Dense nuvole nere si affacciano sul futuro della società facente capo al sedicente miliardario Yonghong Li, a nessun club dei campionati maggiori fu mai rifiutato il settlement.
L'attuale management ripete come una litania  che la colpa sia di Fininvest e della sua, non certo sana, gestione del club. Sarebbe indubbiamente più facile pensarla così, ma quest'anno il passivo di bilancio era 100 e passa milioni l'ultima gestione Berlusconi si chiuse con un passivo di 74,9 milioni (Un aumento del 33,5% circa).

Com'è possibile che l'area finanziaria della nuova società abbia dato il suo benestare ad una campagna acquisti faraonica portata avanti tramite l'emissione di bond e ricorrendo ad indebitamento? Questi signori, indubbiamente professionisti estremamente qualificati, perchè hanno permesso la delapidazione di 240 milioni di euro a fronte  delle così stringenti norme del FFP, sforando di cento milioni la regola cardine, ovvero quella del break even?

Fassone continua a ripeterci di essere sorpreso, che non se lo aspettava: mente sapendo di mentire! Fassone sapeva, sapeva perfettamente che il non rifinanziamento del debito avrebbe portato a questo, ma ancora una volta, l'ennesima, non si è arrivati a nulla e si è ostentato finto ottimismo.
La nota banca d'investimento Merrill Lynch si era offerta di rifinanziare la parte del debito facente capo al Milan, ma non la parte del debito facente capo a Li perchè il presidente del Milan non gode di nessuna credibilità creditizia e quindi non può permettersi di ricevere prestiti a tassi di mercato,ma è vincolato a tassi molto alti.

La UEFA lo specifica chiaramente: non centra l'indebitamento netto scaturito dalla gestione di Fininvest, ma la scarsa credibilità di chi ha contatto debiti con hedge found ultra speculativi come Elliott ed emesso Bond tramite la borsa di Vienna.

Fassone continua a dirsi sereno, ma intanto il Milan è in rotta di collisione con un iceberg che rischia di farlo affondare.