Questa mattina tutti i massimi esponenti dirigenziali delle "magnifiche otto" erano adunati a Nyon per sapere cosa l'urna aveva in serbo per loro. E come sempre qualcuno resta contento e qualcuno no. Come per esempio sarà capitato a quelli di Monaco di Baviera e Madrid, quando hanno saputo di essere incappati in un doppio confronto eliminatorio che sa già quasi come una finale. Ma soprattutto quelli bianconeri, quando dopo un giudizio clemente con il Porto questa volta l'urna con loro è stata inflessibile, è a dato loro in dote il club blaugrana, forse il più temibile di tutti, il Barcellona. Barcellona che è appena reduce dalla più straordinaria rimonta che sia avvenuta nella storia della Champions League. Quella di rimontare un 4-0 esterno con un 6-1, un'impresa epica, appunto, mai avvenuta. Saranno stati accontentati Buffon e soprattutto Bonucci, che voleva proprio i catalani. Ma se era scaramanzia, o un rito per allontanare la paura, non è dato saperlo. Ma ritornando al Barcellona, quello visto negli ottavi ha avuto due facce. Una dilagante, prorompente, e un'altra impaurita e impacciata. E sicuramente i tifosi juventini più ottimisti staranno facendo fede su quest'ultima per passare il turno. Perchè il Barcellona visto a Parigi di certo fa ben sperare, ma d'altro canto anche il PSG aveva incantato con una prestazione che ha fatto sobbalzare dalla sedia tutti i cronisti di tutto il mondo. E l'aveva lanciata come favorita alla vittoria finale. Ma il "mas que un club" ha ristabilito l'ordine delle cose cambiando una figura immane con una magnifica. Anche il club di Al-Khekaifi visto in Spagna è stato l'esatto contrario di quello visto in Francia, merito oltre alla straordinaria forza e "voglia di remuntada" dei giocatori spagnoli deve essere dato anche all'ambiente, al fattore casa che gioca a loro favore. Perchè come risaputo il Camp Nou è l'ulteriore fattore vincente di questa squadra, insieme ai supporter catalani che sono un vero e proprio 12° uomo in campo, e se gli moltiplichiamo per 100 mila è tutto dire. La Juventus starà guardando sicuramente il bicchiere mezzo pieno di questo accoppiamento, sperando di trovare un Barcellona in versione "parigina" anche loro in casa. E fuoricasa, dopo il discussissimo arbitraggio Aytekin, spereranno che stavolta l'arbitro designato nel dubbio optì verso decisioni a loro favore. Che sia più clemente in pratica di quello degli ottavi dell'anno scorso. Ma di certo per approdare in semifinale i bianconeri dovranno guardare oltre questi discorsi, si dovranno rendere autori di una fantastica prestazione a Torino, per poi andare a giocarsi il tutto per tutto "all'Inferno", al Camp Nou, come fece l'Inter nel 2010. Riusciranno i bianconeri ad imitare i nerazzurri? Solo il campo potrà dircelo, noi possiamo sapere solo che con questo Barça, il sorteggio non è stato proprio fortunato.