Ci eravamo lasciati qualche giorno fa con il commento alla partita di Coppa Italia contro il Cosenza, ma con ancora tanti (o meglio, troppi) punti interrogativi da risolvere sul mercato, all'incirca in ogni reparto. E in questi giorni, finalmente, alcuni di questi sono stati risolti. A cominciare dal vero grande problema della rosa della Fiorentina, la difesa. Fino a qualche giorno fa se avessimo dovuto buttare giù una linea a 4 difensiva titolare molto probabilmente avremmo messo come certo solo il nome di Biraghi, mentre gli altri tre ruoli, i centrali Milenkovic e Pezzella e il terzino destro Lirola, erano veramente una lotteria. Adesso invece abbiamo in mente un quadro più dettagliato e soprattutto più chiaro del futuro dei tre difensori viola: Pezzella torna in Spagna al Betis Siviglia per 3 milioni di € dopo 4 anni in maglia viola (3 da capitano, dopo la tragica scomparsa di Davide Astori); Lirola è sempre più vicino al ritorno a Marsiglia per una cifra di 12-13 milioni (da chiarire formula e la rateizzazione); Milenkovic, a sorpresa di tutti (compresa la mia), ha deciso di rimanere e addirittura di prolungare il suo contratto con la Fiorentina fino al 2023, triplicando l'ingaggio (2.2-2.5 di parte fissa più bonus che portano ad aumentarlo fino a 3 milioni di €). La decisione di Milenkovic non può altro che fargli onore; il giovane serbo sarebbe potuto tranquillamente a questi punti rimanere senza firmare nessun rinnovo di contratto e svincolarsi a 0 nella prossima stagione, ma l'affetto e soprattutto il rispetto nei confronti della piazza e della società, l'ha portato a prendere questa decisione. Non stiamo parlando di un contratto che legherà il "gigante buono" per moltissimi anni ancora alla Fiorentina, ma è comunque un gesto che bisogna riconoscerli. Certo, Milenkovic non ha fatto l'elemosina alla Fiorentina (visto anche lo stipendio), ma non era per niente scontato il rinnovo, anzi. E (parole sue) ha influito molto nella sua scelta definitiva l'idea di calcio di Vincenzo Italiano, che al ragazzo piace e che reputa adatta per poter valorizzare ulteriormente il proprio valore. Sicuramente fra un anno ci saranno altre valutazioni da fare e molto dipenderà anche dall'annata della Fiorentina, però una cosa è certa... il difensore che tutti noi chiedevamo alla società, adesso ce l'abbiamo, ed è Nikola Milenkovic. Per quanto riguarda la staffetta negli altri due ruoli, all'incirca abbiamo già capito chi saranno i giocatori che completeranno la retroguardia viola: Nastasic sarà il sostituto di Pezzella e, molto probabilmente, Zappacosta sarà il sostituto di Lirola. Per l'ex City si tratta di un ritorno dopo 9 anni, e il suo compito sarà quello di portare esperienza facendosi trovare pronto quando verrà chiamato in gioco e inoltre dovrà fungere da "chioccia"(nonostante non abbia 40 anni, ma 28) a Martinez Quarta che, molto probabilmente, sarà promosso a titolare. Per Zappacosta ci sono alcuni dettagli da risolvere, ma a quanto pare il ragazzo è convinto della destinazione, perciò non appena verrà ufficializzato l'addio di Lirola potrebbe arrivare l'annuncio dell'ex Genoa, un acquisto molto interessante. Quindi facendo il gioco dei numeri, la difesa della Fiorentina dovrebbe essere: Zappacosta, Milenkovic, Quarta, Biraghi, i panchinari Venuti (che a Roma sarà titolare), Terzic, Nastasic appunto, Igor e uno fra Dalle Mura e Ranieri. Un reparto tutto sommato adatto al calcio di Mister Vincenzo Italiano per caratteristiche, qualità e quantità, anche se ovviamente bisognerà dare tempo ad ogni interprete di prendere mano al nuovo stile di gioco, che è tutt'altro che rapido da assorbire.

Se in difesa si inizia a vedere una luce in fondo al tunnel, anche a centrocampo siamo ad un buon punto. Infatti in regia ad oggi i due giocatori che abbiamo sono Pulgar, che sembra tutt'altro che in uscita, e il giovane Bianco, che piaccia o no. È nell'aria non c'è puzza di innesto in quella zona di campo... qualche dubbio sicuramente rimarrà in testa fino a quando non avremo la prova definitiva che Pulgar possa essere veramente  il vero regista di questa squadra(se ovviamente ce l'avremo). Per quanto riguarda le mezzali, ad oggi c'è sempre un po' di confusione: sono certi della conferma Castrovilli, Bonaventura, Benassi, Maleh, più in dubbio Amrabat (che è ancora alle prese con l'infortunio) e soprattutto Duncan. Quattro (forse cinque) poltrone per sei... troppe... sulle fasce offensive invece l'imput è sempre lo stesso, ovvero che servano 5 esterni offensivi. E ad oggi ne abbiamo sempre solo quattro, ma il 5º arriverà. Ci sono diversi nomi in ballo (Orsolini, Plata e in queste ore si è fatto anche il nome, difficile, di Berardi), bisognerà capire alla fine chi sarà il prescelto per completare il reparto assieme a Gonzalez, Sottil, Callejon e Saponara. Arriviamo all'argomento che tutti quanti voi stavate aspettando... per un serbo che rinnova (Milenkovic), per un serbo che ritorna (Nastasic)... che fa il 3º serbo? Resta? Rinnova e resta? Va via? Resta anche senza rinnovo? Il futuro di Vlahovic è un vero enigma. Nelle ultime ore si è espresso in prima persona il presidente Rocco Commisso, che ha detto esplicitamente di voler tenere il ragazzo per un altro anno e di volergli rinnovare il contratto rendendolo il giocatore maggiormente stipendiato nella storia della Fiorentina (una storia dove non ci sono stati proprio solo bidoni direi...), e che il ragazzo classe 2000 sembra acconsentire a ciò. Certo... difficile rifiutare offere altisonanti da parte di top club, sia per la Fiorentina che per il giovane serbo.
Mi piacerebbe fare una domanda molto semplice al presidente (che in parte ha già risposto)..." se arrivasse un'offerta da 80 milioni cash cosa farebbe?" O meglio, "cosa sarebbe più etico fare?". La risposta può essere scontata, ma allo stesso tempo non certa.
Ma una cosa è certa... tenere Vlahovic non vuol dire essere competitivi per forza, ma vuol dire solo di essere capaci a resistere a certe tentazioni. E i casi Chiesa, Pezzella e in parte Milenkovic insegnano. Quanti soldi avrebbe potuto fare la Fiorentina vendendo subito questi tre giocatori? Ve lo dico io, intorno ai 100 milioni. Tenere questi giocatori con la forza a cosa ha portato? Ad un 10º è un 13º posto, dati di fatto. Cosa voglio dire con questo? Voglio semplicemente dire che tenere Vlahovic non vuol dire per forza essere più forti o addirittura essere certi di poter far bene, perché le ambizioni della società non si valutano (e non si devono valutare) dal tenere o no il giovane serbo, ma si devono valutare in base ad altri due aspetti: se tieni il giovane attaccante rinnovandogli il contratto o come eventualmente eventualmente reinvesti la cifra incassata. Il ragionamento è molto semplice: se il ragazzo rinnova (ed è quello che tutti noi tifosi speriamo), dimostri di essere una società forte con grandi ambizioni e con la capacità di convincere un talento come Dusan a rinnovare il contratto. Se invece lo vendi e con quella cifra reinvesti su tre giocatori veri (ma quando dico veri intendo veri, un esempio il nome fatto prima, Berardi) allora anche in quel caso dai la sensazione di avere ambizioni ma anche di essere una società ben preparata a tutto. Non è la conferma a priori di un ragazzo come Vlahovic che può darci la risposta sulle ambizioni e le intenzioni di questa proprietà. Poi è ovvio... se tutti noi fiorentini ci mettiamo la veste del tifoso, speriamo ovviamente che il ragazzo possa rimanere e che possa incidere come fatto lo scorso anno a prescindere dalla durata del contratto, e di conseguenza il problema ci interesserebbe relativamente, però ciò che ho scritto sopra è un aspetto che va sottolineato. Siamo quasi a fine 19 agosto, e abbiamo davanti a noi 11 giorni di mercato che ci dovranno chiarire non solo la questione legata a Dusan Vlahovic (e speriamo si tratti di un chiarimento che di conseguenza si possa tramutare in una festa allegra per tutti quanti noi), ma anche gli altri punti interrogativi che abbiamo ancora all'interno della nostra rosa.

Oggi è il 19 agosto, come scritto poco fa, e fra tre giorni sarà il 22... e lì inizierà la nostra stagione (Coppa Italia premettendo). Sarà molto complicato andare a Roma a fare punti visto il clima di festa che ci sarà con l'esordio sulla panchina giallorossa di José Mourinho, ma sarà comunque una gara chiave per capire a che punto siamo con il lavoro. Soprattutto sarà fondamentale intravvedere lo spirito e la filosofia di gioco che quest'anno la squadra vorrà intraprendere con il nuovo allenatore Italiano, sperando che ovviamente oltre il bel gioco si possa raggiungere anche dei traguardi importanti, sempre "difendendo bene e attaccando benissimo".

AVANTI FIORENTINA!