I tifosi del Milan sono talmente tanti che se tutti avessero la stessa idea o opinione ci sarebbe da preoccuparsi, poichè anche se tifiamo tutti per la stessa squadra, una fra le più vincenti, gloriose e conosciute al mondo, ognuno ha le proprie esperienze, i ricordi, le gioie e le delusioni, che nel certificarne la "buona fede", lo autorizzano ad esprimere la propria ragione, che a prescindere se sia giusta o sbagliata, ha valore UNO, poiché è personale e, come ogni azione, soggetta all'opinione di altri che potranno condividerla, criticarla o ritenerla totalmente sbagliata, ma non certamente bollarla da "non milanista".
Personalmente, benché abbia un carattere sufficientemente forte ed un'autostima costruita su tantissimi anni di lavoro e confronti, mi piace che sia il dialogo a difendere con convinzione le mie idee, poiché sarebbe assurdo esporle senza essere capace di sostenerle, anche se l'esperienza mi ha insegnato che bisogna saper ascoltare ed è la stessa che suggerisce l'inutilità di alzare la voce, poiché non è importante il "come si dice", ma piuttosto, "quello che si dice".
I motivi per cui mi sono dilungato in questa spiegazione sono molteplici ed anche se viviamo in un'era dove tutto scorre veloce, si legge sempre meno e la comunicazione cerca sempre più consensi sugli "slogan", che sui contenuti, il piacere di scrivere è talmente grande, così come il desiderio di dimostrare che i "blogger" valgono quanto o tanto gli "Youtuber", che saprò attutire la delusione se questo mio scritto fosse letto da pochi.  
Un "manifesto" contro chi ha avuto l'arroganza di definirmi "NON MILANISTA" dall'alto della sua inesistente autocertificazione, rivolgendomi a tutti quei Milanisti che già hanno condiviso le mie opinioni. Iniziamo quindi ad esporre alcune belle mie posizioni che vengono tanto criticate e con esse alcune considerazioni sul mondo della comunicazione milanista.

1 - Gazidis NON MI PIACE. Ho scritto diversi articoli spiegandone i motivi. Che a Londra, sponda Arsenal, facciano ancora i salti di gioia per la sua partenza, non è un segreto, che molte responsabilità sulla situazione attuale siano frutto dell'incapacità di confrontarsi con i suoi collaboratori, non è certamente una mia invenzione. Se a ciò aggiungiamo la non conoscenza della lingua, le sponsorizzazioni acquisite, l'incapacità di dialogare, con mezzi di comunicazione e tifosi, fino all' abbandono di un progetto, alle prime difficoltà già a Natale, a cui aggiungo una predisposizione per nascondersi dietro a Scaroni o Singer, sembrano ragioni sufficienti per metterlo in discussione. So bene che è l'Amministrato Delegato del Milan, ma per quanto quadrato si debba fare intorno alla Società, se abbiamo criticato Galliani, che ci ha regalato anni indimenticabili, per quale motivo e utilità, dovrei o dovremmo stare zitti?

2 - DIFENDO Maldini. Quando lo scorso anno Leonardo è stato allontanato e Gattuso ha presentato le dimissioni, la Società era nella situazione ottimale per dare inizio ad un progetto, senza necessità di "bandiere". Viceversa, consapevoli di scegliere l'esclusione dalle Competizioni Europee e di una campagna acquisti puntando sulle promesse e non sulle certezze, serviva chi tenesse i tifosi tranquilli. Maldini e Boban erano "parafulmini" perfetti. Complice il Virus sono stati giudicati e criticati dopo pochi mesi di lavoro, senza verificarne le reali capacità e cosa ben più grave mettendoli all'angolo senza possibilità di giustificare o spiegare scelte apparse sbagliate. Chi accusa Maldini e Boban di non essere all'altezza, cosa si aspettavano, due Dirigenti già pronti e collaudati? Perchè? Non era forse opportuno confidare nelle loro capacità, già ampiamente dimostrate nel mercato di gennaio e dare forza e continuità ad un percorso appena iniziato piuttosto che abbandonarlo alle prime difficoltà?

3 - Giornalisti e opinionisti. Meno il pallone corre nei campi da calcio, più è facile per gli opinionisti e per i giornalisti, salire alla ribalta e dare "fiato alle trombe". Sia chiaro, fanno il loro lavoro e li rispetto. Ascoltarli o leggerli, è una mia scelta, ma purtroppo ho un età che mi ha obbligato a leggerne e sentirne talmente tante, che è stato semplice verificare quanto la "notorietà" autorizzi a dimenticare alcune regole di rispetto che a mio giudizio valgono sempre per tutti. Ecco che l'immenso Brera, eccedeva sulle critiche a Gianni Rivera o il bravissimo Sconcerti, giornalista molto colto, dalla sua cattedra diffonde "le sue certezze" con così tanta sicurezza che ai miei occhi sembra, arroganza. A me piacciono i Franco Ordine, i Luca Serafini, giornalisti che usano il "buon senso", che non vivono di "eccessi e certezze" perché conoscono la vita e lo sport.

4 - Youtube. Nell'era della comunicazione i canali specializzati sono in costante crescita. L'opportunità di dare voce e mettere la faccia, trattando argomenti calcistici, è talmente stimolante che sono in tantissimi a mettersi alla prova. Giudici unici, inappellabili,delle loro capacità, sono le visualizzazioni. Non è obbligatorio essere giornalisti e sono loro a decidere gli argomenti e come svilupparli. Prima di esporvi quelli del Milan che seguo io, desidero fare alcune considerazioni. A tutti, indistintamente, va la mia ammirazione e i complimenti. Mettere la faccia, difendere la propria opinione, spesso da attacchi gratuiti, non è cosa semplice. Seguirli o meno è una scelta, personalmente ritengo che mettere il NON MI PIACE, sia un atto "vergognoso", privo di ogni logica, anche se vengono esposte argomentazioni difficili da condividere. Ritengo che già non iscrivendosi, non guardandoli o se accade non lasciando il "like", penalizza sufficientemente, tutto il loro impegno che viene fatto, come un lavoro, con dedizione e passione. Io sono iscritto e seguo quattro canali, dopo averne visto moltissimi. Due che vengono condotti da giornalisti professionisti e due che interpretano la "voce dei tifosi" in un modo che mi soddisfa particolarmente. Attenzione, non ho alcuna pretesa di segnalarli come i migliori, sono quelli che seguo io, a 63 anni, dopo aver lavorato in radio e televisioni private e aver fatto, con regolare abilitazione, l'allenatore e il Dirigente Sportivo in società calcistiche della mia Città, oltre ad aver avuto un'Agenzia di pubblicità per venti anni ed aver organizzato uno degli eventi sportivi più importanti, completamente gratuito, a Mestre.  

Carlo Pellegatti, non ha certamente bisogno di presentazioni. Un passaggio obbligato alla mattina, come lavarsi i denti, così come ascoltare il Direttore, cuore pulsante Milanista, Mauro Suma, è come sentire ciò che la Società Milan, non riesce a comunicare. Entrambi hanno molti anni di esperienza alle spalle, probabilmente più adatti ad un pubblico non giovanissimo, da loro difficilmente sentirete critiche verso la Società, sempre disponibili e professionali anche se a volte quella patina di "aziendalisti " li penalizza agli occhi di molti tifosi. Nessuno potrà ricordarvi eventi od episodi calcistici, del passato, inerenti al Milan meglio di loro. 
Fra i non giornalisti, a interpretare nel modo migliore il pensiero dei tifosi, ho scelto due "youtuber" che espongono gli argomenti in modo diverso, ma ugualmente in modo molto interessante ed originale: "Lo Zoccolo duro" e "Rinaldo Morelli". Il primo, simpaticissimo, interpreta perfettamente il suo ruolo, quello del tifoso che parla ad altri tifosi, in modo semplice diretto, affrontando ogni argomento con una professionalità e conoscenza sopra la media, abbinando all'occorrenza un atteggiamento cordiale e scanzonato a prese di posizione decise. Il pubblico lo premia e lui non si perde in chiacchiere inutili. Rinaldo Morelli è una piacevole scoperta recente. Mi piace il suo modo di esporre, chiaro e pacato, le sue argomentazioni e la ricerca di confrontarsi con gli ascoltatori, cosa non facile se consideriamo che parliamo di migliaia di "follower".  Gli piace parlare di calciatori e tattica, dimostrando conoscenza e capacità. Con entrambi ho avuto occasione di confrontarmi, scrivendo sulle loro pagine e nella consapevolezza che fargli cambiare un'opinione è impossibile, ho sempre trovato ampia disponibilità al dialogo.

5 - Ralf Rangnich, NO CON IL DOPPIO RUOLO. Il progetto "tedesco" affascina ed ha una sua logica. Ho già ampiamente esposto la mia opinione, che sintetizzata è favorevole all'arrivo del manager ora alla Red Bull, ma solo del ruolo di Direttore Sportivo o se preferite, come Direttore Generale. Troppo rischioso affidargli anche la panchina che lui stesso ha praticamente abbandonato dal 2011. Se come sembra porterà un allenatore di sua fiducia tutto dovrebbe finalmente iniziare a funzionare. Se invece avrà il doppio ruolo, oltretutto affiancato da Gazidis, incapace a proteggerlo se l'inizio fosse difficile, le mie previsioni (nella speranza di sbagliarmi) sono disastrose.

6 - Ibra: Ero uno dei pochi contrari al suo arrivo, perchè pensavo facesse molto meno di ciò che ha dimostrato, perchè non credevo potesse portare così tanta visibilità internazionale, perchè mi piacciono i progetti a medio-lungo tempo ed investire, molto, su un "giovane" di trentanove anni, non mi sembrava opportuno. Sbagliavo totalmente, Maldini e Boban, con l'arrivo di Zlatan, hanno dimostrato quanto un "Grande Campione" possa migliorare il rendimento di altri giocatori. Non va dimenticato infatti che in molti, dopo la partenza di Gattuso, hanno reso molto al di sotto delle loro capacità, portando il Milan a risultati ben inferiori al valore della squadra, non eccelsa, ma certamente non da zona retrocessione. Se ora non verrà confermato saranno stati persi, soldi e tempo, gettando al vento quello di buono che è stato fatto, dando inizio all'ennesimo anno zero, perdendo anche quelle certezze che finalmente si erano intraviste.

Ecco conclusa la mia arringa, nel titolo ho citato l'avvocato, Perry Mason, splendido interprete di film americani degli anni sessanta. I più giovani certamente non lo avranno mai visto, a loro assicuro che era talmente bravo da vincere tutte le cause ed ecco perchè mi sarei affidato a lui per difendere il mio onore, ferito dall'onta di essere accusato di "non essere milanista".
La difesa è stata presentata, prima di attendere il Vostro verdetto, mi spetta l'ultimo desiderio: " FORZA MILAN " come la rivista che, logicamente, compravo da giovane.