Con la Finale di Coppa America vinta dal Brasile sono ufficialmente concluse le manifestazioni calcistiche più importanti del Mondo. Negli ultimi 20 anni si è avuta una trasformazione (ufficiosa ma non ufficiale) della formula per il conferimento del Pallone d'Oro: il parametro principale non consiste più nel proclamare il giocatore più forte in assoluto (come a mio parere dovrebbe essere), ma premiare il giocatore più rappresentativo della squadra vincitrice della manifestazione più importante dell'anno.

E qui nascono già le prime divergenze: è più importante, per esempio, la Champions League o la Coppa America? Certo un italiano direbbe la prima, ma cosa ne pensa un tifoso brasiliano? O Messi cosa direbbe, laddove una conclamazione in Nazionale, perdipiù nell'odiato Brasile, lo avvicinerebbe ancora di più all'irraggiungibile Maradona (chissà che Leo potendo non cambierebbe volentieri 3 Champions League per un Mondiale)? Formula questa, che dipende sempre più dal potere politico dei club (Sono sicuro che se lo scorso anno, invece che Ronaldo, ad andarsene da Madrid fosse stato Modric, il Pallone d'Oro sarebbe andato di nuovo al furiclasse portoghese...). Comunque sia, l'unico portiere della storia vincitore del prestigiosissimo trofeo è stato il russo (la Russia era ancora l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche...) Lev Ivanovič Jašin, vincitore nel preistorico 1963, quando il calcio era tutto un altro calcio e (soprattutto) il mondo era tutto un altro mondo...
Successivamente, il portiere che è andato più vicino al premio è stato Gigi Buffon nel 2006, dopo la storica e sempre viva vittoria italiana del Mondiale, quando alla fine Gigi arrivò 2° dopo l'amico e compagno di mille avventure (prima nel Parma e poi nella Juve, da sempre in Nazionale) Fabio Cannavaro.
Siamo nel 2019, le grandi stelle del calcio hanno brillato meno del solito: Ronaldo è stato inferiore ai tempi dei fasti madrileni, Messi è stato eliminato 2 volte in semifinale, in Champions dal Liverpool dopo aver vinto l'andata 3 a 0 (con 4° gol divorato da Dembelè nei minuti finali a tu per tu con Alisson...), alla Coppa America polemicamente dal Brasile. Al PSG, anche le stelle Neymar e Mbappè hanno (soprattutto il brasiliano) deluso le attese.
Ed ecco che proprio in vista di queste mancate conferme, e forte proprio della nuova formula del premio conferito da France Football, potrebbe spuntarla proprio un portiere: Alisson Becker.
Non è un caso che il Liverpool abbia investito 62 milioni (mai cifra così elevata era stata pagata per un portiere nella storia del calcio) proprio per lui, laddove 1 coppa dalle grandi orecchie le era svanita proprio a causa delle papere del numero 1, la sciagura (per i tifosi Reds) Karius. Ma parliamo un po' del protagonista di questo articolo, Alisson: portiere ancora giovane (27 anni da compiere ad ottobre), fa della reattività ed il senso della posizione le sua armi principali, trasmette tranquillità a tutta la difesa (e quindi a tutta la squadra) ed è anche discretamente bravo coi piedi. A Roma gli è susseguito lo svedese Olsen, autore di clamorosi errori alla stregua di Karius, e probabilmente col brasiliano in porta la Roma sarebbe ora in Champions League (lo svedese è costato alla Roma almeno 7-8 punti, Alisson questi 7-8 punti li avrebbe garantiti in più, quindi ballano una 15ina di punti...).
Ecco, se le qualità da portiere del carioca non fossero sufficienti per gli aficionados del premio ai giocatori di movimento, ecco che tornano in ballo i trofei vinti anche grazie alla sua classe; e qui non c'è più bisogno di dividersi al bivio se sia più importante la Champions o la Coppa America, perchè Superman Alisson mette tutti d'accordo anche in questo: lui li ha vinti entrambi...