Un’intera stagione giocata regalando tre giocatori in ogni incontro agli avversari, è una stagione difficile da condurre in porto tranquillamente.

Ed è proprio quello che sta accadendo a questo povero Milan che, ricalcando le stagioni precedenti, non riesce proprio ad arrivare ad aprile con una relativa tranquillità. Non ci riesce perché è prigioniero dei propri fantasmi, intrappolato da anni passati ad innestare giocatori allucinanti, frenato dalle ossessioni del proprio allenatore.

Il numero tre è fin troppo benevolo perché pur detestandolo tecnicamente, devo rassegnarmi al fatto che l’irruenza fisica e corsaiola di Kessié, in un centrocampo da serie B fa legna.

Dicevo che una, se non LA ragione per la quale i rossoneri sono in affanno per il settimo anno consecutivo, senza alcuna garanzia di arrivare quarti, risiede nell’ostinazione, tutt’altro che efficace, del mediocre allenatore calabrese.

Quest’anno, infatti, le alternative a profili inutili dalla prima giornata come Rodriguez, Suso e Calhanoglu c’erano eccome, bastava che un tecnico degno di tal nome li prendesse in considerazione, li plasmasse con lo scopo di renderli funzionali e dei valori aggiunti: invece sono stati costantemente dei valori in meno. Sulla loro riconferma la società dovrà fare seri approfondimenti visto che, pare, anche all’estero esistono dei masochisti vogliosi di suicidarsi sportivamente.

Chi nega le alternative non riconosce che Laxalt e Strinic dopo di lui, aggiunti all’opzione Calabria sulla sinistra sarebbero tutte scelte prioritarie di qualsiasi allenatore al mondo al posto di Rodriguez, tranne che per il nostro. Conti, lo stesso Laxalt, Castillejo e lo stesso Borini cento volte meglio del progetto di esterni che sono sempre partiti titolari.

Giocare un 4-3-3 con questi uomini farebbe inorridire qualunque tecnico di medio livello, tranne il nostro, perché è un sistema di gioco che prevede che i due esterni abbiano le seguenti caratteristiche: tanti assist al centravanti, capacità di saltare l’uomo, velocità di esecuzione, corsa, dribbling! I nostri eroi (il turco e l’ispanico) hanno la straordinaria capacità di non annoverare tra le loro caratteristiche una sola di quelle sopra elencate! Almeno un record questa squadra lo ha raggiunto .

Continuando con l’agonia di non gioco mostrato da inizio campionato, ci vorranno continui e reiterati regali della Roma, umiliata in casa oggi dal Napoli, sperando che la Lazio la segua quantomeno per una forma di solidarietà cittadina.

Diversamente chiudere il difficile sprint stagionale col 3-3-1 significherebbe ricominciare dall’Europa che conta come il due di picche.