"Oculum pro oculo et dentem pro dente!". Un famoso proverbio latino che tradotto vuol dire: "Occhio per occhio e dente per dente!" Ed il presidente bianconero Andrea Agnelli lo ha metabolizzato e strettamente applicato in poco più di mezza giornata. L'eliminazione patita dalla Juventus per opera dell'Olympique Lione agli ottavi di Champions non l'ha affatto digerita essendo per la Signora la conquista del suo nono scudetto consecutivo il naturale proseguimento di una salutare terapia di mantenimento e nulla più, quindi un imposto minimo sindacale, mentre in contrapposizione, specie in un'annata così peculiare data l'emergenza sanitaria, sarebbe stato doveroso raggiungere la finale di C.L. e tentare di vincerla, ed affrontare una squadra francese ferma da oltre tre mesi in partite ufficiali e per giunta nelle mura amiche, avrebbe creato una ghiottissima occasione, ovviamente realizzando 2 gol senza subirne, e l'artefice principale di questa ennesima disfatta in Coppa è, come al solito, attribuibile all'allenatore, l'ex bancario Maurizio Sarri.           

Dopo una notte insonne, tra tazzine di caffè e megariunioni, alle 10.30 del mattino seguente il comunicato uffficiale della Juve: "Il Sig. Maurizio Sarri è stato sollevato dall'incarico della conduzione della prima squadra". Pochi giorni prima era stata ufficializzata la conduzione della squadra giovanile bianconera nelle mani di Andrea Pirlo (ndr). Ma che "mandrakata"... Juve! Campioni di stile e di comunicazione! Ma che astuzia! Già avevano previsto tutto ed avevano approntato un piano B. Un applauso alla qualità della comunicazione juventina... tramutare una Pearl Harbor in una conquista di Roma! Ricordate i quotidiani sportivi di un mese fa, nel giorno di Milan-Juventus? Ebbene nelle prime pagine campeggiava la foto di un impettito Ralf Rangnick pronto a scendere con la sua orda di barbari a conquistare la Gran Milan... mentre ieri, il giorno dopo la Caporetto Bianconera, sugli stessi quotidiani campeggiava a quattro colonne l'immagine del nuovo salvatore "dell'Europa", il 41nne bresciano Andrea Pirlo. Ma forse qualcuno ha voluto applicare la pena del contrappasso o dentem pro dente qual si dica, e allora l'Unno Ralf è stato rimpiazzato dal "Noè Pioli" con la sua Arca.... mentre per rappezzare la malandata Juve è stato chiamato alla guida della squadra, con una immediata promozione dalle giovanili alla prima squadra, l'ex giocatore di Milan e Juve Andrea Pirlo, che avrà un ruolo oltre che da trainer anche "politico", quello di riportare i colori bianconeri in Europa... Insomma i bianconeri stanno attraversando un segmento della loro storia molto simile agli 11 mesi di guida del Generale Pietro Badoglio che l'Italia visse durante la seconda guerra mondiale e che in vero non ebbe un epilogo felice.

Dunque, ero rimasto all'esonero di Maurizio Sarri, l'allenatore di Figline Valdarno chiamato a condurre i sabaudi la scorsa stagione dopo la rinuncia dell'altro toscano, ma di  sponda livornese, Massimiliano Allegri: fu in verità una seconda scelta e come tale, forse, non riuscì a convincere pienamente la dirigenza dando ovviamente per già scontata la conquista del nono scudetto. E così a poche ore dalla sconfitta patita agli ottavi per mano della squadra di Rudi Garcia è partita la prima bomba (con il suo siluramento nonostante avesse un contratto biennale). Ma neppure il tempo di cucinarsi due spaghetti al dente che Andrea Agnelli lancierà la sua seconda bomba, veniva ufficializzata la conduzione della panchina nelle mani di un altro Andrea. Andrea Pirlo nuovo allenatore della Juve... ma sarà una scommessa? La notizia vista da fuori sembrerebbe confermare l'ipotesi della puntata con alta percentuale di vincita... ma anche di potenziale perdita. Certamente la novità, direi, per come in fretta e furia è stata partorita senza neppure un giorno di gestazione: è come se il presidente Agnelli fosse entrato al Casinò e avesse puntato alla roulette tutti i suoi soldi sul numero 7... e poi al "rien ne va plus" avrebbe subito un microinfarto, ma soccorso immediatamente avrebbe superato la crisi in nottata e al mattino sarebbe nata, con un parto precoce, la geniale idea di rivolgersi ad un altro genio del pallone, fatalmente un altro Andrea. Ma qual è l'umore di tutta l'immensa platea di tifosi bianconeri ora sparsi tra i lidi ed i monti della penisola a godersi un po' di meritata vacanza dopo questo terribile periodo, soprattutto alla luce di queste luci ed ombre della propria squadra? Certamente non ci sarà unanimità di opinione, e come in politica si formeranno subpartiti e correnti di pensiero: chi sarà rimasto un sarriano, chi invece penserà in grande sognando Zidane o Guardiola e chi invece vorrà mantenere la scommessa su uno dei due Andrea o magari, nel caso di vittoria, su tutti e due, perchè se si trattasse di un esperimento in stile rossonero, ma post-berlusconiano... non vorrei inimicarmi i simpatici tifosi bianconeri, ma per la teoria dei corsi e ricorsi storici si potrebbe aprire un infausto periodo per la Signora del nostro calcio. Una sola cosa, in questa indesiderabile evenienza, emergerebbe: uno dei due Andrea, o nella gioia del successo oppure nel gelo della sconfitta avrebbe impersonificato le vesti di un provetto "Illusionista"! 

Milano, sede di Calciomercato.com. 

"Ma è ancora lei Tenente Colombo!?" 
"Sì Ambrogio, ormai sono di casa...ma sia cortese, le spiace prendersi cura del mio cane mentre..."
"Ah tenente, già lo so, la sta attendendo il Dir. Stefano Agresti, ma non so nient'altro..."
"Beh... Ambrogio... non posso anticiparle nulla in più.... posso solo dirle che il Dir. Stefano desidererebbe scoprire qualcosa tenuto nascosto sul licenziamento di Sarri... sa, vorrebbe scrivere un articolo pieno di assolute novità.... mi scusi..non posso dilungarmi oltre..!" 

Mezz'ora dopo il Tenente Colombo verrà accompagnato in auto alla Continassa, quartier generale bianconero situato alla perifeia NordOvest di Torino per iniziare le sue ricerche. Il Tenente verrà a scoprire, dopo meticolose indagini ed interrogatori tra spogliatoi ed uffici, con la scusa di essere un ispettore della FIGC, che tra il presidente Agnelli ed il coach toscano non è mai corso del buon sangue, mai scoccata una vera scintilla, la squadra è andata avanti "motu proprio", librata come un aliante, senza motore, quel filo di aria sarebbe stato sufficiente, e lo è da 8 lunghi anni, a mantenere la portanza necessaria per continuare a volare anche quando nubi e temporali minacciosi ne turbano la rotta (un fortunale su tutti quello abbattutosi a San Siro il primo di luglio, dopo un primo tempo in vantaggio per 2 reti a 0, la Juve si è vista rimontare e surclassare da un redivivo Milan che la infilerà per ben 4 volte! Sembra che la pesante sconfitta abbia mandato su tutte le furie il presidente Agnelli fino a partorire le recenti conclusioni).

Il Tenente Colombo avrebbe poi scoperto, approfittando dell'assenza del presidente nel suo ufficio (in realtà aveva fatto chiamare al telefono da un suo confidente il presidente Agnelli invitandolo a raggiungere immediatamente la sala riunioni per importanti ed urgenti novità nel settore automobilistico) accendendo il suo sigaro, dando libero sfogo al suo proverbiale fiuto, nei cassetti della scrivania due prove/indizi che potrebbero indurre a spiegare l'immediato allontanamento di Sarri dalla panchina. La prima prova consiste nel rinvenimento di una scheda SD con incise delle conversazioni che l'allenatore di Figline avrebbe avuto dal suo telefono rivelando il desiderio di tornare presso il suo quartier generale in Valdarno, magari allenando una squadra del centro Italia, se non addirittura ricominciare da uno dei suoi vecchi amori e cioè squadre ora militanti in Lega Pro della sua terra toscana o della vicina Umbria, del resto il buon Maurizio ha superato i sessant'anni ed è un'età in cui si comincia a pensare alla propria pensione. La seconda prova, ma sarebbe in realtà solo un indizio, è dato dalla presenza, vicino ad un album portafoto di famiglia e a due pacchetti di chewingum, di un DVD contenente il film "Lo chiameremo Andrea".

"Lo chiameremo Andrea" un film genere Commedia realizzato nel 1972 da Vittorio De Sica con la magistrale interpretazione di Mariangela Melato e Nino Manfredi. La trama del film ruota attorno ad una coppia di giovani insegnanti elementari, Paolo e Maria Antonazzi, e del loro menage con l'ardente desiderio di avere un bambino dovuto ad una imperfezione organica di Maria, ma risolvibile, a detta del medico specialista, con tanta vita serena ed aria buona. Ma dato che sia l'abitazione quanto la scuola sorgevano nelle vicinanze di un cementificio, l'aria risulterà irrespirabile fino ad indurre Paolo all'installazione in camera da letto di una tenda ad ossigeno. Questo faciliterà il momento giusto per rimanere incinta, ma nel frattempo Maria, disperata, aveva preso contatti con una chiromante, che le avrebbe dato una pozione afrodisiaca da far ingerire al partner in una notte di plenilunio nella quale avrebbe fatto l'amore con Paolo. Ma il destino volle che per un tragico errore, quel filtro afrodisiaco venisse ingerito da un collega di Paolo invitato a cena e così la magia avrà sì il suo effetto, ma percorrendo altre strade. Purtroppo l'agognata attesa di Maria altro non sarà che una gravidanza isterica, ed il desiderio di portare in grembo il loro piccolo finirà purtroppo in quelle parole che la coppia dei giovani insegnanti pronunciò spavaldamente ad una festa di fronte a tutti i loro parenti ed amici: "Lo chiameremo Andrea!"

"Ahh... già di ritorno Tenente?"
"Sì Ambrogio... ho già fatto... consegno la relazione al Dir. Stefano... passo a prendere il solito panettone artigianale per mia moglie... ed i pasticcini per il mio cane... ah a proposito... grazie per avermelo tenuto!"
"Si figuri, Tenente Colombo... arrivederci! Alla prossima!"
"Sì Ambrogio... alla prossima volta... è sempre un piacere tornare da queste parti"

"I grandi centrocampisti hanno una visione diversa del gioco, come è stato per Conte e per Allegri". Parole di Fabio Capello rilasciate in una intervista e detto da un grande intenditore di calcio come lui, tutti i tifosi sia bianconeri che non, vorranno crederci per rivedere la Signora del nostro calcio tornare a contare i suoi trofei ad un livello non più nazionale, bensì europeo e mondiale. La Juventus potrebbe avere in Andrea Pirlo la scommessa vincente per ripetere un ciclo di memoria berlusconiana e del quale il suo attuale allenatore ne è stato un prode alfiere. Se così non fosse, e cioè che l'Andrea presidente abbia sbagliato la sua scelta nell'ingaggiare l'altro Andrea, assisteremmo al solito monotono campionato, con l'ennesimo titolo cucito sulle maglie dei bianconeri ma senza poter assistere al "battesimo" di un bimbo per il quale un giorno, meglio se coincidente con quello della finale della prossima Champions League, si sarebbe detto, e giustamente: "Lo chiameremo Andrea!".

Un abbraccio.

Massimo 48