Era soltanto estate quando correvano quelle voci, ma adesso sembra esser passata un'eternità: ricorderete in molti, anzi praticamente tutti, la turbolenta stagione calda di Paulo Dybala, mai così vicino dal lasciare definitivamente il bianconero. Su di lui le ombre striscianti della panchina, un ruolo di protagonista mancato gli era stato preannunciato alla vigilia della prima annata dell'era targata Maurizio Sarri, e invece adesso siamo pronti a raccontare tutta un'altra storia.
Nella passata stagione riuscì a collezionare il magro bottino di 5 goal in 30 presenze, mostrando per alcuni una certa propensione alla sofferenza nei confronti del leader entrante Cristiano Ronaldo: l'argentino ne paga le conseguenze dicevano, svogliato e poco determinato quando chiamato a fare il suo ingresso in campo.
Ma come si può facilmente passare dalle stelle alle stalle, non è meno complicato, almeno per un fuoriclasse assoluto dotato del suo talento, determinare un inaspettato viceversa: infatti al giro di boa sono già 5 le reti dell'ex Palermo in 17 partite disputate, praticamente quasi sempre chiamato in causa dal tecnico bianconero che adesso più che mai si rende conto della sua importanza nei complicati meccanismi di una macchina quasi perfetta come la sua Juventus.
E così anche ieri sera nell'ultima del girone di andata, quella che ha consacrato la vecchia signora come campione d'inverno, la stella di Paulo Dybala ha brillato ancora sul prato dell'Olimpico, come era accaduto anche altre volte in passato, specie contro i biancocelesti, come a ribadire ulteriormente come egli abbia voluto riprendersi quel posto che qualcuno avrebbe preferito cedere ad altri. Un assist e tante giocate di qualità per l'argentino, il quale però è stato anche protagonista di uno spiacevole siparietto con il proprio allenatore, al momento della sua sostituzione, che ha visto entrare sul terreno di gioco il compagno di reparto Gonzalo Higuain: uno scambio di battute infuocate tra i due, con Sarri che a fine gara dichiara "non me ne frega niente" rispetto ad una possibile contrarietà della "Joya" alla sua decisione di toglierlo dal campo. Data l'attitudine di tale allenatore ad avere quasi l'obbligo, più che la necessità di imporre la propria leadership sul gruppo, le parole del tecnico ex Napoli e Chelsea risuonano come un dejavù nella testa di chi le ascolta, un po' come nel suo burrascoso rapporto con Eden Hazard in casa blues, in cui però fu lo stesso belga a ribadire più volte di una dichiarata indifferenza verso le volontà del suo allenatore.
Che sia questo un limite caratteriale del tecnico toscano? Magari sì, forse invece no.

Ma pensateci, se in estate Dybala avesse scelto di andare via dalla Juventus per approdare allo United come si vociferava, avremmo comunque potuto parlare di una super Juve in grado di racimolare 48 punti in campionato in sole 19 partite?

Infatti la vera domanda sembra essere: quanto sta incidendo questo calciatore sulle dinamiche del gioco dei bianconeri, oltre che direttamente sui punti? Ma soprattutto, qual è il vero rapporto tra lui e Maurizio Sarri?
Solo il tempo ci dirà se dalla scintilla di ieri si innescherà un pericoloso incendio da cui guardarsi le spalle, o se rimarrà solo un amichevole fuocherello... staremo a vedere.