L’ha lasciato presagire Capello, quando a caldo è stato invitato a commentare l’approdo di Mister Maestro sulla panchina più scudettata d’Italia: “Andrea ha idee di calcio molto avanzate, forse troppo”. Parole sibilline, frutto della comune frequentazione degli studi televisivi Sky dove i due ex centrocampisti della Signora – durante i fuori onda – devono aver approfondito molti temi caldi del mondo pallonaro.

Tra i rumors che si rincorrono in queste ore roventi, fondamentali per ciò che verrà, spunta l’indiscrezione che rende quanto mai profetiche le parole del tecnico friulano. Infatti, tra i moduli che Mistrer Maestro proverà a sperimentare sui prati della Continassa, pare sempre più accreditarsi un quanto mai inedito 3-4-1-2.

DIFESA CON BONUCCI LIBERO DI INVENTARE

Nei desideri di Pirlo pare ci sia quello di ridare vita a una nuova versione della gloriosa BBC, dove al posto di Barzagli stazionerà l’olandesino De Light e – come alter ego di Chiellini – sarà impiegato il roccioso Demiral. In tutto questo, Bonucci tornerebbe a fare il lavoro che più gli piace: l’inventore di gioco, il regista arretrato che, alleggerito da compiti di marcatura si può permettere di brillare in fase d’impostazione e diventare un centrocampista aggiunto con licenza di accompagnare l’azione offensiva senza scoprire troppo il reparto di sua competenza. Inoltre, senza un vero e proprio regista di centrocampo, il nuovo ruolo che Pirlo vorrebbe ritagliare a Bonucci sarebbe ancor più centrale e strategico per i destini della nuova Juve rispetto a quello ricoperto nella vecchia BBC. Altro che cessione: Bonnie non lascia, anzi raddoppia!

CENTROCAMPO IN COMPROPRIETA’, CON ESTERNI A TUTTOCAMPO

Il 3-4-1-2 è il modulo che adottò il Brasile di Scolari campione del Mondo nel 2002, dove sulle fasce spadroneggiavano Cafu a destra e Roberto Carlos a sinistra. Non proprio due sprovveduti! In questo sistema di gioco infatti gli esterni di centrocampo risultano essere pedine fondamentali per la buona riuscita del progetto tattico. A loro è chiesto un grande apporto offensivo, mentre in fase di non possesso sono chiamati a schierarsi a copertura della difesa formando un reparto a cinque. Cuadrado a destra e Alex Sandro a sinistra sembrano perfetti per questo compito. Il colombiano, in particolare, avrebbe più copertura in fase difensiva e potrebbe dedicarsi a ciò che sa fare meglio: dribbling e scatti per puntare l’uomo e creare superiorità numerica in avanti.

Nel mezzo, non un unico maestro d’orchestra, ma un duo che – forte del ruolo di Bonucci quale regista arretrato – dovrà occuparsi di fare pressing in fase di non possesso e dare supporto alla manovra con tanto movimento senza palla e repentini inserimenti in avanti. Dai due, Pirlo si aspetta anche un discreto bottino di gol. Inizialmente, la comproprietà di questo centrocampo dovrebbe essere affidata a Bentancur e Arthur Melo. Giovani, dinamici, bravi tecnicamente. Unico neo: i gol. Sia Bentancur che Arthur non hanno tabellini importanti in tal senso, ma Pirlo conta di lavorare per farli crescere sotto porta. Per doti innate e margini di crescita, in questo nuovo contesto di centrocampo potrebbe guadagnarsi spazi importanti anche Dejan Kulusevski, talentino che al primo anno in serie A è stato insignito del premio di miglior giovane, con 10 gol e 9 assist al suo debutto nella massima serie. Vero che lo svedesino nel Parma ha giocato più da ala che da centrocampista interno, ma i suoi precedenti nella Primavera dell’Atalanta sono promettenti per immaginarlo come un futuro crack della linea mediana bianconera.

CR7 E LA JOYA, ULTIMO TRENO PER LA CONVIVENZA

E’ l’attacco il reparto dove più dominano le incertezze. Nei desiderata del nuovo mister bresciano, con il 3-4-1-2 ci sarebbe un reparto in grado di distinguersi in entrambe le fasi, con un trequartista geniale e concreto, pronto a fare la differenza, e due punte complementari, capaci di giocare vicine. Qualcosa che – per caratteristiche – ricordi molto il trio Del Piero-Vialli-Ravanelli.

In realtà, il materiale ad oggi disponibile alla Juventus è quanto più di diverso possa esistere dal trio che fece le fortune di Marcello Lippi. Individualità, poca predisposizione al sacrificio e tanti solisti impegnati più a pestarsi i piedi che a giocare di squadra. Non per niente qualcuno ipotizza un attacci senza Dybala o Ronaldo. O anche senza entrambi.

Partendo dall’ipotesi che i due restino a Torino anche la prossima stagione, l’obiettivo del Mister è quello di dislocarli larghi, uno a destra e l’altro a sinistra, con un trequartista capace di fare da raccordo tra i due e di innescarli nel modo migliore, contando sui numerosi inserimenti in attacco da parte della mediana. L’identikit del trequartista corrisponde perfettamente a quello di Francisco Román Alarcón Suárez, o come dicon tutti Isco. Lo spagnolo però non sembra disposto a lasciare la famiglia madridista. Riuscirà la Juve a mettere le mani sul campione del mondo, un po’ caduto in disgrazia?

Il reparto d’attacco potrebbe anche adottare una conformazione differente, a seconda di come andrà il mercato. Pirlo potrebbe virare su una soluzione più tradizionale, con al centro una punta pura (Zapata o Morata) e Dybaldo a supporto. Ma nella testa di Mister Maestro si tratterebbe di un second-best. Più di una punta infatti, ora sembra strategico trovare un trequartista all’altezza dell’arduo compito.

SECONDE LINEE, E’ RIVOLUZIONE

Al di là di quelli che scenderanno in campo, fondamentale sarà avere seconde linee giovani e all’altezza. Dietro, il reparto sembra coperto, con Chiellini a fare da chioccia ai giovani titolari e Romero new entry di belle speranze. A centrocampo si punta Tonali (sarà ancora in tempo Paratici a riallacciare con Cellino, dopo aver lasciato colpevolmente campo libero all’Inter?) e il sogno è Zaniolo. Sulle fasce servono due cambi validi. A sinistra Pellegrini, reduce da una positiva esperienza a Cagliari, sembra scalare posizioni, mentre a destra per ora è buio pesto, con De Sciglio e Danilo fuori dai progetti del nuovo allenatore (quanti rimpianti per Cancelo!).

Davanti la situazione è fluida, con Higuain sicuro partente e la suggestione Orsolini che si fa sempre più largo tra i pensieri del mister.

Dopo l’addio a Matuidi, il prossimo a salutare la Signora sarà Kedira. Appesi a un filo restano i destini di Rabiot, Ramsey, Bernardeshi e Duglas Costa. Nessuno di loro entusiasma: qualcuno sarà del progetto, qualcun altro farà le valigie. La sensazione è che lascerà Torino chi darà la possibilità a Paratici di compiere qualche vantaggioso scambio, con annessa plusvalenza. Il campo chiama, ma il bilancio pure!