “leone” ma di qualità lo è di sicuro ed una squadra non può basarsi sempre e soprattutto sull’aspetto fisico. Eriksen faceva più che comodo ad un centrocampo di fatica e di movimento come quello dell’Inter e meritava anche una considerazione maggiore. Per questo, voglio sperare che il suo “scontato” allontanamento avvenga solo in modo provvisorio. Un allenatore, con uno stipendio da top, non può essere prigioniero del proprio credo calcistico perché non avrà mai solo giocatori “funzionali” al proprio sistema di gioco. Per cui cresce sempre più la convinzione che sia proprio il sig. Conte poco funzionale a questa squadra, anche per aver più volte operato scelte incomprensibili nella gestione della squadra e della partita. La colpa di Marotta è quella di aver pensato di riportare l’Inter ad essere vincente “concedendola” totalmente nelle mani di Conte e dando anche un ingaggio da top ad Antonio Conte, ingaggio che, oggi come oggi, condiziona, e non poco, eventuali scelte della Società. Per obiettivi che prevedono l’assestamento stabile dell’Inter nei primi quattro posti, dove tra l’altro era già arrivata negli ultimi due anni all'insediamento di Conte, è assurdo pagare ingaggi elevati ad allenatore e giocatori, anche se vengono “regalati” dalle rispettive squadre di provenienza.

Quest’anno l’Inter ha l’obbligo di vincere lo scudetto perché ha una rosa molto competitiva e, quindi, non ci possono essere scusanti, di qualsiasi genere.