Navigando sui siti di notizie sportive, la settimana scorsa mi imbatto in un video postato su youtube dalla redazione di sportellate.it, sito fondato alcuni anni fa da un manipolo di giovani riminesi, per il quale ho scritto io stesso, in passato, un paio d'articoli (proprio due di numero: il primo sull'importanza dell'occupazione dei semispazi; il secondo sulla filosofia di gioco di Fonseca, il tecnico lusitano che sta provando a conquistare il cuore dei tifosi romanisti e, quindi, anche il mio).

All'interno di questo video compare l'ex giocatore professionista (ora commentatore sky) Lele Adani, il quale raccoglie la simpatica sfida lanciatagli dai miei concittadini, producendo un elenco di campioni, rigorosamente in ordine alfabetico. Le sue scelte, in parte originali e ispirate dalla simpatia, non mi hanno del tutto convinto. Decido perciò, per sfizio e passatempo, di fornirvi la mia personalissima lista, auspicando che non prendiate quel che segue troppo seriamente. Del resto è un gioco (al quale, perché no? Vi invito a partecipare), le cui regole sono poche e semplici: per ogni lettera dell'alfabeto inglese (comprese, per cui, la “j”, la “k”, la “w”, la “x” e la “y”), deve essere indicato il miglior giocatore (secondo voi), rigorosamente in attività, il cui cognome inizi proprio con quella lettera; nell'elenco non possono figurare Messi e CR7.

 

A” di Armani? No, “A” di Alisson!

Lele comincia a sorpresa il suo alfabeto associando la lettera “A” a Franco Armani, il portiere del River Plate e della sellección argentina. Scelta di cuore la sua, altrettanto la mia di optare per Alisson. Sono tifoso romanista, pertanto non posso dimenticare le straordinarie parate effettuate dall'estremo difensore brasiliano nella stagione 2017-2018. In particolare, quelle ai danni dello Shakhtar Donetsk, nella partita di andata degli ottavi di Champions League giocata in Ucraina. Alisson, oggi, è la prima opzione tra i pali del Liverpool, club lanciatissimo verso la conquista della prima Premier league della sua storia e fresco vincitore della coppa dei campioni. A noi tifosi della “maggica” rimane, perciò, il dubbio: chissà che cosa sarebbe potuto accadere con lui in porta e, invece, non è avvenuto...

 

B” 

Qui i dubbi non mi assalgono. Proseguo il mio personale alfabeto inserendo alla lettera “B” Gianluigi Buffon: un portiere giunto alla fine di una meravigliosa carriera, ultimamente molto discusso per qualche errore di troppo. Avrebbe potuto evitarsi parecchie critiche terminando la sua vita da calciatore un paio di stagioni fa, tuttavia, senza il suo apporto, il cielo non sarebbe stato azzurro sopra Berlino. Basta e avanza questo a fargli ottenere un posto in lista a discapito di Gareth Bale e Sergio Busquets.

 

C”

Cristiano Ronaldo è out, lo impongono le regole del gioco. Il problema, quindi, è con chi sostituirlo. Cavani, Diego Costa, Douglas Costa, Chiellini, Cuadrado o Cancelo? Inserisco l'ultimo. Il portoghese è uno dei migliori interpreti del ruolo del “false fullback”, quel terzino che in fase difensiva si schiera in linea coi difensori centrali, mentre in fase di possesso palla agisce come interno di centrocampo. Il suo approdo a Manchester, agli ordini di Guardiola, è legato principalmente questo. Così come a questa ragione è riconducibile la mia decisione.

 

D”

Mi trovo nuovamente d'accordo con Adani. Alla voce “lettera D” non finisce Dybala, bensì un altro giocatore del City: De Bruyne. Il centrocampista della nazionale belga, che sbaraglia nelle mie preferenze Di Maria, Dani Alves, De Vrij, De Jong, Dzeko e Daniele De Rossi, è tecnicamente completissimo, raffinato e rapido nell'esecuzione, e anche osservandolo squisitamente sotto il profilo atletico, non ha nulla da invidiare a nessuno.

 

E”

La “E” appartiene ad Ericksen. Non ho altra possibilità, purtroppo, se non quella di indicare il fantasista danese che con le sue prestazioni, però, non è mai riuscito a convincermi. Intendiamoci, non penso affatto che sia un giocatore scarso, semplicemente che in condizioni di abbondanza di alternative, non avrebbe ottenuto un posto nel mio alfabeto.

 

F”, no contest: Firmino

Un altro giocatore del Liverpool si aggiudica un posto nel mio personale elenco: si tratta di Roberto Firmino, il quale incontrastato (come per Lele), stacca nella mia classifica di gradimento Radamel Falcao, il connazionale Fernandinho e Cesc Fabregas. Il brasiliano è un giocatore dal tasso tecnico elevatissimo e dalle immense doti in fase di rifinitura. Un componente imprescindibile di quel trio offensivo delle meraviglie che a suon di gol ha trascinato gli uomini di Klopp al successo europeo.

 

G”

Giunge la “G” e io sono indeciso. Godin, Gundogan o Griezmann? Vado per il testimonial della Gillette, attaccante della nazionale francese, campione del mondo e neo-acquisto del Barcellona. Se la squadra di Simeone è uscita dall'ultima sessione di mercato in parte ridimensionata, secondo me, è soprattutto a causa della sua cessione. Operazione di mercato che sembra aver influito, sui risultati dei “colchoneros”, ancor più di quella relativa all'uruguaiano che ci estromise dai mondiali brasiliani.

 

H”

Per la lettera “H” è corsa a due: Hazard vs. Higuain. La spunta il madridista: seconda punta rapida, capace di saltare l'uomo e di realizzare gesti dall'elevatissimo tasso tecnico. Non solo 110 gol, con la maglia del Chelsea anche 92 assist: una spiccata attitudine alla rifinitura non dimostrata dal finalizzatore argentino. Gonzalo sconta, inoltre, l'ultima stagione decisamente al di sotto delle aspettative e la fama di perdente a livello internazionale.

 

I”

Gol segnati di tacco, con movenze tipiche delle arti marziali, o in rovesciata dalla trequarti campo, li può vantare solo lui. Mi riferisco a Zlatan Ibrahimovic, ovviamente. Il gigante svedese, che delle sembianze vichinge ha davvero ben poco, non necessita di presentazioni. I suoi numeri, 535 gol in 903 presenze tra nazionale maggiore e squadre di club, lo pongono ad un livello di poco inferiore solo a quello raggiunto da Messi e Cristiano Ronaldo. Ovunque è stato ha vinto qualcosa e se non fosse per l'assenza della Champions League dal suo cospicuo palmarés, unico neo di una brillante e lunghissima carriera, meriterebbe l'esclusione da questo giochino per regolamento. Nell'attesa di rigustarcelo calcare i terreni di gioco italiani con la maglia rossonera, non possiamo fare altro, dunque, che ringraziare (come lui stesso del resto ha fatto) il Los Angeles Galaxy. Grazie L.A.. Grazie per averci restituito Ibracadabra dopo il grave infortunio occorsogli a Manchester. Volevate Zlatan e Zlatan vi ha dato Zlatan. Ora un consiglio, tornatevene a guardare il baseball!

 

J”

Alla “J” entra di diritto nel mio alfabeto il regista del Chelsea e della nazionale italiana, Jorginho. Esistono, si, calciatori migliori di lui, ma non col cognome in “j” e, comunque, il salto di qualità compiuto da questo ragazzo, passato in una decina d'anni dal vestire la maglia della Sambonifacese (Lega Pro seconda divisione) ad indossare quella dei “blues”, sarebbe degno di replicare le visualizzazioni dei migliori video“before-after” pubblicati su youtube.

 

K”

La lettera K, in passato, è stata contraddistinta dall'abbondanza: Kahn, Kakà, Keegan, Klinsmann, Kempes, Klose, etc. Oggi, è N'Golo Kanté, per quanto mi riguarda, il miglior portatore sano di “K”. Il motorino dei “blues”, compagno di reparto di Jorginho e sempre nelle prime posizioni della speciale classifica dei contrasti portati e vinti in Premier League, è davvero una fonte inesauribile di gioco. Non c'è alcun dubbio, considerato tra l'altro il ruolo fondamentale che ha rivestito nel miracolo compiuto dal Leicester di Ranieri, il campione del mondo francese esce incolume dall'uragano Kane ed entra di diritto a far parte del mio elenco.

 

L”

Il giocatore, a cui assegno l'onore di miglior calciatore il cui cognome inizia per “L”, è polacco (e vanta due singolari record: ha segnato 4 gol in 13 minuti in Champions League e 5 reti in 9 minuti in Bundesliga). La Polonia, dovete sapere, è una nazione che occupa un posto speciale nel mio cuore. Lì, mossi i primi passi da procuratore sportivo. Lì, strinsi i primi contatti e le prime amicizie nel mondo del calcio. Lì, cominciai la mia attività da osservatore scout. Lì, Quando iniziai la mia avventura, circa sei anni fa, entrai per la prima volta in contatto con Gianluca di Carlo, considerato all'epoca l'agente FIFA più importante, referente di spicco dei club italiani in Polonia. Gianluca mi disse che per qualche tempo ebbe il mandato a proporre in Italia Robert Lewandowski (quando ancora giocava in Polonia), tuttavia diversi club italiani (tra cui la Lazio, l'Udinese, la Sampdoria e il Genoa) si rifiutarono di credere in lui. Forse, se l'avessero fatto, oggi la loro storia sarebbe stata diversa.

 

M”

Torno ancora una volta a trovarmi pienamente d'accordo con Adani, concludendo questa prima parte del mio alfabeto assegnando la lettera “M” a Kylian Mbappé. Vent'anni, un mondiale conquistato da protagonista e già 107 reti messe a segno con le maglie di Monaco e PSG, in appena 174 presenze tra i professionisti. Non credo serva aggiungere altro. Anzi, forse si. Il divario tra lui e tutti gli altri “possessori di M”, tra cui figurano anche diversi pezzi da novanta, come Mandzukic e Mané, è talmente ampio, che forse anche per il talentino francese sarebbe necessaria un'esclusione a priori da questa divertente, si spera, iniziativa.