Durante il posticipo della domenica sera è andato di scena il Derby d'Italia Inter - Juventus. Una partita dalle grandi occasioni dal quale entrambe le squadre si attendevano delle risposte importanti, vista l'altissima posta in palio. Una sfida nella sfida tra il Maestro, Antonio Conte, e il suo allievo, Andrea Pirlo. Una partita vinta meritatamente dall'Inter, in modo netto, chiaro e deciso senza sbavature; un match con poco spettacolo, ad eccezione dei botti iniziali, rispetto ai pronostici, in cui i nerazzurri hanno assolutamente dominato, surclassando la Juventus in ogni zona del campo. Una brutta prestazione da parte della squadra di Pirlo, condannata dalle assenze forzate in difesa di Delight, Cuadrado e Alex Sandro ma soprattutto dall'atteggiamento, ancora una volta, non da grande squadra e soprattutto non da Juventus rispetto al "carattere" che l'ha sempre contraddistinta. Una sonora sconfitta che, forse, condanna definitivamente la Juventus a dover rinunciare alla lotta per il decimo titolo consecutivo, prima della conclusione del girone di andata. Una squadra non messa bene in campo, senza idee, giro palla fine a se stesso e contro un'ottima Inter sempre concentrata, ordinata e pronta a colpire in contropiede ad ogni errore commesso dai bianconeri in fase offensiva. Una sfida persa sotto ogni punto di vista da parte di Pirlo, in cui non è riuscito a battere il suo "Maestro" dimostrando, forse, di non essere all'altezza del suo incarico e che di strada deve farne ancora molta per essere al livello del suo mentore. La più brutta Juve degli ultimi dieci anni esce con le ossa rotte da San Siro, perdendo anche quelle poche certezze che era riuscita a conquistarsi attraverso un mini filotto di vittorie consecutive. Un brutto biglietto da visita in vista della finale di mercoledì, a Reggio Emilia, valida per la conquista della supercoppa italiana contro il Napoli che a differenza dei bianconeri arriva con il morale alle stelle dopo aver strapazzato proprio quella Fiorentina (6 a 0) capace di imporsi con un secco 3 a 0 in casa dei bianconeri.

LA PARTITA
L'Inter dopo una prima fase iniziale di studio, si fa, nettamente, preferire sin da subito rispetto ai bianconeri. Squadra compatta,con pressing alto e organizzato, ripartenze veloci con giocate di qualità tra le linee rispetto ad una Juventus che fa fatica nel manovrare il pallone, con un gioco lento e macchinoso, non riuscendo a trovare sbocchi per le corsie laterali. Nonostante ciò il primo squillo del match è di marca bianconera infatti al 12’ Rabiot tira addosso ad Handanovic dentro l'area di rigore neroazzurra e sulla respinta Chiesa fa segnare Ronaldo, ma il gol viene annullato per fuorigioco dello stesso numero 22. Ma è sul ribaltamento di fronte che al 13’ arriva il vantaggio dei nerazzurri: dopo una lunga sgroppata di Barella sulla fascia destra l'ex centrocampista cagliaritano pennella un cross per la testa di Vidal, che insacca da posizione favorevole lasciato colpevolmente solo dalla retroguardia bianconera. La Juve accusa il colpo e l’Inter continua a spingere con organizzazione e temperamento andando più volte vicino al raddoppio, prima con Lautaro che spara alto sulla traversa davanti a Szczesny e poi con Lukaku con un destro sterile da ottima posizione. La Juve non riesce a reagire e si fa vedere dalle parti di Handanovic solo con due conclusioni velleitarie da fuori area di Ronaldo, si conclude così la prima frazione di gara nettamente dominata dall'Inter.
Inizia la ripresa e ci si aspettava una grande reazione della squadra bianconera che in realtà non arriva, infatti al 52’ l’Inter raddoppia, su un'azione offensiva mal orchestrata dai bianconeri, Bastoni, con un splendido rilancio di 50 metri, innesca Barella che lasciato, incredibilmente, solo da Chiellini e Frabotta è libero di battere Sczsesny per il gol del due a zero. Pirlo cerca di cambiare le sorti di un match da incubo effettuando dei cambi, con gli ingressi in rapida successione di McKennie, Kulusevski e Bernardeschi al posto di Rabiot, Ramsey e Frabotta ma il risultato non cambia. L’Inter rimane in totale controllo del match e della manovra juventina compassata e non sufficientemente sorretta dal centrocampo in perenne difficoltà per tutta la partita.
A metà ripresa è ancora l'Inter a rendersi pericolosa con un tiro a giro di Lautaro che termina di poco fuori sfiorando il palo alla sinistra di Szczesny; di Ronaldo e di Morata non si vede nemmeno l'ombra e l’unica vera palla gol della partita per la Juventus viene registrata al minuto ’86’ con una gran botta di Chiesa che Handanovic respinge con un ottimo intervento. Non succede più nulla fino al fischio finale, dunque l'Inter batte la Juve 2 a 0 candidandosi come vera e unica anti Milan nella lotta per la conquista del titolo.

LE PAGELLE BIANCONERE
Szczesny 6 -
incolpevole sui gol subiti, si segnala soltanto per un paio di uscite alte sulla testa di Lukaku. Una serata difficile per il portiere polacco che ancora una volta non riesce a mantenere la sua porta inviolata.
Bonucci 5 - non una prova sufficiente la sua. Prova a fermare Lautaro come può mettendolo giù diverse volte e rimediando un cartellino giallo che lo limitano durante il match; non si intende con Danilo nel gol subito da Vidal, sbaglia molti lanci in avanti per suoi compagni.
Chiellini 6 - è stato inserito da Pirlo per l'esperienza, per la sua carica e soprattutto per fare a sportellate con Lukaku. In effetti il difensore bianconero se la cava piuttosto bene con il belga tenendolo a bada per tutta la partita, non giocava due gare di fila da tre mesi e di più non gli si poteva chiedere, resta l'unico a salvarsi del reparto arretrato.
Danilo 5 - uno dei fedelissimi di Pirlo stavolta tradisce il suo allenatore. È lui che si perde Vidal in occasione del primo gol non riuscendo ad anticipare in tempo il cileno; per il resto tiene a bada Young e cerca di proporsi in avanti, ma la serata è storta anche per lui.
Frabotta 4 - Pirlo gli da ancora fiducia dopo le ultime buone prestazioni e questa volta lo delude. Va completamente in bambola quando Hakimi lo punta non riuscendo quasi mai a fermarlo e lascia incredibilmente libero Barella in occasione del gol del raddoppio dell'Inter. Esce per infortunio lasciando spazio Bernardeschi (5 entra a partita chiusa, si mette a fare il terzino e non cambia l'inerzia del match.)
Bentancur 4 - un'altra prova deludente da parte del giocatore uruguagio. Pirlo non lo toglie mai dall’11 titolare, preferendo lui ad Arthur ma il centrocampista non riesce ad incidere nel match. Lento, impacciato, senza idee non costruisce azioni degne di nota e in fase di copertura lascia praterie agli avversari, bocciato senza se e senza ma.
Rabiot 4 - Una prova del tutto anonima da parte del francese. Impreciso nel costruire le azioni, non riesce ad aiutare i suoi compagni in fase offensiva. Sbaglia tutto e all'inizio del secondo tempo Pirlo lo toglie per Meckennie (6, entra in un momento buio della partita riuscendo comunque a dare vitalità, ordine e brio in un centrocampo praticamente assente per tutta la partita)
Ramsey 4 - si parla spesso della sua intelligenza tattica ma domenica sera sinceramente non si è vista. Sbaglia tutti gli appoggi verso i suoi compagni e non aiuta il reparto offensivo nella costruzione delle azioni da gol, brutta partita quella del gallese che viene sostituito da Kulusevski (6 si vede più lui in 20 minuti che Ramsey in 70, tanto basta per attribuirgli una sufficienza)
Chiesa 5 - non è il solito Chiesa e si vede. Si propone poco in avanti rispetto alle precedenti partite, prova a fare qualche ripartenza delle sue ma vanamente perché i difensori dell'Inter lo chiudono bene. Tuttavia è sua l'unica occasione dei bianconeri ma trova un ottimo Handanovic a negargli la gioia del gol della bandiera.
Morata 4 - lo spagnolo questa volta non colpisce, viene servito poco dai compagni ma si vede che non è il solito Morata grintoso e volenteroso. Domenica sera era spento, lento è molto nervoso tant'è che rimedia un inutile giallo per un brutto fallo su Bastoni; la sua partita si può riassumere tutta in quel gesto.
Ronaldo 4 - da lui ci si aspetta sempre che riesca a tirare fuori il coniglio dal cilindro anche quando le cose non vanno per il verso giusto. Non incide nel match rimanendo sempre imbrigliato nella morsa dei tre centrali dell'Inter, prova qualche conclusione dalla distanza facendo solo il solletico ad Handanovic. Spento come tutta la Juventus in campo.
Pirlo 3 - l'allievo non supera il Maestro che gli da una bella lezione. Sbaglia tutto, scelte e uomini in campo non riesce a raddrizzare la partita nemmeno quando il primo tempo si era chiuso "solo" sull'uno a zero in favore dei nerazzurri. Paga l'inesperienza e si vede ma la sua Juventus non è scesa praticamente mai in campo subendo una sonora sconfitta.

DA ZERO A DIECI TUTTI I NUMERI DI INTER - JUVENTUS 
Zero 
- alle scelte di Pirlo, ancora una volta come aveva già fatto contro il Milan lascia fuori Arthur e, soprattutto, Mckennie dall'undici titolare inserendo Rabiot e Bentancur dal primo minuto. Non sposta Danilo a sinistra per impedire le avanzate di Hakimi confermando un "povero" Frabotta che ci ha capito ben poco per tutta la durata della sua partita. A questo punto una domanda è lecita porsela è davvero Pirlo a dirigere gli allenamenti? Dalle scelte fatte non si direbbe!
Uno - come il primo gol di Vidal in campionato con la maglia dell’Inter
. Addirittura l'ultimo gol in serie A lo aveva segnato proprio quando giocava nella squadra bianconera e il destino gli ha riservato la prima rete neroazzurra, in campionato, proprio contro la squadra dove è diventato "Re Arturo". Il calcio è davvero strano a volte!
Due - alla retroguardia bianconera, si perdono Vidal libero di insaccare di testa con Danilo in netto ritardo che può solo raccogliere la palla in rete. Incredibile l'errore che di fatto chiude i conti della partita, difficilmente, anche, in Legapro si vedono subire gol di questo genere e questo dovrebbe far riflettere tutta la linea difensiva bianconera.
Tre - a Pirlo scelte completamente sbagliate, perde malamente la sfida con il suo Mentore Antonio Conte in tutto e per tutto. Effettua i cambi solo quando prende il gol del raddoppio non riuscendo, di fatto, mai a raddrizzare la partita. Una sonora sconfitta che i tifosi per tanto tempo non gli perderanno, me compreso.
Quattro - come i gol subiti dalla squadra bianconera la scorsa settimana tra Coppa Italia e Campionato. Le assenze forzate di Cuadrado, Delight e Alex Sandro non possono essere sempre un alibi anche se, sicuramente, influiscono ma oramai subire gol è diventata un'abitudine frequente dall'inizio di questa stagione. Pirlo si ricordi un detto non scritto nel calcio: "il miglior attacco è la miglior difesa"!!
Cinque - all'attacco bianconero, soltanto una conclusione di Chiesa nello specchio della porta protetto da Handanovic in 95 minuti di partita. Troppo poco se nella tua rosa puoi contare su uno degli attaccanti più forti del Mondo (più di 800 gol in carriera) come Cristiano Ronaldo e su un Alvaro Morata letale quando attacca la profondità.
Sei - alla partita di Lukaku, doveva essere Cr7 vs BigRom e invece la scena è tutta per Vidal e Barella. Gioca meglio del portoghese vincendo la sfida nel risultato finale ma Chiellini lo chiude bene impedendo al belga, ancora una volta, di timbrare il cartellino.
Sette - alla partita di Vidal, torna guerriero in una partita speciale per lui. Non solo il gol dell'ex ma anche una grande prestazione come non se ne vedevano da tempo. “King Arturo” è tornato? Non basta una partita per dire di si!
Otto - ad Antonio Conte, la sua squadra non deve sforzarsi molto per battere questa Juventus ma l'ex tecnico bianconero non sbaglia nulla, a differenza del suo collega, mettendo in campo un'Inter combattiva e concentrata ad immagine e somiglianza di se stesso. Vendetta consumata!
Nove - a Barella l'Inter ha davvero un grandissimo centrocampista in rosa, uno dei più forti incontristi d'Europa che vale ogni singolo centesimo dei 40 milioni spesi due anni fa per accaparrarselo mentre la Juventus è rimasta a guardare!
Dieci - come i potenziali punti di distacco dalla vetta della classifica da parte dei bianconeri. Nessuno a inizio stagione si sarebbe aspettato una Juve così in basso e nemmeno troppo in alto dopo l'andamento altalenante di quest'anno. Ma perdere in questo modo fa male soprattutto se l'avversario in questione è la tua più odiata rivale!

LE MIE CONSIDERAZIONI
Dovrò essere sincero, a mente fredda, posso soltanto dire di non essere arrabbiato e nemmeno deluso da grande tifoso bianconero il quale mi ritengo di essere. La mia è solo rassegnazione, dopo aver visto la partita di domenica dico che questa non è una vera squadra, esistono modi e modi di perdere le partite ma così senza nemmeno averci provato è, francamente, inaccettabile. La Juventus ha già perso in partenza perché di fatto non è mai scesa in campo, non puoi andare a San Siro a giocarti una partita così importante senza nemmeno un minimo di grinta e voglia di lottare. L'Inter ha vinto facilmente con il minimo sforzo non si è dovuta impegnare nemmeno più di tanto e questo a mio avviso è ancora peggiore della sconfitta in se stesso. Una squadra battuta nettamente al centrocampo, il quale ha mostrato, se ancora ci fossero dei dubbi, che è il peggiore degli ultimi tre anni nonché il vero tallone d'Achille di questa squadra. Questa Juve che cos'è esattamente? Davvero si pensava di poter vincere il campionato con un'apprendista in panchina? Questa volta si è peccato di superbia e i risultati raccolti fin qui ne sono una dimostrazione chiara. Adesso ci sarà la partita di mercoledì contro il Napoli in supercoppa, dunque cosa aspettarsi? La risposta è un netto chi lo sa, perché da questa Juve ci si può aspettare davvero di tutto. Può perdere, tanto per fare un esempio, con il "modesto Crotone" (non me ne vogliano i crotonesi) e vincere allo stesso tempo contro il Bayern Monaco, quale Juventus vedremo mercoledì sera? Nessuno, compreso Pirlo, probabilmente saprà dare una risposta a questa domanda, ma ripeto non mi aspetto nulla ormai sono rassegnato al peggio e nessuno lo dice ma anche il quarto posto quest'anno sembra a serio rischio. Da tifoso rassegnato non mi resta che darvi appuntamento a mercoledì sera nella speranza di potermi risvegliare da questo incubo almeno per una notte!

Ciccio