Trenta maggio 1984, nessun romano e nessun romanista può mai scordarsi quella data, quella data in cui i Reds guidati da Joe Fagan con la mitica coppia d'attacco Dalglish-Rush vinsero ai calci di rigore, davanti ad un attonito stadio Olimpico, la loro quarta Coppa dei Campioni, proprio contro la padrona di casa, la Roma del mago svedese Liedholm. Se quella era una finale storica, quella che si giocherà nella doppia sfida tra Liverpool e Roma è una semifinale storica: entrambe hanno compiuto un'impresa eroica ad arrivarci e non vogliono fermarsi. Falcao, Pruzzo, Di Bartolomei, Conti, Graziani e tutti gli altri pagherebbero per poter prendere una rivincita sugli inglesi, ma ora sarà il turno di De Rossi, Nainggolan, Florenzi, Dzeko e di tutta la banda di Di Francesco.

La partita non sembra impossibile, l'avversario è notevole soprattutto in fase offensiva dove Manè, Firmino e l'ex Salah sono fenomenali, ma il contorno di centrocampo e difesa sembra essere assolutamente abbordabile dalla Roma. Al centro di tutto ci sarà sicuramente l'ex di turno, l'egiziano Moahmed Salah che dopo aver fatto faville in giallorosso ora sta trascindando i Reds con prestazioni incredibili, facendo ricredere tutto l'ambiente romanista sul fatto che forse i 42 milioni sborsati dal Liverpool per averlo in estate siano stati anche troppo pochi. Tutto l'ambiente è pronto a prendersi una rivincita e una finale che si aspetta da quel maledetto 30 maggio 1984: il passaggio del turno al ritorno si deciderà proprio all'Olimpico e lì forse, oltre agli undici in campo e i 70mila sugli spalti, ci saranno quegli undici a cui 34 anni fa non riuscì l'impresa, pronti a far salire la Roma tra le prime due d'Europa.