Prima che diciate: "Ma no, che fesserie! È troppo vecchio, spazio ai giovani", cose così, fermatevi un attimo. E pensate non solo ai "Contro", ma anche ai "Pro": Totti potrebbe rappresentare un vantaggio per l'Italia di Conte? La risposta, piaccia o non piaccia, è sì. Per cinque motivi: 1) Ha una media gol sensazionale: in questa stagione segna 1 gol ogni 65 minuti. Gli altri attaccanti azzurri, al confronto, impallidiscono: Eder? 1 gol ogni 175 minuti El Shaarawy? 1 gol ogni 149 minuti Pellè? 1 gol ogni 210 minuti Immobile? 1 gol ogni 189 minuti Zaza? 1 gol ogni 112 minuti Belotti? 1 gol ogni 201 minuti Berardi? 1 gol ogni 299 minuti 2) Non deve giocare titolare. Quindi, la scusa del "A 40 anni non può reggere una partita intera" non attacca. Il suo, sarebbe un ruolo "alla Altafini": il killer che entra negli ultimi minuti. Se volete, una sorta di ultima spiaggia se le cose si mettono male. D'altronde, stiamo parlando di sole 7 partite, se tutto va bene. E la classe e l'estro di Totti non si discutono. Con gli avversari stanchi può illuminare il match. Come infatti sta facendo con la Roma. 3) Con lui in campo, Conte avrebbe il vantaggio di poter utilizzare più di un modulo: Totti è l'attaccante più duttile che abbiamo in Italia. Può fare il trequartista, la seconda punta, la prima punta, all'occorrenza anche il regista. 4) Il regista, appunto. Non dimentichiamoci che, a centrocampo, siamo in profonda emergenza: Marchisio infortunato, Verratti mezzo rotto, Montolivo ex giocatore, e non continuo per non infierire. La situazione la conosciamo tutti. Totti sarebbe l'unico in grado di accendere la luce in un reparto in grado solo di rompere la manovra avversaria, l'unico in grado di poter essere realmente pericoloso con l'ultimo passaggio 5) Ha l'esperienza del Campione del Mondo. E in una competizione come l'Europeo, quella fa tanto. Soprattutto se in squadra ci sono parecchi debuttanti o quasi. In estrema sintesi: Perché no? Un Totti in più, male non fa.