La 19esima giornata ci propone ben quattro big match, due si giocano a Roma con Lazio - Napoli e Roma - Juventus uno a Milano tra Inter e Atalanta e il quarto a Cagliari tra i padroni di casa che ospitano un Milan in difficoltà nonostante l'arrivo di Ibrahimovic. Analizziamo tutte le gare.

VERONA - GENOA A inizio stagione sembrava scontato che, per motivi diversi, Verona e Genoa avrebbero fatto parte di quel gruppetto di squadre impegnate fino all’ultimo nella difficile corsa per la salvezza. Con il campionato che si appresta al giro di boa ecco invece che Hellas e Grifone si trovano a vivere due realtà nettamente diverse: da una parte gli scaligeri, inaspettatamente lontani dalle zone calde e capaci di mostrare solidità ed efficacia, dall’altra i liguri penultimi e già al terzo allenatore. Dopo Ballardini e Thiago Motta, il Genoa ha affidato le proprie speranze a Davide Nicola, già protagonista nella miracolosa salvezza del Crotone nella Serie A 2016/2017 e poi troppo a lungo snobbato dal calcio ad alto livello. Il neo-tecnico ha cominciato con una vittoria importante, il 2-1 casalingo ai danni del Sassuolo che ha avvicinato il quart’ultimo posto, ma è chiaro che per restare in massima serie servirà soprattutto continuità. Tornare da Verona con un risultato positivo sarebbe estremamente importante per il Genoa, che tuttavia dovrà vedersela contro una squadra, l’Hellas, in grande forma e a cui il tecnico Ivan Juric, ex bandiera proprio del Grifone, ha dato un’impronta ben precisa, un’identità che ha permesso agli scaligeri di ovviare alle carenze di una rosa che sulla carta non sembrava superiore alla concorrenza. Fu proprio Juric a lasciare la panchina del Crotone a Nicola per andare al Genoa, diventando uno dei tanti tecnici dell’era-Preziosi: difficile che l’allenatore croato intenda oggi fare sconti al suo vecchio club.

UDINESE - SASSUOLO Al momento del classico giro di boa, che coincide con l’ultima giornata del girone di andata, è il momento per Udinese e Sassuolo di tracciare un bilancio di questi primi mesi e prendere appunti per una seconda parte di stagione che non dovrà riservare sorprese. Nel conto delle prime 19 giornate è incluso naturalmente anche l’ultimo turno, che alla Dacia Arena di Udine vede affrontarsi queste due squadre, dal rendimento e dalle prospettive abbastanza simili. Se i friulani infatti occupano il 13esimo posto in classifica con 21 punti, immediatamente sotto di loro, indietro di 2 lunghezze, ecco il Sassuolo: piazzamenti consoni in linea con le ambizioni societarie, più mirate a valorizzare i talenti presenti in rosa che nell’inseguire un difficile sogno europeo che in certi casi può persino rivelarsi controproducente, trasformandosi in un’imprevista corsa per non retrocedere. Udinese e Sassuolo sono sulla carta squadre attrezzate per centrare una salvezza tranquilla, traguardo che è nelle loro corde ma che non è affatto scontato, soprattutto nel finale di stagione quando i giochi si fanno duri e ogni punto ha un peso enorme. Meglio mettersi avanti per tempo, ecco perché nonostante la posizione in classifica potrebbe indurre a pensare al contrario i punti in palio alla Dacia Arena in questa sorta di scontro diretto peseranno non poco. Allontanarsi ulteriormente dalla zona calda è imperativo: l’Udinese si è ritrovata dopo un inizio di stagione complicato, superando il Lecce nell’ultimo turno con un guizzo del gioiello De Paul, il Sassuolo invece è caduto tra le polemiche contro il Genoa ma deve immediatamente rialzarsi e farlo senza il gioiello Berardi, che sarà assente per squalifica.

CAGLIARI - MILAN Iniziato nel migliore dei modi dicembre, con i due successi consecutivi in trasferta ottenuti contro Parma e Bologna, il Milan credeva di essersi messo il peggio alle spalle. Nient’altro che un’illusione, dato che nelle successive tre giornate sono arrivati due scialbi pareggi, il rovinoso 5-0 incassato in casa dell’Atalanta e una grave conferma: il Diavolo non è più capace di andare in gol, e senza i gol è impossibile vincere. La crisi che ha colpito a inizio stagione Piatek e Suso, le delusioni arrivate dal mercato con i nomi di Rebic e Leao e le incertezze di Giampaolo prima e del suo sostituto Pioli poi nel trovare correzioni in corsa: sono questi gli indizi che spiegano il fatto che il Milan al momento abbia il quart’ultimo attacco della Serie A (16 gol realizzati, come il Brescia e meglio soltanto di Sampdoria, Udinese e SPAL) e di quanto sia fondamentale migliorare sotto questo punto di vista per salvare una stagione sempre più da dimenticare. Per questo è arrivato Zlatan Ibrahimovic, atteso come il vero e proprio salvatore della patria. L’Europa è un miraggio per il Diavolo, mentre rimane un obiettivo concreto per il Cagliari di Rolando Maran nonostante la deludente prestazione messa in mostra allo Stadium contro la Juventus, assoluta padrona del campo nel 4-0 che ha decisamente ridimensionato Nainggolan e compagni. I sardi sono una bella realtà, ma la sensazione è che per competere ad alto livello manchi ancora qualcosa, sensazione che potrebbe essere confermata o smentita nell’ultima di andata contro il Milan, avversario mai così abbordabile come oggi. Il risultato finale del match in programma alla Sardegna Arena darà molte risposte, da una parte e dall’altra.

INTER - ATALANTA L’Inter, reduce da una storica vittoria a Napoli che mancava dai tempi di Gigi Simoni, si appresta ad ospitare l’Atalanta in una partita che promette tanto sia dal punto dello spettacolo che degli spunti tattici. I meneghini sono primi in classifica a pari punti con la Juventus (45) e si trovano ben 11 lunghezze davanti agli orobici (34) ma ciò non colga in fallo il giudizio di ambiente e tifoseria: Antonio Conte sa bene quanto quella con la Dea sarà una partita ostica e complicata, tesi avvalorata – se non rafforzata – dai 10 gol segnati e 0 subiti dai bergamaschi nelle ultime due partite di campionato. L’unica sconfitta dell’Inter in questo campionato è arrivata contro la Juventus il 6 ottobre scorso ed è nei programmi di tutti, specie in quelli di Antonio Conte, di mantenere in attivo questa striscia, provando a fare il tris dopo le vittorie su Genoa e Napoli a cavallo del 2019 e 2020. L’Atalanta, dall’altra parte, arriva alla trasferta di San Siro nelle migliori delle condizioni possibili: a livello di salute, gli orobici hanno riabbracciato Duvan Zapata, il vero grande assente di questa prima parte di stagione, e a livello di mentalità ed autostima, la vittoria contro il Parma, che fa il paio con quella contro il Milan (entrambe per 5-0), va ad esaltare le certezze di una squadra, quella di Gasperini, che gioca a memoria e che non guarda più in faccia nessuno. La sconfitta subita a Bologna nell’ultima trasferta del 2019 è una ferita ancora aperta nella mente degli orobici e sarà senz’altro premura di Gian Piero Gasperini fare in modo di evitare che si torni a casa da Milano dopo essere stati artefici di una prestazione al di sotto delle proprie possibilità.

SAMPDORIA - BRESCIA Cominciato il campionato nel peggiore dei modi, con l’avventura legata a Eusebio Di Francesco che di fatto non è mai davvero partita e l’arrivo di Claudio Ranieri, la Sampdoria è rimasta a lungo in piena zona retrocessione. Il tecnico romano è riuscito infine a risollevare i blucerchiati, che dopo avere occupato addirittura l’ultimo posto in classifica sono riusciti in una difficile risalita che solo dalla 13esima giornata li ha visti lasciare le ultime tre posizioni. Merito degli scontri diretti vinti contro SPAL, Udinese e Genoa, che insieme agli importanti pareggi ottenuti contro Roma, Atalanta e Milan hanno regalato alla Sampdoria una ritrovata convinzione nei propri mezzi. In una corsa per la retrocessione che al momento non vede particolari strappi da parte di nessuna delle squadre coinvolte, sempre più lontane dai club di metà classifica, un allungo potrebbe arrivare nell’ultimo turno del girone di andata in Sampdoria-Brescia. A Marassi andrà infatti in scena uno scontro diretto particolarmente interessante: il club ligure ha infatti la possibilità di ospitare una diretta concorrente e di regolarla, staccandosi in modo importante da una zona retrocessione frequentata già troppo a lungo e dove non è impossibile piombare nuovamente a seguito di un periodo negativo. Ecco perché i blucerchiati dovranno cercare i tre punti, impresa però non scontata contro un Brescia che gioca, crede nei suoi mezzi e sembra aver ritrovato il miglior Balotelli: con i tre punti il club di Corini svolterebbe fuori dalla zona calda, un’opportunità che non vorrà lasciare intentata.

LAZIO - NAPOLI La Lazio, che ha vinto nello scorso turno di campionato sul campo del Brescia, è a ridosso delle prime della classe, distando soltanto 6 punti da Juventus e Inter ma con una giornata ancora da disputare. Potenzialmente, -3. Ecco, dunque, che la rimonta messa in atto contro le Rondinelle non sarà, almeno nelle intenzioni, l’ultima vittoria del filotto biancoceleste, che quest’anno ha impresso il nome di Simone Inzaghi nella storia del club capitolino: eguagliato Eriksson con 9 vittorie consecutive. La decima non sarà per niente facile da conquistare, ma nulla lo è nel calcio moderno e i biancocelesti cercheranno di sfruttare i difetti di una squadra, il Napoli, ancora lungi dal potersi definire guarita. Tutt’altro. Infatti, il Napoli – che ha perso 3-1 al San Paolo contro l’Inter – non ha vissuto un periodo di cambiamento radicale, nemmeno dopo l’esonero di Carlo Ancelotti e l’ingaggio di Rino Gattuso. I problemi di questo Napoli paiono essere profondi e radicati nella psiche dei giocatori, più che nelle loro gambe. Sulla carta, tuttavia, i partenopei non partono sconfitti contro nessuno e l’incognita sarà l’atteggiamento tattico e caratteriale della squadra in una sfida che può rilanciare i partenopei nella corsa all’Europa, pur consapevoli che per tornare a credere al 4° posto serva inanellare dei risultati importanti consecutivamente, cosa che questo Napoli in questo momento non riesce a fare.

PARMA - LECCE L’anno nuovo non è cominciato bene per Parma e Lecce, squadre che inseguono obiettivi diversi e che nell’ultima gara del girone di andata avranno l’occasione di rifarsi nella sfida che andrà in scena lunedì 13 gennaio al Tardini. Se i ducali sono stati infatti travolti con un netto 5-0 dal ciclone-Atalanta, riuscendo comunque a mantenere il settimo posto in classifica con vista Europa, non è andata meglio ai salentini, beffati in casa dall’Udinese in quello che era visto come una sorta di spareggio-salvezza. Il Lecce ha sorpreso in positivo in questa prima parte di stagione, mostrando coraggio e volontà di giocare al di là di una rosa evidentemente deficitaria: merito di mister Fabio Liverani, che crede nella forza delle idee ma deve necessariamente fare i conti con una classifica che resta positiva ma che poteva essere persino migliore. I giallorossi occupano infatti il quart’ultimo posto, appena fuori dalla zona pericolosa, e pur avendo conquistato punti importanti contro le big sono caduti in diversi scontri diretti. Ecco perché Parma-Lecce è una gara dall’esito tutt’altro che scontato: da una parte i padroni di casa, comunque impegnati nella corsa all’Europa e che pur patendo qualche infortunio di troppo possono contare su giocatori di livello assoluto; dall’altra una squadra, il Lecce, che è andato a prendersi punti pesanti proprio nelle partite che lo vedevano partire ampiamente sfavorito sulla carta. Al Tardini scopriremo chi riuscirà a raddrizzare questo inizio di 2020.

ROMA - JUVENTUS La Roma, reduce dalla sconfitta a sorpresa in casa contro il Toro, ospiterà l’altra squadra di Torino e non dovrà assolutamente sbagliare la partita. Prima della sconfitta con i granata, tuttavia, i giallorossi avevano inanellato una serie di risultati positivi: 4 vittorie ed 1 pareggio nelle precedenti 5 giornate di Serie A, con 13 gol segnati e 3 subiti: quello dei capitolini può essere stato un comprensibile passo falso, ma a dirlo dovrà essere la prestazione che tireranno fuori contro i campioni d'Italia in carica. La Juventus, invece, arriva alla sfida della Capitale forte della roboante vittoria per 4-0 sul Cagliari, che ha visto tirar fuori da Cristiano Ronaldo la propria 1a tripletta in Serie A. I bianconeri hanno vinto 7 delle ultime 10 partite di campionato e con quella contro i sardi hanno fatto 3 di fila: un filotto molto breve, dopo la sconfitta contro l’altra squadra di Roma, quella di Simone Inzaghi, che Maurizio Sarri e i suoi ragazzi vorranno far sì che cresca e possa tenere l’Inter di Antonio Conte almeno a pari punti, se non più dietro.

TORINO - BOLOGNA Il Torino, reduce dalla bella vittoria all’Olimpico sulla Roma, ospita la banda Mihajlovic in un’altra partita che si prospetta tutt’altro che semplice. I granata, che negli 8 precedenti incontri avevano racimolato 3 vittorie, 1 pareggio e 4 sconfitte, hanno avuto un rendimento molto altalenante, ma si trovano 1 punto sopra i felsinei. Un vantaggio irrisorio a questo punto del campionato, ma che fa sempre bene mantenere e, se possibile, aumentare. Il Torino di Walter Mazzarri è una squadra che sta cercando di ristabilire l’equilibrio tra i reparti e di esaltare il proprio centravanti, quel Gallo Belotti che a Roma contro la Roma ha iniziato il nuovo anno cantando due volte, con un peso specifico nella squadra granata che soltanto lui può avere. Il Bologna, dall’altra parte, arriva a questa sfida reduce dal pareggio raggiunto in extremis contro la Fiorentina di Iachini. Il ruolino di marcia nelle ultime 8 gare dei felsinei, comunque, è stato il medesimo degli avversari che andranno ad affrontare: 3 vittorie, 1 pareggio e 4 sconfitte. Ecco, dunque, che quella che si preannuncia per mister Mihajlovic sarà una partita molto equilibrata, ma che se vinta non solo permette ai felsinei di scavalcare in classifica proprio i granata, ma rilancerebbe ancor di più le quotazioni per un campionato sempre più di alto profilo per una squadra che, non più lontano di un anno fa, in questo periodo vedeva lo spettro della Serie B incombere sul Dall’Ara. Sembra passata una vita, invece è solo l’effetto Mihajlovic.

FIORENTINA - SPAL La Fiorentina, reduce dal pareggio subito dal Bologna negli ultimi istanti di gara, resta a quota 18 punti in 18 partite, appena 4 in più di Genoa e Brescia terzultimo e penultimo. In mezzo, solo Sampdoria (16) e Lecce (15). I viola si aspettavano da Iachini una scossa che al Dall’Ara si è vista solo in parte, mentre con la SPAL non si può e non si deve commettere ancora un passo falso. Nelle ultime giornate, infatti, il rendimento dei fiorentini è stato fortemente negativo, con l’ultima vittoria che risale addirittura al 30 ottobre. Di lì in avanti si sono collezionati 5 pareggi e 3 sconfitte, un ruolino di marcia che è costato il posto a Vincenzo Montella. Beppe Iachini di sicuro non vorrà fare la stessa fine dell’allenatore napoletano e cercherà di dare un’ulteriore scossa alla squadra, per conseguire la prima vittoria da allenatore della Fiorentina. Una vittoria che rilancerebbe la Viola tanto in classifica quanto sul piano morale e di autostima. Dall’altra parte, però, c’è una SPAL che mai come quest’anno in Serie A sta faticando a mettere insieme risultati e punti, ed infatti occupa l’ultima posizione a 12 punti. In caso di vittoria, però, gli uomini di Semplici andrebbero ad inguaiare la situazione della Fiorentina, portandosi a soli 3 punti di lunghezza di distanza e ridisegnando le gerarchie nella lotta per il mantenimento della categoria con Genoa, Brescia, ma anche Lecce, Sampdoria e la Fiorentina stessa. I ferraresi sono in crisi di risultati aperta, avendo perso 4 delle ultime 5 giornate di campionato e avendo trovato il successo solo 1 volta nelle ultime 11 partite. Tuttavia, l’esperienza di Semplici sulla panchina spallina, la più longeva della Serie A finora, può essere un fattore: chi meglio di lui conosce pregi e difetti di questa squadra? La città di Ferrara si aggrappa alla propria squadra e al proprio creatore, sperando che il vento cambi e la smetta di soffiare nella direzione della Serie B.