Gli scudetti si vincono sul campo, ma se il campo è dopato, è inquinato, è corrotto, allora meglio non assegnarli proprio gli scudetti. Calciopoli a molti oggi rischia di non dire niente, se chiedi chi è stato sanzionato e perché, quanti si ricorderanno cosa accadde nei primi anni 2000 che sconvolsero il calcio italiano e spedirono per la prima volta nella loro storia la Juve nella serie inferiore?

Eppure ha lasciato dei segni, che ancora oggi sono visibili.

Come ad esempio a casa della Juve.  "La Juventus rispetta le sentenze, infatti nel 2006 abbiamo giocato in serie B. Ma è chiaro ed evidente che nel nostro stadio esponiamo le foto che più piacciono".

Così il presidente della Juve. Così lo stile Juve. E dunque a casa loro fanno quello che vogliono e mostrano 36 scudetti. Anziché 34, come dovrebbe essere. Sarà questa una storia che forse non avrà mai pace e fine.  Fatto che portò anche a denunce dalle parti di Napoli ad esempio quando venne eccepito che esporre allo stadio bianconero i 36 scudetti " rappresenta anche una fattispecie di pubblicità ingannevole e violazione delle norme di diritto, oltre che essere pessimo esempio di elusione ed arroganza in violazione dei valori sportivi e dei principi di lealtà, etica, correttezza".

Dalla parte bianconera fecero sapere, invece, che  non è una pratica commerciale scorretta, e che non si violava alcun tipo di regolamento scritto.

Ed è vero.

Infatti, è solo una questione di stile.
E lo stile bianconero è quello che a casa loro sono liberi di comportarsi come vogliono. E dunque liberi nella loro arroganza di mostrare 36 scudetti.

Lo scudetto del 2004 /2005 venne revocato. In base alle regole si è inteso che in caso di mera revoca del titolo di campione d'Italia senza modificazione della classifica, il titolo rimane necessariamente vacante. Invece, in caso di sanzioni che comportano modificazioni di classifica (come penalizzazioni di punti o retrocessione all'ultimo posto), è prevista l'automatica acquisizione del titolo di campione d'Italia per la squadra che risulta prima classificata, tenuto conto delle sanzioni. E dunque, l'anno successivo, venne, per questi motivi assegnato all'Inter.

A questo punto, andando oltre le regole scritte, o con interpretazioni più elastiche, l'Inter avrebbe tutti i diritti per mostrare 19 scudetti, perché viste le penalizzazioni che interessarono anche il Milan nella stagione in cui lo scudetto venne revocato, spettava di diritto, questo, ai nerazzurri.

Da ricordare che dopo calciopoli inizierà il momento di gloria per l'Inter che si concluderà con quello storico triplete che segnerà, poi un rapido declino dei nerazzurri. 

Le regole, a che servono, se poi ognuno si comporta come vuole? Questione di stile, già. Oppure si va alla ricerca del compromesso. Non si assegna all'Inter lo scudetto della stagione 2005/2006, non lo si assegna a nessuno, ma la Juve, però deve finirla, per sempre, in tal caso, di rivendicare 36 scudetti. 
Potrebbe essere questo un modo per mettere la classica pietra tombale su quella indecente pagina di calcio italiana
e concentrare le attenzioni sulle più urgenti indecenze da affrontare quanto prima, a partire dal "calcio criminale".
Per liberare il calcio dalle ingerenze mafiose.